quasimodo

“QUASIMODO? NON ERA UN PADRE PRESENTE” - PARLA ALESSANDRO, FIGLIO DELLO SCRITTORE PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA: “MIA MADRE DECISE DI SEPARARSI PERCHÉ LUI ANDÒ A RITIRARE IL PREMIO CON UN'ESTRANEA. NON HO RISENTIMENTI. MA LE COSE NEGATIVE NON LE CANCELLI, RESTANO. MIO PADRE NON VA MITIZZATO - LA MEDAGLIA DEL NOBEL L’AVEVA LASCIATA IN EREDITÀ ALLA SUA AMANTE CON UNO SCRITTO AUTOGRAFO. LEI SE L'È VENDUTA A FINE ANNI 80...”

Maria Cristina Fraddosio per il “Fatto quotidiano”

 

alessandro quasimodo

"Non era un padre presente ma ha dato tanto all' umanità". Ricorrono 60 anni dalla consegna del Nobel per la Letteratura al poeta e traduttore Salvatore Quasimodo. Suo figlio Alessandro, attore, regista e scrittore, lo racconta: amori e dissidi di un "uomo del suo tempo".

 

La Sicilia, la ferrovia e poi il terremoto. La vita in un vagone. Quanto ha inciso l' infanzia nella lirica quasimodiana?

Moltissimo. Nella poesia Al padre c'è tutto. L' infanzia gli è stata sottratta. A causa del terremoto, ha vissuto in un carro bestiame con la famiglia. Senza luce né acqua. Quel senso di tristezza, di difficoltà a rapportarsi agli altri, è stato anche la molla che ha dato origine alla sua poesia. Per fortuna c'è stato il periodo dell' istituto fisico matematico Jaci. Ha avuto un professore di Lettere eccezionale, Federico Rampolla del Tindaro, che gli faceva leggere Dostoevskij, Verlaine e Rimbaud.

MONTALE - QUASIMODO - UNGARETTI

 

Che tipo di padre era?

È stato molto latitante, a differenza di mia madre. Quando sono andato a vivere a Siracusa a casa dei genitori di Elio Vittorini, marito della sorella di mio padre, mi è venuta voglia di avvicinarmi a lui attraverso la sua opera. Non era uno che mi comprava il gelato, non mi portava alle giostre. L'unica volta che gli ho chiesto aiuto è stata a scuola: dovevo comporre un sonetto sul Natale. Lo abbiamo trasformato insieme in endecasillabi.

La mia non era una famigliola come questa che vorrebbero i leghisti. Mio padre lavorava di notte e finiva all' alba. Dormiva poche ore. I nostri orari non coincidevano.

 

Non con tutti i poeti dell'epoca ebbe rapporti facili. Com' era quello con Eugenio Montale?

Montale scrisse un articolo bellissimo su Solaria, però poi ne fece scrivere uno terribile sul Corriere. La storia è di una bassezza strepitosa. Si passa da una stima reciproca, testimoniata dalle lettere che sono state pubblicate, a un'ostilità palese. Il rapporto con Montale è cominciato quando mio padre è arrivato a Firenze da Elio Vittorini. Ha ricevuto il premio "Antico Fattore", che l' anno prima era stato di Montale. Poi, durante la guerra, la raccolta Ed è subito sera è arrivata a tre edizioni. Questa cosa a Montale non è andata giù ed è uscito un articolaccio sul Corriere. Mio padre ha risposto con la poesia A un poeta nemico. Da allora i rapporti non sono più stati ottimali, si incontravano qualche volta alle feste di Arnoldo Mondadori. Quello con Giorgio La Pira invece fu un sodalizio.

salvatore quasimodo

 

Perché?

C'era grande intimità tra loro. Andavano assieme a scuola. Erano in sintonia, cristiani e di sinistra. Si erano illusi, dopo la guerra, di rifondare la società, di rifare l' uomo come diceva mio padre, che oggi sarebbe sgomento. Era uno coerente e non si curava dell' appartenenza politica.

 

C' è nella poesia di suo padre l' eco dei poeti precedenti?

Dante, Leopardi sicuramente, anche Pascoli e D' Annunzio. I cosiddetti crepuscolari e Gozzano. Nell' articolo pubblicato su Letteratura nel 1939 dopo la morte di D' Annunzio, scrisse: "Noi gli fummo avversi non per mancanza d' amore". Per Quasimodo Alcyone era uno dei più importanti libri della letteratura italiana, come anche Il Notturno.

 

salvatore quasimodo riceve il nobel

Quasimodo, poeta e traduttore. Che ruolo ha avuto la traduzione nella sua vita?

Nel periodo in cui ha conosciuto mia madre, Maria Cumani, ha scoperto la musica e la danza. Il loro legame è durato 22 anni e ha influito sulla sua produzione. Ha sempre sostenuto che solo i poeti possono tradurre altri poeti. In quel periodo, Saffo, Archiloco, i lirici greci erano il pane quotidiano. Poi ha affrontato Shakespeare. Nel caso di Neruda, invece, è stato il cileno a sceglierlo, perché era l' unico poeta vicino al suo mondo, impegnato nel sociale.

 

Com' era il rapporto tra lui e sua madre?

Quando si è messo a tradurre i lirici greci, lavorava di notte. Se non trovava un sinonimo che lo convincesse, la teneva sveglia fino a quando non individuava la parola giusta.

Neruda è stato tradotto quasi interamente da mia madre, perchè conosceva lo spagnolo. Aveva trovato in lei una compagna alla pari.

 

Il Nobel è arrivato nel 1959. Se lo aspettava? Che ricordi ha di quel momento?

Sì, perché l' anno prima l' Accademia di Svezia aveva raccolto materiale su di lui e mio padre ne era a conoscenza. Quando ha vinto il Nobel avevo 18 anni. In quel momento mia madre decise di separarsi perché lui andò a ritirarlo con un' estranea. Non ho risentimenti. Ma le cose negative non le cancelli, restano. Mio padre non va mitizzato. Era un uomo del suo tempo - come diceva lui stesso - e ha dato moltissimo all' umanità.

salvatore quasimodo

 

Lei ha venduto per 100 mila euro la medaglia del Nobel. Perché?

Ho ritenuto che non fosse così importante, perché il Nobel nessuno glielo avrebbe tolto.

L' aveva lasciata in eredità alla sua amante con uno scritto autografo. Lei se l' è venduta a fine anni 80. L' ho ricomprata da un numismatico di Milano e l' ho pagata 30 milioni di lire.

Era doppiamente mia. Non l' ho ereditata, l' ho comprata.

salvatore quasimodo

Ultimi Dagoreport

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDONÇA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…