guido casamonica

“MO TE DAREI NA BASTONATA IN TESTA, TE SPACCHEREI LA TESTA!!, LE MASCELLE TE ROMPEREBBI IO!!” - MINACCE, USURA, SOLDI SPORCHI. COSI’ I CASAMONICA CONTROLLAVANO ROMA - LE TEORIE COMPLOTTISTE DI GUIDO CASAMONICA: I SERVIZI SEGRETI AVREBBERO DANNEGGIATO IL CLAN SINTI PER FAVORIRE LA CAMORRA E LA 'NDRANGHETA – LE SPESE FOLLI DA 4 MILA EURO AL GIORNO, I COMMESSI "DEDICATI", E I TENTACOLI DEL GRUPPO CRIMINALE ANCHE SUGLI AFFARI NELLA ZONA DEI CASTELLI. SIGILLI A PUB E BAR: “CI GIRA GENTE PARTICOLARE” - LE DONNE AI VERTICI DEL CLAN E I PACCHI DI SOLDI NASCOSTI NEI MURI...

casamonica

Giuseppe Scarpa per “il Messaggero”

 

«I Casamonica proteggono Roma, i napoletani vonno entrà a Roma e i calabresi vonno entrà a Roma». Ha detto, inconsapevolmente, molto più di ciò che voleva intendere, Guido Casamonica, in una conversazione intercettata con la moglie. La telefonata trascritta è agli atti dell'inchiesta che, ieri, ha portato all'arresto di 20 esponenti del clan, 15 in carcere e 5 ai domiciliari. Un'intercettazione che rileva la consapevolezza criminale all'interno della famiglia. Una famiglia mafiosa.

 

Capace, quindi, di tenere testa al crimine tradizionale come camorra e ndrangheta. E anche per questo che la procura di Roma, i pm Giovanni Musarò e Edoardo De Santis, hanno contestato l'associazione di stampo mafioso, l'estorsione, l'usura e intestazione fittizia di beni. Inoltre è stato disposto dal Tribunale di Roma-Sezione delle Misure di Prevenzione anche il sequestro ai fini della confisca per 20 milioni di euro: 7 unità immobiliari, tra cui almeno 4 ville, conti correnti, quote societarie, una stazione di servizio e un bar tabacchi, tutti tra Roma e provincia.

 

casamonica

IL COMPLOTTO

Ovviamente Guido Casamonica aveva la sua teoria complottista. E sosteneva che dietro agli arresti che, negli anni passati, avevano falciato la famiglia ci fossero addirittura i servizi segreti. Insomma gli 007, secondo la sua delirante versione, avrebbero voluto penalizzare i Casamonica a favore dell'ascesa della camorra a Roma: «Ce stanno i servizi segreti che vonno portà la camorra qui a Roma e le ndrine (articolazioni della ndrangheta, ndr) Je dà fastidio perché noi proteggemo Roma».

 

Insomma Guido Casamonica non si poneva nessuna domanda in merito alla violenza praticata dal clan per controllare la Città Eterna, o dei soldi sporchi spesi dalle donne della famiglia, come raccontato da uno dei quattro collaboratori di giustizia, per comprare abiti, vestiti e scarpe nelle più costose boutique della Capitale.

 

Dettagli per l'esponente della famiglia, prove per la procura e la squadra mobile riportate in modo rigoroso nell'ordinanza: «Senti... mo scenno lo sai dove te butto io a te?? mo te darei na bastonata in testa.. te spaccherei la testa!!... le mascelle te romperebbi io!!» A dirlo era Ferruccio Casamonica, boss e padre di Guido, ad una delle sue vittime di usura, arrestato assieme all'altro capo, cognato e coetaneo, 70enne, Giuseppe Casamonica.

casamonica

 

LO SHOPPING

A raccontare, invece, le spese folli delle donne della famiglia è stata la collaboratrice Simona Zikova, ex moglie di Raffaele, altro figlio di Ferruccio: «Loro con le carte non comprano niente Gelsomina (ex suocera della pentita, ndr) va in una boutique. Oh, c'era un periodo che non si poteva spendere più di mille euro (in contanti, ndr) voi mi dovete dire come fanno loro a comprare cose da 3-4.000 euro Lei non lavora e va a spendere 4.000 euro in un giorno per una borsa. Come fai? Ma così sono tutti. Loro, in un altro negozio, hanno una che li serve, cioè ci sta soltanto una per i Casamonica».

 

ORGANIZZAZIONE ORIZZONTALE

Inoltre nella ricostruzione degli inquirenti emerge la definizione di «associazione mafiosa di tipo orizzontale, la cui forza è dettata dall'appartenenza alla famiglia». «Quando c'è un problema, diventano tutti una famiglia, che si aiutano ha dichiarato ai magistrati sempre Zakova ...

casamonica

 

Sono gelosi tra loro quando uno ha più dell'altro, però quando c'è un problema, loro tolgono questa cosa di gelosia e si rinforzano l'uno con l'altro; se scappa uno e non si sa dov'è, uno lo incontra, lo blocca, lo ferma, chiama e aspetta che viene la persona, così si aiutano e così va in tutto, se uno È un branco!

 

Così funziona. Si aiutano tra loro, nei problemi si uniscono sempre o tra i parenti o tra le persone esterne, sempre! Poi ci sono le famiglie che sono più unite, quelle che sono un po' meno unite, però si aiutano sempre. Quando hanno bisogno, basta che chiamano, si fanno sempre a gruppetto e la loro forza è questa».

 

2 - LA MOGLIE DEL BOSS AL VERTICE DEL CLAN

Chiara Rai per “il Messaggero”

 

GUIDO CASAMONICA

«Robba de' lusso». Chi vive nel quartiere ha bene in mente tutto lo sfarzo che c'era in quel locale al civico 24 di via Gioacchino Volpe a Tor Vergata. I residenti del palazzo di fronte non hanno voglia di raccontare cosa hanno visto e che persone frequentavano quel posto: «Dico solo si avvicina un uomo con la spesa in mano che a noi che qua ci viviamo c'è sembrato strano vedere un locale del genere aprire qui. Insomma chi è che se lo può permettere? E se nessuno dei residenti ci va, che ce sta a ffa na cosa così? Io una risposta me la sono data, come se la sono data in tanti». Una zona dormitorio piena di palazzoni. Lì le giornate trascorrono tutte uguali, soprattutto in questo momento: finite le scuole e il lockdown ci sono tanti occhi che osservano quello scorcio di realtà dove la malavita ha affondato le unghie.

 

VILLA DI GUIDO CASAMONICA

Qualche anno fa quelle stradone con appartamenti dormitorio, famiglie numerose, disoccupati e con un po' di fortuna anche impiegati hanno visto aprire una vera e propria oasi extralusso. Mesi di lavori per trasformare l'interno di un grande locale in un wine bar, degustazioni ed enoteca con colonne, banconi e mobilio all'ultimo grido, forse pacchiani, «alla Casamonica style» azzarda qualcuno a sigilli apposti: «Cocktail e stuzzichini carissimi dicono alcuni che si trovano vicino la pizzeria che fa angolo dei nostri amici hanno pagato un botto e poi non ce so' più tornati. Se pensavano de sta da n'altra parte».

 

VILLA DI GUIDO CASAMONICA 1

Insomma un tenore che stride con tutto il resto e un locale che se si fosse trovato da un'altra parte forse avrebbe conquistato la sua clientela. E invece no, i gestori del wine bar in via Volpe hanno fatto tantissimi lavori di ristrutturazione e poi dopo qualche mese dall'apertura hanno chiuso. Ma in quella strada e quella zona la parola d'ordine è farsi gli affari propri, qualcuno prova ad alludere a giri strani ma poi si rintana in casa.

 

LA ZONA

E per la strada i ragazzi si siedono sui muretti non lontano dai vecchi cassonetti pieni d'immondizia, i bambini giocano facendo i passaggi con le lattine della birra e chiedono le sigarette a chi passa da quelle parti non certo per caso, forse perché il navigatore li ha portati per errore in quel quartiere labirinto dalle sfumature grige e dimenticate ma pur sempre vicino al Mc Donald's e a una escape room che si trova proprio vicino al wine bar in quella stessa strada. Ora la maggior parte delle attività sono chiuse e su quella al civico 24 in particolare rimane un alone di consapevolezza, mista a timore reverenziale per il cognome che porta: «Comandano loro, mi spiace», la frase detta di corsa da una residente sessantenne.

 

casamonica

E poi ai Castelli, non lontano da lì, sulla via Casilina nel territorio di Monte Compatri Laghetto c'è un locale bar, tabacchi e slot : «È chiuso dice un uomo seduto su un muretto sono in vacanza». Un anziano racconta di aver visto la polizia da quelle parti ieri mattina. Anche lì una grande struttura, meno sfarzosa ma piena di servizi e con un grande parcheggio: «Lavorano tanto dice una signora è sempre pieno ma c'è gente particolare». Anche a San Cesareo c'è un bar vicino a un distributore che adesso che è chiuso e che insieme a quello in via Casilina era gestito da Angelo e Giuseppe Bruni che sono tra i 15 arrestati oggi e che erano i tentacoli del clan sul territorio.

il sistema casamonica

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