moustapha diop

“MI TENEVA A TERRA, NON VEDEVO L’ORA DI FINIRLA. GLI HO DETTO DI FARE QUELLO CHE VOLEVA”, PARLA LA COMMESSA STUPRATA DA UN 29ENNE SENEGALESE, IRREGOLARE DAL 2016 E GIA’ CONDANNATO PER VIOLENZA SESSUALE: “HO LOTTATO PER UN’ORA. A UN CERTO PUNTO ERO ESAUSTA” - IL RACCONTO DELLA VITTIMA HA AIUTATO I CARABINIERI A RISALIRE ALL’UOMO (UOMO?) CHE E’ STATO ARRESTATO - SALVINI INVOCA LA CASTRAZIONE CHIMICA: “CHE IL PARLAMENTO SI SVEGLI E APPROVI LA PROPOSTA DELLA LEGA”

Maddalena Berbenni per corriere.it

 

Moustapha Diop

«A un certo punto ero esausta, non vedevo l’ora di finirla. Gli ho detto di fare quello che voleva». Quello che la 27enne stuprata la sera del 7 giugno, a Osio Sotto, consegna ai carabinieri di Treviglio, è il racconto di un incubo. È stata lei stessa a chiamare il 112 e il suo titolare dal numero fisso del negozio, in una zona commerciale, dove nessuno ha sentito le sue urla disperate. Il telefonino lo aveva lasciato in macchina per un’assurda coincidenza. Quella sera, si era trattenuta oltre l’orario di chiusura. Una volta in auto, si era resa conto di avere dimenticato l’incasso. Così è tornata indietro senza portare con sé la borsa. Forse sarebbe servito a poco, ma non ha nemmeno potuto contare sul cellulare.

 

Moustapha Diop

Moustapha Diop, 29 anni, senegalese con famiglia di origine a Verdellino, l’attendeva sulla porta con un coltello in mano. È in carcere dal 25 giugno, il fermo è stato convalidato, lui si è avvalso della facoltà di non rispondere. Anche il suo avvocato Alessandro Bresmes, in questa fase, sceglie il silenzio. Contro l’uomo c’è una marea di indizi. Ha un precedente specifico risalente al 3 aprile 2014, quando, sempre a Osio Sotto, fu arrestato e rilasciato nel giro di un giorno.

 

Poi, la condanna con pena sospesa a un anno e due mesi e la revoca del permesso di soggiorno nel 2016. «Mi teneva bloccata a terra e continuava a toccarmi nelle parti intime», la drammatica testimonianza della vittima, che ai carabinieri, con il tenente Giuseppe Romano, ha spiegato come ha tentato di difendersi in un’ora di supplizio. Ha sferrato pugni, ha graffiato e ha morsicato la mano con cui l’aggressore cercava di impedirle di urlare.

 

Moustapha Diop

Alla fine, schiaffeggiata e picchiata a sua volta, non aveva più forza nelle braccia. Ha ceduto per poi avere una reazione di rabbia. Dopo la violenza, quando si è alzata da terra, lo ha visto avvicinarsi alla porta per fuggire, ma non trovava il pulsante per l’apertura automatica. Lo ha insultato, ha minacciato di non lasciarlo andare. Era così disperata che quasi non aveva più paura, ha confidato tra le lacrime il giorno successivo in caserma, quando lo ha riconosciuto nell’album che le è stato sottoposto.

 

La rapina e lo stupro

A Verdellino, nella casa dove vivono i genitori, il fratello e le due sorelle di Diop, gli investigatori si sono presentati subito dopo. Lui era irreperibile e tutti hanno cercato di coprirlo, probabilmente senza immaginare la gravità delle accuse. La madre ha riferito che era in Spagna da un mese, ma dai telefonini è subito risultato altro. Diop avrebbe vagato per tutto il tempo in zona, rifugiandosi durante la notte in un capannone abbandonato del paese. Le indagini hanno fatto un balzo in avanti dopo il 13 giugno, grazie alla denuncia di una prostituta lituana di 30 anni, aggredita in strada da un ragazzo dalla pelle scura, sempre a Osio Sotto.

 

Non ha saputo identificarlo, perché aveva il viso nascosto da uno scalda collo, ma anche in quel caso il responsabile ha tentato di rapinare il marsupio del cliente, poi fuggito, e di violentare lei. L’ha immobilizzata e le si è sdraiato sopra. Ha desistito con l’intervento di un passante e di altre prostitute. Fra queste ultime, una romena che ha riferito di essere stata a sua volta rapinata, a novembre 2018, da un giovane africano che aveva poi rivisto in strada. Le hanno sottoposto 14 fotografie: ha riconosciuto al cento per cento Diop. È stato a questo punto che il pm ha disposto il fermo, seguito dall’incidente probatorio del 10 luglio quando la 27enne e la prostituta romena si sono ritrovate nella stessa stanza, in Procura, con Diop e altri tre senegalesi. La ragazza del negozio è scoppiata a piangere.

violenza sessuale

 

Il cerchio si è chiuso con il Dna: quello isolato dalle tracce biologiche recuperate sulla scena dello stupro e in ospedale, dove la vittima si è fatta visitare quella stessa notte, corrisponde al profilo dell’indagato. «Un perfetto connubio tra indagine tecnica e tradizionale», evidenzia il pm Carmen Pugliese (ma il fascicolo è della collega Laura Cocucci). Per il comandante provinciale Paolo Storoni, la riprova di una sempre maggiore attenzione sul complesso fronte della violenza di genere. Parlano i numeri: un arresto nel primo semestre del 2017, sei nello stesso periodo del 2019; 6 provvedimenti di allontanamento nel 2017, 20 nel 2019. «C’è una maggiore consapevolezza da parte delle vittime e una maggiore sinergia ed efficacia nel lavoro delle forze dell’ordine e della procura», conclude il colonnello.

violenza sessuale

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...