titoli

LE “PUTTANE” SÌ, LA “MERDA” NO: LA CENSURA DEGLI EDITORI HA LAVORATO CON LA MANNAIA SUI TITOLI DEGLI SCRITTORI – È ANDATA MALE ALLE “EREZIONI” DI BUKOWSKI RIDOTTE A “STORIE DI ORDINARIA FOLLIA” MENTRE SONO SOPRAVVISSUTE LE “PUTTANE ASSASSINE” DI ROBERTO BOLAÑO – MOLTI HANNO NASCOSTO LE PARTI SPINTE ALL’INTERNO DEI LIBRI, MA NON È STATO COSÌ PER ALDO BUSI CHE HA SFIDATO TUTTI INANELLANDO UNA SERIE DI TITOLI CHE…

Antonio Armano per il “Fatto quotidiano”

 

roberto bolano

Si doveva intitolare I cazzi di Isernia al British Museum un saggio dedicato ai culti priapici nel Molise. Qualcuno, dopo avere visto la prova di copertina, ha informato l' ignaro autore, Giancarlo Carabelli, docente all' università di Ferrara. Carabelli non ci ha dormito la notte: la mattina dopo ha mandato un fax di protesta all' editore, Luca Formenton del Saggiatore. Risposta altrettanto seccata, risoluzione del contratto e pubblicazione nel '96 con un titolo più sobrio, Veneri e priapi, presso Argo, piccolo editore barese.

giancarlo carabelli

 

Viene in mente questo episodio perché Adelphi sta per pubblicare Puttane assassine , uno dei testi più belli di Roberto Bolaño, uscito nel 2004 con Sellerio e dunque scomparso da un pezzo. È una raccolta di racconti in una nuova traduzione, insieme a un' opera inedita, Sepolcri di cowboy.

 

erections, ejaculations, exhibitions and general tales of ordinary madness

Anche Puttane assassine come titolo non scherza. Lo scrittore cileno aveva la mano leggera nel descrivere situazioni estreme, persino un rapporto orale tra uno stilista e un cadavere, momento culminante di uno straordinario racconto necrofilo della raccolta, Il ritorno. Allo stesso tempo non aveva paura delle parole e lo dimostrano i titoli.

Non solo Puttane assassine, anche Tempesta di merda.

 

Jorge Herralde della casa editrice Anagrama lo ha dissuaso ed è diventato Notturno cileno. Sul titolo l' autore propone e l' editore dispone: ha una potere quasi assoluto. Giusto o sbagliato è così. Famoso il caso di Giuseppe Berto che scopre il titolo Il cielo è rosso (anziché La perduta gente) vedendolo in libreria. Leo Longanesi ha deciso per lui.

charles bukowski

Un titolo molto discusso è stato Eichmann in Jerusalem.

 

The banality of evil. Giangiacomo Feltrinelli lo inverte per rafforzare il concetto: La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme. Siamo nel '64 e fuori dal terreno dell' oscenità.

la banalita' del male

 

Nel '73 Feltrinelli salta in aria sul traliccio di Segrate. Due anni dopo la sua casa editrice pubblica la prima opera di Bukowski, la raccolta Erections, ejaculations, exhibitions and general tales of ordinary madness diventa semplicemente Storie di ordinaria follia. Due racconti spariscono: Il demonio e L' assassinio di Ramon Velazquez. Il traduttore, Marco Paolini, mi ha raccontato che l' editor Aldo Tagliaferri li considerava troppo forti, mentre lui li caldeggiava. Sul titolo erano invece d' accordo: da cambiare.

 

Bukowski scriveva in un inglese troppo nudo e crudo. Paolini considera la traduzione come abbellimento e viene sostituito. I racconti esclusi verranno inseriti in una raccolta successiva (Compagno di sbronze, 1979). Il successo permette agli editori di liberarsi di certe cautele.

 

giuseppe berto

Arbasino sosteneva che le parti più spinte di un libro dovevano essere nascoste all' interno. Per non facilitare i censori. Non gli ha dato certo ascolto Aldo Busi. Sodomie in corpo 11 finisce a processo nel '90. Il bellissimo titolo ha contribuito ad attirare l' attenzione dei denunciatori. Andrà oltre con Cazzi e canguri (pochissimi canguri). Siamo nel '94.

 

charles bukowski storie di ordinaria follia

L' Italietta bigotta democristiana dei processi agli scrittori è appena caduta sotto i colpi di Tangentopoli. Nel 2006 esce Bisogna avere i coglioni per prenderlo nel culo. Sempre nel segno di viaggi e libertinaggi.

 

Immergendomi nelle vecchie carte processuali dell' archivio di Stato a Roma, ho trovato gli atti relativi a Guida pratica e completa dei postriboli di Biella, con aggiuntovi un elenco di prostitute private, loro indirizzo, pregi particolari e relative tariffe. L' autore si nasconde dietro uno pseudonimo - il professor Ruffi Anocrate - e il pamphlet è pubblicato nel 1890 dalla tipografia Zappa.

cazzi e canguri (pochissimi canguri) aldo busi

 

L' ha scritto lo stesso stampatore. Viene sequestrato e condannato solo per il titolo. Esattamente un secolo dopo, esce in Cecoslovacchia una raccolta di scritti della poetessa underground Jana Cerná. E/o le dà il titolo di uno dei componimenti, In culo oggi no, scartando quello originale: Clarissa e altri testi. È una poesia del '48! Periodo di purghe staliniane.

aldo busi

 

Ma in Italia nel '92, anno della pubblicazione. desta scalpore. La critica Grazia Cherchi attacca la casa editrice. Nel '93 esce in Francia Baise-moi, di Virginie Despentes, letteralmente Scopami, lasciato nella traduzione italiana del '99 per Einaudi Stile Libero.

cucinare la merda

Dopo tutto questo - Busi in primis - non resta più niente da trasgredire. Oggi se uno mette chiavi di ricerca oscene nella categoria libri di Amazon trova paginate di titoli. Cose tipo Se squirti ti sposo di Vera Fontana e Nakaghata Dyokhan.

 

Quest' ultimo autore, nomen omen, ha anche firmato la prima raccolta di ricette per "merdariani". Una volta gli scrittori si sfogavano con le parodie tra colleghi, come Il giardino dei finti pompini (cit. Arbasino). Anche l' umorismo era d'un altro livello.

roberto bolanocharles bukowski 1baise moiu vurginie despentesbisogna avere i coglioni per prenderlo nel culo aldo busi puttane assassine

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO