eva kaili pier antonio panzeri michel claise qatar gate qatargate

“I POLITICI CORROTTI SI SENTONO IMPUNITI” – PARLA MICHEL CLAISE, GIUDICE DEL QATARGATE E SCRITTORE: “LA CORRUZIONE RAPPRESENTA IL 6% DEL PIL. I DANNI PER LA NOSTRA DEMOCRAZIA SONO INCALCOLABILI - LE BANCHE? SONO COINVOLTE NEL RICICLAGGIO. ORA I GIOVANI SI MOBILITINO COME PER IL CLIMA” - QUANTO AL SUO FUTURO, CHE MOLTI A BRUXELLES PRECONIZZANO IN POLITICA, CLAISE FA UNA LUNGA PAUSA, POI SIBILA: “SCRIVERÒ ROMANZI”

 

Giuseppe Salvaggiulo per la Stampa

 

Michel Claise

«La cecità della politica di fronte alla corruzione genera un senso di impunità». Da un mese Michel Claise è il giudice più famoso d’Europa. La sua inchiesta denominata Qatargate sta terremotando le istituzioni dell’Ue. Ex avvocato, giudice-sceriffo autore di inchieste clamorose, massone dichiarato, romanziere di successo, fustigatore del malcostume politico, Claise non si tira indietro. In una lunga conversazione che il quotidiano belga L’Echo ha voluto condividere con La Stampa, senza entrare nel merito del Qatargate affronta tutti i temi che emergono.

 

Il fenomeno

«Si calcola che la corruzione rappresenta il 6% del Pil mondiale, e il riciclaggio di denaro sporco altrettanto. C’è un numero enorme di casi di corruzione: negli ultimi anni non hanno mai smesso di aumentare, anche se non tutti sono noti all’opinione pubblica. Tutti, però, sono al corrente dell’aumento del fenomeno. Serve una Procura nazionale sui crimini finanziari, separata e del tutto indipendente, perché nei grandi casi politici vi sono poste in gioco politiche. È inconfutabile. Nella corruzione pubblica queste poste in gioco politiche sono enormi. A partire da questo, quando c’è una Procura nazionale assolutamente indipendente si ha la garanzia che non ci saranno ripercussioni nei vari dossier».

michael claise

Il condizionale

«Il ricavato della criminalità deriva da due reati, due mammelle straordinarie: il riciclaggio di denaro sporco e la corruzione. L’incompetenza dei dirigenti politici nella lotta alla corruzione determina una sensazione di impunità per le organizzazioni criminali. Di recente mi sono trovato su un set televisivo con due importanti politici. Hanno iniziato il loro intervento sul tema della criminalità finanziaria dicendo che è indispensabile tener conto che la situazione è grave.

 

Hanno detto anche che sarebbe necessario fare qualcosa in merito. Il fatto stesso che abbiano usato il condizionale in pratica li rende complici! Qui non si tratta più di parlare al condizionale: si deve parlare al presente. Si deve fare qualcosa! Se è possibile far cambiare la mentalità della classe politica? Sono molto pessimista».

 

Il consenso

Michel Claise.

«La loro motivazione sembra essere la tutela del loro elettorato. La gente non capisce che la criminalità finanziaria è il peggior avversario sleale che si possa immaginare in rapporto alle organizzazioni legali. Si ha l’impressione che prendendo provvedimenti contro la criminalità organizzata si vada a infastidire gli imprenditori tradizionali, ma non è vero. Da un lato c’è un commerciante onesto che non sa come pagare le bollette della luce; dall’altro sappiamo dalle intercettazioni telefoniche che ci sono criminali che, quando esitano sull’acquisto di una Ferrari o di una Porsche, finiscono con il comprarle entrambe».

 

I giovani

EVA KAILI

«Penso che sia troppo tardi per tutta una serie di motivi. Si può assimilare questa situazione a quella del clima: è in atto una deregolamentazione economica, proprio come è in atto una deregolamentazione climatica. Ciò fa sì che ci troviamo di fronte una situazione irreversibile, ma non per questo dobbiamo restarcene con le mani in mano di fronte dell’ingiustizia nella quale viviamo. Tenuto conto che c’è ancora la possibilità di salvare alcune zone del pianeta, c’è ancora modo di salvare alcune generazioni. Penso che lo stesso sia vero per la deregolamentazione dell’economia».

 

Le banche

«Prima di passare alla repressione, è indispensabile fermare il fenomeno. Il sistema bancario internazionale continua a essere implicato nel riciclaggio di denaro sporco. Si dovrebbero prendere in considerazione sanzioni enormi che, al momento giusto, possano permettere di dissuadere i criminali e di rimpatriare il denaro».

 

EVA KAILI

La pistola alla tempia

«Il peggior nemico della giustizia è il tempo. I patteggiamenti sono utili a condizione che sia la Procura a negoziare, puntando la pistola alle tempie delle persone indagate. Rivedere il sistema delle sanzioni permetterebbe di svuotare le aule di tribunale e di poter andare fino in fondo in modo rapido per tutti coloro che hanno contestazioni in ballo».

 

L’impatto nascosto

«L’idea di partenza è sapere a quanto ammontano con precisione i danni per la società connessi a tutto questo. Quando poi si saranno individuati gli importi esatti della criminalità finanziaria, serviranno economisti e sociologi per quantificare l’impatto sulla democrazia. Penso che il giorno in cui conosceremo le cifre esatte resteremo estremamente sorpresi. Questo è il mondo oggi».

 

Il ruolo del giudice

«Esercitare il mio mestiere mi piace e cominciamo ad avere qualche risultato. Nelle reazioni nei miei confronti incontro persone che auspicherebbero di spingersi addirittura molto oltre. Mi sollecitano a intervenire alle conferenze, e questo mi permette di continuare a battere sullo stesso tasto. La Procura europea? Si tratta di un bambino che inizia a muovere adesso i suoi primi passi».

 

Quanto al suo futuro, che molti a Bruxelles preconizzano in politica, Claise fa una lunga pausa, poi sibila: «Scriverò romanzi».

MEME QATARGATE BY MACONDO

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”