susanna tamaro cerimonia inaugurale olimpiadi parigi 2024

“A PARIGI È ANDATO IN SCENA IL NUOVO CULTO DELL’INCLUSIONE”– L'INVETTIVA DI SUSANNA TAMARO CONTRO LA CERIMONIA D’APERTURA DELLE OLIMPIADI: “HO VISTO UN UOMO BARBUTO FASCIATO IN UNA GUEPIÈRE SADOMASO CHE AVANZAVA SU UNA PASSERELLA SEGUITO DA ARTISTI FLUIDI CHE SI DIMENAVANO SOPRA L’EFFIGE LUMINOSA DELLA COMUNITÀ EUROPEA. MI SONO CHIESTA CHE COSA C’ENTRASSE TUTTO QUESTO CON LO SPIRITO OLIMPICO” – “ALTRO CHE LAICITÀ, L’INCLUSIONE È IN TUTTO E PER TUTTO UNA NUOVA RELIGIONE, CON I SUOI RITI, I SUOI DIKTAT E LE SUE SQUADRE DI SACERDOTI MORALISTI IN GRADO DI COLPIRE E DISTRUGGERE TUTTI COLORO CHE NON SI ADEGUANO

Estratto dell’articolo di Susanna Tamaro per il “Corriere della Sera”

 

susanna tamaro 1 foto massimo sestini

Essendo nata alla metà del secolo scorso, appartengo alla generazione per cui la cultura, quella con la C maiuscola, era appannaggio della Francia. […]

 

Con questa memoria personale e generazionale, mi sono preparata ad assistere ai giochi olimpici. Dato che ero fuori a cena, mi sono collegata tardi e la prima immagine che ho visto è stata quella di un uomo barbuto fasciato in una guepière sadomaso che avanzava su una passerella seguito via via da altri artisti fluidi che si dimenavano sopra l’effige luminosa della Comunità Europea. Ai lati, altri figuranti assistevano a queste danze tribali, tra i quali spiccava una donna oversize vestita di blu con una raggera in testa che la faceva somigliare a una gru coronata.

 

Mi sono chiesta che cosa c’entrasse tutto questo con lo spirito olimpico e quanto fosse opportuna questa esibizione di pessimo gusto, dato che era un programma in mondovisione e si suppone ci fossero spettatori minorenni e altri appartenenti a mondi culturali non ancora assuefatti allo spirito del tempo e per i quali queste immagini avrebbero potuto provocare irritazione e turbamento.

 

CERIMONIA INAUGURALE DELLE OLIMPIADI DI PARIGI

Annoiata da tanta offensiva e ideologica banalità, ho spento e sono andata a dormire. Solo il giorno dopo ho scoperto che quell’allegra tavolata era stata interpretata da molti come una rappresentazione moderna dell’Ultima Cena e che, in quanto tale, aveva già suscitato proteste da diverse parti. L’ideatore della cerimonia si è subito premurato a spiegare che il suo aveva voluto essere un omaggio a un banchetto pagano degli dei dell’Olimpo stimolato da un quadro fiammingo del 1600, a sua volta ispirato dal Cenacolo leonardesco.

 

Ora, a parte il fatto che una rappresentazione degli dei dell’Olimpo mi sarebbe sembrata più consona alle Olimpiadi di Atene, rimane la constatazione che sulla testa della signora oversize a centrotavola ci fosse un’aureola dorata, aureola che rievoca inevitabilmente la luce che irradia dagli ostensori eucaristici.

 

susanna tamaro 1

Quando ho sentito il regista parlare di audacia, mi è tornata in mente la goliardia. Avevo uno zio che da giovane era stato un grande goliardo e, con un gruppo di amici, aveva inscenato una processione mariana molto blasfema. Per questa ragione era stato espulso da tutte le università del paese. All’epoca la società era ancora legata al detto popolare: «Scherza con i fanti, ma lascia stare i santi».

 

[…]

 

In un paese che ha dato i natali a Rimbaud, a Matisse, a Mallarmé, a Proust il fatto che questa goliardica passerella venga difesa in quanto arte è imbarazzante, ma quello che è ancora più imbarazzante è leggere le giustificazioni a posteriori degli ideatori della cerimonia.

 

MARIA ANTONIETTA CON LA TESTA IN MANO ALLA CERIMONIA D APERTURA DI PARIGI 2024

Se io tiro un sacco di spazzatura addosso a qualcuno, penso evidentemente di avere le mie ragioni e dunque rivendico con orgoglio l’azione fatta. Ma se lo lancio e dico: «Scusate vi è arrivata addosso perché il vento è cambiato, non era mia intenzione aggredirvi», dimostro di essere quello che con un termine ormai desueto ma molto bello si definisce «pusillanime».

 

La Francia avrebbe potuto dire: «Sì, abbiamo fatto questo perché per noi l’unica religione è la laicità. E la nostra missione è dissacrare tutto ciò che persone comuni continuano a considerare intoccabile, rinunciando alla loro libertà». Non a caso, Rachida Dati, il ministro della cultura, si è affrettata a dichiarare che loro, in quanto libertari, rispettano tutte le credenze delle persone. Non c’è un fondo di disprezzo nel definire credenze le grandi religioni?

 

THOMAS JOLLY IDEATORE DELLA CERIMONIA INAUGURALE DELLE OLIMPIADI DI PARIGI

Si può anche credere in un amuleto, nei fondi di caffè, nei fantasmi o nel potere taumaturgico delle piramidi di cristallo. Nel mondo ci sono 2 miliardi e 400 mila persone di «credenza» cristiana, 2 miliardi e 100 mila, in crescita, di «credenza» islamica, e 15 milioni di «credenza» ebraica, soltanto per restare all’interno delle credenze abramitiche.

 

Malgrado la rapida scristianizzazione dell’Occidente, tra questi miliardi permangono ancora persone profondamente convinte della loro credenza, altrimenti chiamata fede. Si può anche pensare che, fra tutti gli atleti presenti alle Olimpiadi, ce ne sia un certo numero di religioni diverse e che anche loro si siano sentiti offesi dallo spirito dissacrante della festa.

 

Thomas Jolly, l’ideatore della cerimonia dell’Apertura dei Giochi, ha affermato che non aveva voluto offendere nessuno, che il suo voleva essere uno spettacolo all’insegna «della benevolenza, delle generosità e dell’inclusione». Quando sento la parola «inclusione» la prima sensazione che mi viene in mente è l’angoscia suscitata dall’immagine di quei poveri insetti rimasti per sempre intrappolati nell’ambra.

 

parodia ultima cena cerimonia apertura giochi olimpici parigi

Inclusione dunque vuol dire essere chiusi dentro, inglobati in una realtà che ci imprigiona. Non a caso inclusione e reclusione sono termini particolarmente vicini.

 

La rappresentazione fintamente audace di Parigi è il sigillo di una società che ha totalmente perso la concezione del bene e del male e si è smarrita in una pericolosa deriva moralistica. Non essendoci il male, non è più necessaria alcuna forza per combatterlo.

 

susanna tamaro 3

Bastano i buoni sentimenti - l’inclusione, la tolleranza, la benevolenza appunto - ma i buoni sentimenti senza una radice profonda nel bene sono una realtà evanescente. In questi anni abbiamo assistito alla loro trasformazione da innocue esortazioni da vecchia maestra - siate buoni - all’esercizio di una tirannia coercitiva sempre più incalzante. E l’abominevole parto del linguaggio politicamente corretto è un frutto di questa trasformazione.

 

Dobbiamo essere tolleranti, dobbiamo essere inclusivi, dobbiamo adeguarci alla fluidità per non essere estromessi dal consesso della nuova civiltà. Con la scomparsa del bene e del male, è stato celebrato il funerale dell’etica. Non dobbiamo più caricarci sulle spalle il pesante fardello del libero arbitrio e della coscienza, ma farci soltanto trascinare da questa informe marea pagana.

 

lady gaga cerimonia di apertura delle olimpiadi di parigi

[…]  Altro che laicità. L’inclusione è in tutto e per tutto una nuova religione, con i suoi riti, i suoi diktat e le sue squadre di sacerdoti moralisti in grado di colpire e distruggere tutti coloro che non si adeguano.

 

Siamo in molti ormai ad essere esasperati da questo nuovo culto. Culto imposto dal mondo anglosassone e totalmente estraneo alla nostra civiltà mediterranea, nel quale non ci riconosciamo, al quale non vogliamo prostrarci e del quale siamo in grado di vedere i danni prodotti sui bambini e sui giovani, convinti ormai che la loro identità di esseri umani non sia determinata dal dialogo costante tra la mente e il cuore, ma da quello che hanno, che non hanno o che vorrebbero avere tra le gambe.

 

L’asticella sale di anno in anno e questo dovrebbe allarmare tutte le persone davvero laiche, altrimenti prestissimo arriverà un giorno in cui mi sveglierò convinta di essere un pastore tedesco - ho sempre sognato di essere Rin Tin Tin - e pretenderò che questo venga trascritto sui documenti. E quando, con questi, mi presenterò alle mostre canine e non mi faranno partecipare, griderò all’esclusione. Chi può negarmi il diritto di essere cane? La realtà c’est moi.

cerimonia di apertura delle olimpiadi di parigi 7emmanuel macron alla cerimonia di apertura delle olimpiadi di parigi drag queen mimano l'ultima cenagtfdpxwwqaa uyt

Ultimi Dagoreport

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…