greta thunberg cop26

“QUESTA NON È PIÙ UNA CONFERENZA SUL CLIMA. È UN FESTIVAL GREENWASH DEL NORD DEL MONDO” – FUORI DAL COP26 SCENDONO IN PIAZZA I GIOVANI DI “FRIDAYS FOR FUTURE” CHE ANNUNCIANO UNA MANIFESTAZIONE PERSONE CAPEGGIATA DA GRETA THUNBERG E VANESSA NAKATE - 23 NAZIONI HANNO APPROVATO LA “DICHIARAZIONE DI TRANSIZIONE DAL CARBONE A UN'ENERGIA PULITA”, MA ALL’APPELLO MANCANO STATI UNITI, CINA, INDIA, GIAPPONE E RUSSIA, PRATICAMENTE TUTTI I GRANDI PRODUTTORI E CONSUMATORI DI CARBONE NEL MONDO – VIDEO

Sara Gandolfi per il “Corriere della Sera”

joe biden 2

 

È la Cop delle mini-intese e delle promesse, ma un'atmosfera cupa avvolge la Conferenza sul clima dopo l'uscita di scena dei leader. Non è colpa del meteo gelido fuori dallo Scottish Event Campus, delle code interminabili per entrarci - tanto che ai delegati ieri è arrivata una email di scuse - né delle strade semi-deserte di una città ex industriale e quasi fantasma, «perché tutti preferiscono restare in smart working in questi giorni», spiega una poliziotta.

 

boris johnson e il premier indiano modi alla cop26 di glasgow 4

 Sulle centinaia di delegati pende l'incubo del fallimento che gli accordi (parziali) raggiunti ieri sui combustibili fossili non riesce a dissolvere. Tanto più che la «pestifera» Greta twitta velenosa: «Questa non è più una Conferenza sul clima. È un festival greenwash (ambientalismo di facciata, ndr ) del Nord del mondo. Una celebrazione di due settimane di business as usual e blah blah blah». 

 

Nella giornata dedicata all'energia, in realtà, si sono susseguite diverse dichiarazioni che hanno riportato un po' di speranza. «La fine del carbone è in vista», ha detto in apertura dei lavori un raggiante Alok Sharma, presidente di Cop26, mentre fuori un nutrito gruppo di manifestanti innalzava sul fiume Clyde giganteschi pupazzi con la forma di Pikachu per protestare contro le centrali a carbone del Giappone. 

cop26 a glasgow

 

Poco dopo la prima intesa: 25 Paesi, fra cui Stati Uniti, Gran Bretagna, Italia e Canada, dichiarano di voler cessare entro il 2022 tutti i finanziamenti per la produzione all'estero di energia da fonti fossili, senza tecniche di cattura della CO2. Rispetto all'impegno preso al G20 sulle centrali a carbone, per la prima volta si includono anche gas e petrolio. 

 

Ciò potrebbe spostare 17,8 miliardi di dollari all'anno verso le fonti di energia rinnovabile. Quindi, la seconda mini-intesa: 23 nazioni approvano la «Dichiarazione di transizione dal carbone a un'energia pulita», tra cui Indonesia, Vietnam, Polonia, Corea del Sud, Ucraina. 

PROTESTE COP26

 

I firmatari dichiarano di voler porre fine a tutti gli investimenti nella nuova generazione di energia dal carbone a livello nazionale e internazionale e di eliminare gradualmente l'energia a carbone (entro il 2040 le economie più sviluppate, entro il 2050 le più povere). 

 

Mancano, però, all'appello alcuni dei grandi produttori e consumatori come Stati Uniti, Australia, Cina, India, Giappone, Russia. La firma di Maldive, Isole Marshall o Mali ovviamente non compensa. Da ricordare, poi, che nessuno di questi impegni è vincolante. Nel frattempo, continuano a fluire previsioni pessimistiche. 

 

GRETA THUNBERG COP26

Le emissioni di CO2 stanno tornando nel 2021 ai livelli pre Covid, con la Cina responsabile di quasi un terzo del totale, secondo uno studio di Global Carbon Project. E l'ultimo rapporto dell'Unep (l'agenzia Onu per l'ambiente) avverte che i costi stimati per adattarsi alle conseguenze dei cambiamenti climatici sono ormai nell'ordine di 140-300 miliardi di dollari all'anno entro il 2030 e 280-500 miliardi entro il 2050 solo per i Paesi in via di sviluppo. 

 

Ovvero, da cinque a dieci volte maggiori degli attuali flussi finanziari pubblici. Tanto basta per ravvivare le proteste dei Paesi del Sud del mondo, che in questa Cop faticano a far sentire la propria voce. 

 

PROTESTE COP26

A loro nome promettono di farlo oggi in piazza i giovani di FridaysForFuture che annunciano una manifestazione con centinaia di migliaia di persone e il gran finale a George Square con Greta Thunberg e Vanessa Nakate sul palco. Ieri gli eco-ribelli si sono divisi. Greta è uscita sbattendo la porta da un incontro dedicato al Carbon Market, urlando «è solo greenwashing». 

 

GRETA THUNBERG COP2

Un bel gruppo di suoi seguaci si è ritrovato alla StrathUnion, la casa dello studente all'Università di Glasgow: seduti per terra, i giovani attivisti armati di pennarelli, pennelli, tempere e acquarelli hanno disegnato decine di cartelli per la manifestazione di oggi e per quella, forse ancor più massiccia, di domani. 

PROTESTE COP26

 

Sopra gli slogan «Anche i dinosauri pensavano di avere ancora tempo», «I leader ci hanno delusi», e ovviamente l'urlo di battaglia di Greta: «We want change, NOW». Lo stesso urlo che è risuonato a fine giornata dentro la sede di Cop dove qualche decina di eco-ribelli, guidati dalla tedesca Lisa Neubauer (forse la più politica di tutto il movimento), ha tuonato contro i produttori «non pentiti» di carbone.

PROTESTE COP26la regina elisabetta alla cop26boris johnson e il premier indiano modi alla cop26 di glasgow 1l agenda di joe biden principe carlo con ivan duque marquez alla cop26 principe carlo cop26 glasgowmario draghi boris johnson cop26 glasgow joe biden si addormenta alla cop26joe biden si addormenta alla cop26 1corteo di joe biden a glasgow manifestante ambientalista contro joe biden roberto cingolani mario draghi cop26 mario draghi cop26mario draghi cop26angela merkel alla cop26boris johnson e il premier indiano modi alla cop26 di glasgow 2ursula von der leyenboris johnson e il premier indiano modi alla cop26 di glasgow 3joe biden 1PROTESTE COP26

Ultimi Dagoreport

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO