“PICCHIAVA CON IL CASCO DA AGENTE”, UN CONSULENTE MANDA AL TAPPETO MACRON - ALL' ELISEO ESPLODE IL CASO BENALLA, UOMO DELLA SICUREZZA DEL PRESIDENTE INCASTRATO DA UN VIDEO IN CUI PESTAVA UN MANIFESTANTE – L’UOMO, SOTTO INCHIESTA, E’ RIMASTO AL SUO POSTO, CRITICHE A MACRON ACCUSATO DI SENTIRSI AL DI SOPRA DI TUTTO

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Stefano Montefiori per il Corriere della Sera

 

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Il militante della «France Insoumise» (sinistra radicale) che ha girato il video racconta: «Con qualche decina di manifestanti, il primo maggio, eravamo in Place de la Contrescarpe verso le 18 per parlare di com' era andata la manifestazione (...)

 

L' uomo poi identificato come Alexandre Benalla è arrivato correndo e ha preso per il collo il ragazzo che era già a terra circondato dai poliziotti, gli ha dato molti pugni da dietro, un pestaggio in piena regola. La vittima non riusciva a respirare, si stringeva il ventre. Abbiamo gridato di smetterla, io mi sono avvicinato, ho filmato il suo volto e ho detto "Guardatelo in faccia". Mi ha visto e si è allontanato, per paura di essere riconosciuto».

 

Questa la testimonianza di Taha Bouhafs ieri a Libération.

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Due giorni fa quell' uomo in borghese con il volto coperto da un casco della polizia, autore di un pestaggio definito «iper-violento», è stato riconosciuto da Le Monde: si tratta di un uomo vicino a Macron, responsabile della sua sicurezza quando era candidato alle presidenziali. Dopo l' elezione ha ottenuto un ufficio all' Eliseo come consulente del capo gabinetto della presidenza della Repubblica, si chiama Alexandre Benalla e la sua vicenda sta mettendo in grave imbarazzo Emmanuel Macron.

 

Benalla non è un poliziotto né un gendarme e non aveva alcun titolo per partecipare a un' operazione di mantenimento dell' ordine pubblico.

Nella stessa giornata è stato visto con una fascia «Police» sul braccio, anche quella immotivata. Soprattutto, l' Eliseo ha saputo quel che è successo ma l' unica misura presa dal direttore di gabinetto Patrick Strzoda è stata una sospensione di due settimane.

 

Benalla è rimasto al suo posto, occupandosi dell' organizzazione di eventi che coinvolgono la presidenza della Repubblica: dall' ingresso di Simon Veil al Pantheon alla festa di lunedì per il ritorno a casa dei campioni del mondo di calcio. Benalla ha continuato a godere della fiducia dei superiori tanto da trovarsi sul pullman dei Bleus che ha attraversato gli Champs Élysées davanti alla folla.

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La Procura di Parigi ha aperto un' inchiesta preliminare per «violenza commessa da una persona incaricata di una missione di servizio pubblico», «usurpazione delle funzioni», «usurpazione di simboli riservati all' autorità pubblica», e questo è l' aspetto giuridico, ma c' è soprattutto la questione politica: perché all' Eliseo nessuno ha pensato a denunciarlo, e ci sono volute le rivelazioni di Le Monde?

 

Il ministro dell' Interno Gérard Collomb ieri ha annunciato che si rivolgerà all' Ispezione generale della polizia, ma ormai il caso è scoppiato e l' opposizione torna a protestare contro le violenze nei confronti dei manifestanti. Laurent Wauquiez, leader dei Républicains, dice che «l' Eliseo dà l' impressione di sentirsi al di sopra di tutto» e chiede a Macron di fornire spiegazioni. In visita a Périgueux, a qualcuno che gli chiedeva se la vicenda rappresentasse una macchia sulla Repubblica, Macron ha risposto frettolosamente «no, la Repubblica è inalterabile».

 

Ma l' opposizione di destra e di sinistra chiede una commissione d' inchiesta, e la presenza di Benalla accanto ai campioni del mondo sul pullman rischia di annullare l' effetto politico positivo del trionfo dei Bleus in Russia.

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