“LA MORTE DI VINCENT LAMBERT E’ UNA SCONFITTA PER L’UMANITA’” – IL VATICANO TUONA SUL CASO DELL’EX INFERMIERE SIMBOLO DELLA BATTAGLIA PER IL FINE VITA SCOMPARSO STAMATTINA ALL’OSPEDALE DI REIMS: L’UOMO ERA IN STATO VEGETATIVO DOPO L’INCIDENTE STRADALE DEL 2008 - LA VICENDA DI LAMBERT È ANCHE LA STORIA DEL CONFLITTO TRA DUE DONNE, LA MOGLIE RACHEL E LA MADRE VIVIANE…

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vincent lambert vincent lambert

(ANSA) Il Presidente mons. Vincenzo Paglia e tutta la Pontificia Accademia per la Vita pregano per la famiglia di Vincent Lambert, per i medici, per tutte le persone coinvolte in questa vicenda. "La morte di Vincent Lambert e la sua storia sono una sconfitta per la nostra umanità", dice in un tweet la Pav.

 

 

FRANCIA, MORTO VINCENT LAMBERT: SIMBOLO DELLA BATTAGLIA PER IL FINE VITA

Stefano Montefiori per corriere.it

 

A 11 anni dall’incidente stradale che lo ha reso tetraplegico e in stato vegetativo cronico, costretto a vivere su un letto di ospedale e nutrito con una sonda gastrica, e dopo sei anni di una durissima battaglia giuridica e famigliare, l’ex infermiere psichiatrico Vincent Lambert è morto alle 8 e 24 di giovedì 11 luglio nella camera dell’ospedale di Reims, dove martedì 2 il medico curante Vincent Sanchez aveva per la terza volta interrotto le cure.

 

La sentenza

vincent lambert vincent lambert

L’ultima decisione di giustizia, venerdì scorso, è stata del tribunale amministrativo di Châlons-en-Champagne che ha bocciato il ricorso in urgenza contro la fine delle cure. I medici dell’ospedale di Reims, i giudici e il governo francesi hanno accolto la richieste della moglie Rachel di «lasciare andare» Vincent, 42 anni, mentre la madre Viviane chiedeva che venisse rispettata la richiesta del Comitato per i diritti delle persone handicappate dell’Onu, che domandava più tempo per valutare la questione. La giustizia francese ha invece valutato che sei anni di perizie e pareri fossero sufficienti, e che non era legalmente necessario aspettare anche quello del comitato Onu. Martedì la madre Viviane Lambert aveva annunciato di essersi infine rassegnata alla sconfitta giudiziaria.

 

L’ultima veglia

Ieri sera davanti alla chiesa di Saint Sulpice circa 300 persone, per lo più militanti cattolici, si sono radunate per una veglia di preghiera in presenza dei due avvocati dei genitori di Lambert. «Vincent, non morirai invano - ha detto l’avvocato Jérôme Triomphe -. L’amicizia, l’amore, la dedizione, le preghiere, la lotta che hai suscitato per te, per gli altri, per noi, per la nostra civiltà, niente di tutto questo andrà perduto». L’avvocato Triomphe, vicino alla destra tradizionalista cattolica, ha concluso il discorso definendo Lambert «mio fratello perseguitato».

vincent lambert vincent lambert

 

Nelle settimane precedenti il campo contrario alla fine delle cure non aveva esitato a definire «nazisti che uccidono un handicappato» i medici dell’ospedale di Reims e la parte della famiglia favorevole invece alla fine del mantenimento in vita di Vincent Lambert.

 

Le due donne

La vicenda di Vincent Lambert è anche la storia del conflitto tra due donne, la moglie Rachel e la madre Viviane, e della famiglia ricomposta dei Lambert, che comprende in totale nove sorelle e fratelli nati da tre unioni. Sei stanno dalla parte di Rachel, due appoggiano Viviane.

 

Alla nascita di Vincent, suo padre il ginecologo Pierre Lambert era sposato a un’altra donna con la quale aveva già due figli; e sua madre Viviane, segretaria di Pierre, era sposata a un altro uomo con il quale aveva già tre figli. Pierre Lambert ha riconosciuto Vincent solo quando questi aveva già sei anni, dopo le seconde nozze con Viviane, con la quale avrà altri tre bambini.

 

vincent lambert vincent lambert

Una situazione vissuta, secondo i racconti di alcuni membri della famiglia, tra sensi di colpa e silenzi, in un clima opprimente che aveva spinto Vincent ad allontanarsi dai genitori per vivere con Rachel. Questo elemento personale non sarebbe estraneo alla battaglia che poi ha assunto un valore sociale per tutta la Francia. «Basta con l’accanimento terapeutico, è una follia – diceva Rachel —. Vincent non ha lasciato volontà scritte, ma a me aveva detto “meglio un’iniezione che passare il resto della vita come un vegetale”. E i suoi colleghi confermano che quella era la sua opinione».

 

La moglie di Vincent ha affrontato la battaglia giudiziaria lontano dalle telecamere, proteggendo la figlia nata pochi mesi prima dell’incidente, con poche dichiarazioni alla stampa e un libro pubblicato nel 2014. La madre di Vincent, cattolica vicina alla Fraternità San Pio X fondata dal cardinale Marcel Lefebvre, e ha fatto invece di Vincent la bandiera mediatica di una lotta di civiltà. Nelle ultime settimane aveva girato e diffuso un video del figlio, nel quale si vede il volto di Vincent e la voce della madre che ripete «non piangere Vincent, non piangere, mamma è qua con te, non piangere».

 

La legge sulla fine vita

Secondo il relatore della legge sulla fine vita del 2005 poi rivista nel 2016, Jean Leonetti, la vita di Vincent Lambert era «puramente biologica». «Oggi la medicina ha capacità talmente elevate che può mantenere in vita per una durata praticamente indefinita corpi nei quali non c’è più pensiero, coscienza, o relazione all’altro».

BERGOGLIO E MONSIGNOR PAGLIA BERGOGLIO E MONSIGNOR PAGLIA

 

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