brigitte macron pronome iel neutro

“PARLO A NOME DELLA MAGGIORANZA SILENZIOSA: ESISTONO SOLO DUE PRONOMI IN FRANCESE” - BRIGITTE MACRON RIPRENDE IN MANO LA BACCHETTA DA PROF E BOCCIA L’USO DEL PRONOME NEUTRO “IEL”, CONTRAZIONE DI “IL” ED “ELLE”, ENTRATO ANCHE NEL PRESTIGIOSO VOCABOLARIO ROBERT: “È UNA POSIZIONE CULTURALE. IMPARARE IL FRANCESE È GIÀ DIFFICILE, NON AGGIUNGIAMO COMPLESSITÀ A COMPLESSITÀ…”

Francesco De Remigis per “il Giornale”

 

brigitte macron pronome iel neutro

La professoressa del presidente impugna la penna rossa. E nel friabile dibattito sui generi «fluidi», Brigitte Macron la usa come un piccone per abbattere l'ipocrisia del vocabolario politicamente corretto; che a Parigi sta prendendo piede tanto nella pubblica amministrazione quanto nelle università d'élite. Infatti, dalla Sorbona al Comune della capitale francese, i nomi su alcuni documenti vengono già declinati con genere neutro: per non offendere nessuno, si usa «iel», contrazione tra «il» ed «elle». Via maschile e femminile, con buona pace della letteratura d'Oltralpe.

 

svezia dio neutro

Brigitte, première dame e soprattutto insegnante di liceo di Emmanuel Macron nella vita pre-Eliseo, non ci sta. E in un'intervista all'Obs boccia seccamente la cosiddetta «scrittura inclusiva», che dal 2012 viene venduta ai politici europei da agguerriti militanti Lgbtq come forma di diritto umano trasversale, fino ad essersi imposta anche in Francia. Invece, senza mezzi termini, la première dame dice di poter parlare a nome della «maggioranza silenziosa» dell'Esagono, quando afferma che nella lingua francese ci sono solo «due pronomi». Lui e lei. Maschile e femminile. Punto.

 

brigitte macron

Non la pensa così il prestigioso vocabolario Robert, che nella versione on line ha aggiunto il controverso pronome neutro inventato per persone che non si riconoscono nel maschile o femminile. Apriti cielo. Brigitte si riscopre prof. E alza una diga contro l'ideologia «gender» entrando a gamba tesa in un dibattito scivoloso, su cui il governo avrebbe volentieri glissato. Critica il Robert, che ha introdotto «iel» anche nell'edizione cartacea 2023. E condanna soprattutto il genere neutro adottato da alcune amministrazioni locali e università (vedi Il Giornale del 6 dicembre con il caso Sciences-Po). E persino da alcune aziende, dove il vessillo ideologico issato da un certo management, a volte senza appello, ha disorientato i dipendenti.

 

bagno neutro

Brigitte rispolvera le posizioni conservatrici già espresse dall'ex ministro dell'Istruzione Jean-Michel Blanquer, che sull'uso di «iel» si era indignato. L'Accademia di Francia bollò a sua volta la scelta del Robert come «trovata pubblicitaria». Blanquer è stato però sostituito dal mite Pap Ndiaye, più permeabile agli influssi della contemporaneità. E a difendere la lingua dal politically correct è rimasta Brigitte.

brigitte emmanuel macron

«Imparare il francese è già difficile, non aggiungiamo complessità a complessità, è una posizione culturale», rivendica la première dame. Ndiaye è stato costretto ad assecondarla: «Con lei scambio regolarmente idee su molti argomenti...». Tanto è bastato per far insorgere i censori del libero pensiero. «Non è il suo ruolo, è come se andasse a dar consigli a un ingegnere nucleare», dice una fonte anonima del ministero, citata dall'Opinion.

brigitte macron

 

L'incursione della ex prof è infatti un'onda pronta a scuotere l'intero establishment francese.

Per ora, il neologismo «iel» resta nel dizionario, sommato alle altre parole legate all'identità di genere apparse negli ultimi anni: «Non binaire», «transgenre», «gender fluid».

genderfluid bandiera

Persino sottocategorie: «Agenre» o il suo opposto «bigenre», cioè appartenente a entrambi i sessi contemporaneamente o in modo intermittente. Fino a «cisgenre», che per il Larousse definisce «una persona la cui identità corrisponde al sesso assegnato alla nascita». Brigitte non si allinea agli eccessi del lessico «gender». Da Palazzo inaugura una crociata culturale. E chi usa il linguaggio come arma, e il ricatto come minaccia di scendere in piazza, si scontra per la prima volta con una première dame che pur nel rispetto delle identità blinda la lingua francese dalla «rivoluzione» delle neolingue.

emmanuel macron e la moglie brigitte 1brigitte macron 1TRANS E GENDERBRIGITTE MACRON VA A VOTARE CON LA MASCHERINA emmanuel macron brigitte

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…