rocco siffredi

“LA PORNOSTAR NATURALE NON ESISTE PIÙ. LE NUOVE GENERAZIONI SONO "DOPATE” E QUELLO CHE SI VEDE NON È SPERMA MA GAVISCON” – ROCCO SIFFREDI: “IL POLITICAMENTE CORRETTO STA FACENDO DANNI ENORMI. PROCESSARE IL PORNO COME PATRIARCALE È FUORI LUOGO: È INTRATTENIMENTO PER ADULTI, NON VUOL FARE RIDERE O PIANGERE, MA FAR GODERE. HA CONTRIBUITO A SDOGANARE NEL MONDO FEMMINILE UNA DIVERSA VISIONE DELLA SESSUALITÀ” – LO SPETTACOLO A TEATRO, MOANA E CICCIOLINA, GLI ANNI '80 E '90, E LA SERIE TV ("PORTANO MALE. L'HANNO FATTA ANCHE SU TOTTI: E GUARDA COME È FINITO IL SUO MATRIMONIO...")

Adriana Marmiroli per “Specchio – la Stampa”

 

rocco siffredi

«Ha mai notato che di fiction e serie dedicate ai vivi non se ne fanno? È che portano male». Attore, regista e produttore hard core, Rocco Siffredi riflette ad alta voce a sei mesi dall'uscita di Supersex, gran successo di Netflix (con 103 milioni di visualizzazioni è la serie italiana più vista del 2024). […] Poi subito sdrammatizza.

 

«L'hanno fatta anche su Francesco Totti: e guarda come è finito il suo matrimonio». E così viene fuori che è anche un po' per sfatare la malasorte se ha deciso di salire su un palco e mettersi metaforicamente a nudo, lui che in scena nudo lo è stato sempre. Vita pubblica e momenti privati condensati in Siffredi racconta Rocco - la tournée sta per arrivare a Roma, il 18 - alla regia Paolo Ruffini.

 

rocco siffredi paolo ruffini

Cosa racconta?

«Il titolo lo suggerisce: il personaggio Siffredi svela gli aspetti più intimi dell'uomo Rocco, aiutandosi con foto e video e un sottofondo musicale. Evito le cose più note, magari già viste nel documentario e nella serie: aneddoti divertenti, dietro le quinte del mondo del porno, i suoi cambiamenti negli anni, e poi momenti anche dolorosi della mia vita personale, l'infanzia, mamma e papà, i miei fratelli, mia moglie... I primi test sono stati più che incoraggianti: il pubblico ha riso e si è commosso».

 

[…] Parlare di sé è un effetto dei 60 che hanno imposto un bilancio?

«È mia moglie che ha insistito: "Quando parli di te sei divertente, hai una montagna di aneddoti...". L'idea mi ronzava nella testa da quando avevo visto il documentario di Spike Lee su Mike Tyson: lui seduto tranquillo che si raccontava, rideva e piangeva. L'ultimo samurai era partito da lì, ma poi era diventato altro. Paolo Ruffini è arrivato nel momento giusto: lui perfettamente allineato con me. Ho scritto da solo, fatto decine di revisioni, letto e riletto, limato. Ne è uscito un monologo con sorpresa finale: mia moglie Rozsa».

 

rocco siffredi

[…] Soffre di depressione?

«Solo se resto inattivo. Allora mi pare che mi cada il mondo addosso. La vita ha senso solo se la vivi».

 

[…]

A questo punto della carriera e della vita, cosa le manca?

«La libertà. Intesa come scotto che pago per il successo (non ne posso più: brucerei tutti i telefonini) e come cambiamento dei costumi in senso conformista. Una volta c'era libertà nella sessualità. Ora anche nel porno ci sono le regole del politicamente corretto che ti ingabbiano, consensi da dare, cose che non si possono fare o dire, orari da rispettare. Da questo punto di vista sento di avere vissuto gli anni migliori».

 

Viviamo in un'epoca di neoconservatorismo?

rocco siffredi rosa caracciolo bodyguard

«Di facciata, direi, visto che poi sul web si può mettere qualunque cosa e che chiunque può vederle, a qualunque età. E così le giovani generazioni crescono con un'idea completamente distorta del sesso, visto che di fatto quella è l'unica "educazione sessuale" cui hanno accesso».

 

Cosa ha reso gli '80 e '90 irripetibili?

«C'era la scoperta della libera sessualità. E qualche paradosso, anche. Ricordo una ragazza su un set americano: in lacrime, disperata perché uno degli operatori aveva continuato a riprenderla anche durante la pausa. "I mie genitori non sanno che fumo" piangeva».

rocco siffredi

 

Ma erano anche gli anni dell'Aids...

«L'Hiv colpì tutto sommato pochissime persone, per lo più interpreti che si prostituivano, promiscui sessualmente o che si drogavano. Ci fu un caso clamoroso, di un attore che contagiò sette colleghe. Da allora vennero attuati serissimi protocolli e le analisi fatte quasi giornalmente affidate a un unico laboratorio di fiducia. Oggi che la terapia ti protegge, purtroppo c'è un incremento di casi di sifilide e gonorrea: accade perché l'ambiente è sempre meno professionale, con attori improvvisati».

 

In cosa ancora è cambiato il porno?

«Il politicamente corretto sta facendo danni enormi. La pornostar naturale non esiste più. Quello che si vede è artefatto e si ricorre agli "effetti speciali". Le nuove generazioni sono "dopate": pronte subito. E quello che si vede non è sperma ma Gaviscon».

rocco siffredi young

 

Il porno era una cosa solo per maschi, veteropatriarcale e retriva. Oggi c'è più rispetto per le persone?

«Fare l'attrice porno era una libera scelta individuale, semmai è vero che le donne subivano le fantasie dei maschi. Oggi, invece, sono proprio le donne a gestirle. Processare il porno come patriarcale mi pare fuori luogo: è intrattenimento per adulti, non vuol fare ridere o piangere, ma far godere. Ed è il porno che ha contribuito a sdoganare nel mondo femminile una diversa visione della sessualità, non più solo passiva. Quanto al resto, io ho fatto film con neri, gay, trans senza alcun problema. Mai fatto il bullo con persone per sessualità, razza o genere. Anzi, semmai, mi è sempre venuto naturale stare dalla parte di chi viene discriminato».

moana pozzi rocco siffredi immersioni anali

 

Apprezzatissimo in tutto il mondo tanto da meritare il soprannome di "the italian stallion", ha lavorato con Moana e Cicciolina. Cosa ricorda di loro?

«Ho partecipato a quasi tutti i film di Moana. Era una grande. Lavorare in America la aiutò a sciogliersi. Purtroppo la vidi un mese prima della morte, al ristorante, con Schicchi e il marito: irriconoscibile, smagrita, non volle che mi avvicinassi a loro, in imbarazzo per come stava. Perciò è una panzana dire che non è morta. Con Cicciolina invece lavorai mentre stava per entrare in Parlamento: facemmo cinque film in pochi giorni perché poi non avrebbe più potuto. Giravamo e lei intanto era attaccata al telefono con Pannella».

rocco siffredi bergamo sex foto di francesca ricciardi 2rocco siffredi 5rocco siffredi rosa caracciolo 1990rocco siffredi pornostarrocco siffredi bergamo sex foto di francesca ricciardi 6ROCCO SIFFREDI rocco siffredi young 2rocco siffredi young 3rocco siffredirocco siffredi bergamo sex foto di francesca ricciardi 7rocco siffredi anni 90 (2)rocco siffredirocco siffredi rosa caracciolo tarzan xalessandro borghi rocco siffredirocco siffredi copiarocco siffredi primi anni 90rocco siffrediil vero rocco siffredi 2SIFFREDI RACCONTA ROCCO

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?