armi ucraina proiettili

POTREBBE RIEMERGERE LA SEDUZIONE DELLA GUERRA SOPRATTUTTO TRA I PIÙ GIOVANI” - DOMENICO QUIRICO: “SI STANNO PONENDO LE BASI PER L’ENNESIMA EBBREZZA MILITARISTA. VEDO LO SFRUTTAMENTO, ANCHE IN PAESI DEMOCRATICI, DI ALCUNE FORME DI ESALTAZIONE COLLETTIVA. CI SI PREPARA A UN MONDO RAGGELATO DA MOBILITAZIONI PERMANENTI TRA I BLOCCHI - CON LEGGEREZZA SI PARLA DELLA GUERRA, DELLA SUA NECESSITÀ SENZA AVERNE MAI SAGGIATO LA CRUDEZZA. E SAREBBE COLPA DELL'AGGRESSORE PUTIN. MA ANCHE UN FAVORE INDIRETTO CHE GLI AVREMMO RESO. RENDENDOCI SIMILI A LUI”

DOMENICO QUIRICO

Domenico Quirico per “la Stampa”

 

Armi, guerrieri, eroismi, sacrifici supremi, battaglie: se ne parla molto, comincio a temere troppo. Non è certo illecito che si chieda agli uomini, quando devono rispondere a un sopruso, a una criminale invasione, di combattere ed essere eroi visto che questo è un modo necessario, l'unico rimasto per indurre al bene della Causa, motivazioni che rientrano nel loro vissuto, da cui sorgono gli atti di volontà.

LA SITUAZIONE IN UCRAINA E LE ARMI OCCIDENTALI

 

Uno dei mezzi più adeguati per combattere la passività davanti ai prevaricatori è da sempre predicare l'obbligo morale di essere coraggiosi, di battersi con le armi in pugno. Eppure ho l'impressione che si stia andando pericolosamente oltre e che si stiano ponendo le basi per una ennesima ebbrezza militarista, che possa riemergere la seduzione della guerra soprattutto tra le generazioni più giovani. E che si stia per entrare, se già non ci siamo dentro, nel periodo della ossificazione dell'intelligenza.

 

gli usa inviano armi in ucraina

Mi par di intravedere un pianificato sfruttamento, anche in paesi di sicura fede democratica, da parte delle classi dirigenti di alcune forme di esaltazione collettiva. Ci si prepara a un mondo raggelato da mobilitazioni permanenti tra i Blocchi per cui, come negli anni Cinquanta, sono necessari metodo e sistemi psicologici, propagandistici, culturali di mobilitazione e di inquadramento: ovvero quel complesso di norme e di prassi che costituiscono il fondo vero, non coreografico, del militarismo, della ideologia guerrafondaia. Che sarebbe la colpa (e non la minore) dell'aggressore Putin. Ma anche un favore indiretto che gli avremmo reso. Rendendoci simili a lui.

gli usa inviano armi in ucraina

 

Esemplifichiamo e poniamo socratiche, umili domande. Non trovate che si parli ossessivamente di armi, le nostre, le loro? Il morale dei russi viene rinfrancato con il lancio del missile che nessuno può intercettare in grado di partorire alla fine della sua gestazione volante decine di atomiche. Siamo nella norma della propaganda interna imperiale. Ma noi non siamo da meno: armi armi armi come ha mirabilmente sintetizzato il ministro ucraino. Quello ormai conta: l'antimissile perfetto, il siluro navale a cui nessuna corazza può resistere, i nostri caccia più da top gun della vecchia cianfrusaglia russa, si confrontano i carri armati come una volta si confrontavano i pregi delle auto da corsa.

 

gli usa inviano armi in ucraina

L'industria occidentale fino a ieri si sfidava sui robot, l'intelligenza artificiale, congegni per ridurre la fatica dell'uomo, addirittura cancellarla, per guarire, per rendere le comunicazioni ancora più rapide e sicure. Oggi si esibiscono sofisticate "eccellenze" per uccidere, come quelle prodotte dal signor Krupp che, al tempo del Kaiser, aveva affisso negli stabilimenti il General-Regulativ, un ordine interno da guerra permanente: «...come nell'esercito tutti marciano assieme contro il nemico, così in questi opifici saranno tutti uniti come in un sol uomo allorchè sia giunto il tempo di battere la concorrenza...».

 

GUERRA IN UCRAINA - LE ARMI FORNITE AGLI UCRAINI

Già, la concorrenza. Si tirano fuori con orgoglio cataloghi che un tempo si esibivano come se fossero pubblicazioni pornografiche: ecco qua i nostri cannoni sparano più lontano, le nostre mine sono più subdole e crudeli, i missili sbriciolano anche i bunker.

I droni che bisognerebbe da tempo aver proibito come armi illecite e criminali perché rendono la guerra più facile e a rischio zero, sono diventati la nuova frontiera scientifica dell'umanità. Tutti producono, tutti comprano, in Ucraina tutti usano.

 

LE ARMI CHE BIDEN FARA ARRIVARE ALL UCRAINA

Pensavamo, come occidentali, di aver perso colpi in quella straordinaria creatività scientifica che è la storia dell'occidente, e anche l'origine del suo potere mondiale.

Ci rassicuriamo, nell'ammazzare siamo sempre un palmo avanti. L'industria bellica la cui sopravvivenza si giustificava un po' a mezza voce, con espediente ipocrita, citando la percentuale sempre alta offerta al totem del prodotto interno lordo, adesso diventa vanto, necessità, sicurezza nazionale. Chi continua a discuterla rischierà tra poco l'accusa di sabotaggio. Si esaltano le qualità delle armi offerte agli ucraini che non sfigurano con quelle di altri benefattori più importanti: la qualità italiana.

 

Si rischia di rimpiangere i bei tempi, anche recentissimi, in cui assolvevamo il nostro debito morale con aggrediti più periferici fornendo quattro catenacci e approfittando per arieggiare i locali degli arsenali. Non sarebbe nulla questo revival industrial-guerriero che arrotonda bilanci ahimè mai in rosso se non si accompagnasse a qualcosa di più perfido, il riapparire della Vecchia Menzogna, il rigurgito di disgustose sciocchezze, di seduzioni che sembravano sepolte in destre residuali.

 

LE ARMI CHE BIDEN FARA ARRIVARE ALL UCRAINA

Con leggerezza si parla della guerra, della sua necessità senza averne mai saggiato la pornografia della morte e la crudezza delle sue perversioni. Senza accorgersi che si lustra così la sua forza di attrazione, le si offre uno scopo, un senso, una dignità, una causa, un quarto di nobiltà. È un errore fatale. Lo dico ascoltando interviste ai cosiddetti combattenti delle brigate internazionali, che combattono e purtroppo muoiono con gli ucraini.

 

LE ARMI CHE BIDEN FARA ARRIVARE ALL UCRAINA

Di quelli che sono a fianco dei russi immagino darà altrettanto ampia e interessata testimonianza la propaganda dell'altra parte. Nell'enunciazione di concetti primitivi, l'onore, il dovere riaffiora soprattutto una perfida tradizione irrazionalistica, uno sconclusionato dannunzianesimo fuori tempo: con la voluttà dell'essere eroe, il culto della morale guerresca, il vivo foco della lotta, e altri intrugli che infiammano i piccoli ribellismi borghesi di ogni tempo. La droga della guerra funziona purtroppo ben al di là dell'alchimia di volenterosi apprendisti stregoni. Guardate i russi, la loro guerra feroce.

 

Ci vuole niente a entrare nell'oppiaceo regno del nichilismo attivistico, dove i legionari scrivevano «viva la muerte» sui muri dei villaggi occupati di Andalusia; dove nessuno parla più di pace per non essere accusato di essere un vigliacco o un disfattista, la vita è un continuo duello, una vita all'insegna del lupo. E la guerra, se ci coinvolge direttamente, in fondo è il proseguimento di un ordine originario, eterno. 

Guerra in Ucraina - Mariupol

Ultimi Dagoreport

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…