matteo bassetti

“QUESTA È LA RIVINCITA DEI NO VAX" - MATTEO BASSETTI, NON CERTO UN PERICOLOSO COMUNISTA, CONTRO IL GOVERNO MELONI: "REINTEGRARE I MEDICI CHE NON SI SONO VACCINATI E’ UN PROVVEDIMENTO INOPPORTUNO E INTEMPESTIVO. NON È DICENDO CHE SULLA GESTIONE DEL COVID C'È STATO UN APPROCCIO 'IDEOLOGICO' CHE SI TRACCIA LA LINEA PER IL FUTURO” - "IL MOVIMENTO ANTISCIENTIFICO ADESSO AVRÀ GLI STRUMENTI PER DIRE CHE AVEVA RAGIONE A METTERE IN GUARDIA DAI VACCINI. SI PUÒ DIVIDERSI SU DAD E LOCKDOWN, NON SUI…”

Francesca Del Vecchio per “la Stampa”

 

matteo bassetti foto di bacco (2)

«Questa è la rivincita dei No Vax: un movimento antiscientifico che si era tranquillizzato, adesso avrà gli strumenti per dire che aveva ragione a mettere in guardia dai vaccini». Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, punta il dito contro il nuovo governo di Giorgia Meloni:

 

«Non è così che si affrontano le questioni scientifiche, non è dicendo che sulla gestione del Covid c'è stato un approccio "ideologico" che si traccia la linea per il futuro». Il riferimento è alla dichiarazione della premier che nella sua prima conferenza stampa aveva detto che «il tema della salute non si affronta con un approccio ideologico», alludendo alla recente gestione della pandemia da parte del governo Draghi.

 

Bassetti, cosa non va nel comportamento del governo sulla vicenda Covid?

«Sono stati commessi degli errori e sarebbe saggio analizzarli per imparare la lezione per il futuro. Parlare di approccio ideologico sulla campagna vaccinale o sull'obbligo vaccinale ai sanitari è negare l'evidenza. Significa far passare il messaggio che gli sforzi fatti nel 2021 per vaccinare tutti sono stati inutili.

 

Oggi, quelli come me che si sono spesi per la campagna vaccinale si sentono dire da chi dovrebbe governare il Paese, per vaccinati e non, che la campagna di immunizzazione è stata uno schifo. Se le società scientifiche hanno raccomandato la vaccinazione, non si può dire che tutte hanno avuto un approccio ideologico. È una dichiarazione grave. Stimo il nuovo ministro della Salute (Orazio Schillaci, ndr) e credo che il primo a essere imbarazzato per quella frase sia lui».

 

Quindi è stato sbagliato reintegrare i medici No Vax?

matteo bassetti foto di bacco (4)

«Il provvedimento è stato inopportuno e intempestivo: credo che oggi non sia più necessario sottoporre tutti i sanitari all'obbligo. Ma è fondamentale in alcuni reparti come la terapia intensiva, il pronto soccorso, o in malattie infettive. È evidente che si tratta di una protezione prima di tutto per l'operatore. Però il problema non è aver deciso di reintegrare i medici che non si erano vaccinati, ma aver detto che quella dell'obbligo era una decisione sbagliata. È uno schiaffo a tutti quelli che hanno rispettato l'obbligo e che si sono spesi perché la campagna di immunizzazione avesse un esito positivo. E credo che aver vaccinato il 95% della popolazione sia un risultato importantissimo per l'Italia, tra i primi tre Paesi in Europa, che ha fatto meglio di altri Paesi di solito più "virtuosi"».

 

Quanti medici ha recuperato il sistema sanitario con la riammissione dei sospesi?

giorgia meloni

«Non diciamo sciocchezze: i medici che non si sono vaccinati sono meno di 2000 e il 90% lavora in strutture private. Non sarà riabilitando i No Vax che si risolverà la sofferenza dei pronto soccorso».

 

E allora qual è, secondo lei, la ragione alla base di questa decisione del governo?

«Francamente non la comprendo. Insomma: parliamo dello 0,7% di sanitari non vaccinati, non della maggioranza. Quindi, anche politicamente, che senso ha? Fatto sta che il messaggio che passa è che hanno fatto bene quelli che dell'obbligo se ne sono infischiati, quelli che non si sono vaccinati e non hanno creduto alla scienza. E ai miei colleghi medici dico: finiamola di distinguere tra vaccini e vaccino contro il Covid. Se sei un medico ci credi, senza distinzioni. Se non ti vaccini vuol dire che non ne comprendi il valore».

 

È ideologico l'approccio del governo?

«Mi auguro di no. Spero sia stata solo una frase infelice. Che non sia questo l'approccio alla pandemia da parte del governo. Anche perché, la legge che ha introdotto l'obbligo vaccinale per medici e sanitari è stata proposta dall'onorevole Licia Ronzulli di Forza Italia, che fa parte di questa maggioranza. E mi pare che tutti i provvedimenti inerenti alle misure contro il Covid siano stati votati anche dalla Lega. Quindi, forse è necessario chiarirsi le idee internamente».

 

Su cosa ha ragione l'esecutivo, invece?

matteo bassetti foto di bacco (1)

«In passato, sono stato molto critico sulla gestione del Covid, non l'ho mai nascosto. Credo che i lockdown potessero essere più corti, che le scuole non andassero chiuse così a lungo, che la Dad potesse essere più breve, che l'obbligo delle mascherine sia stato mantenuto troppo. E che si potesse ridurre l'isolamento dei positivi. Ma sulla campagna vaccinale, non accetto l'etichetta dell'ideologia. Non ci dimentichiamo che quando il vaccino è arrivato, tutti lo stavamo aspettando».

 

A proposito di mascherine, cosa pensa della marcia indietro sull'obbligo di indossarle in ospedali e Rsa?

giorgia meloni 2

«Non so se si sia trattato di una notizia tendenziosa. Sono contento che non sia rientrata nel provvedimento: avrebbe significato non aver imparato nulla sulla gestione delle malattie infettive. Lavarsi le mani e indossare una mascherina non è una misura valida solo contro il covid».

 

Che previsioni si sente di fare sull'andamento della pandemia nei prossimi mesi? «Difficile farne: è prevista una variante più contagiosa ma non più aggressiva. Ci tengo a precisare, però, che questo approccio del governo, in piena campagna per il richiamo vaccinale Covid e antinfluenzale, non aiuta. Bisogna essere prudenti nei messaggi perché i temi della sanità sono delicati. Se poi tra un mese la situazione esplodesse, di chi sarebbe la colpa? ».

giorgia meloni matteo bassetti foto di bacco (3)

Ultimi Dagoreport

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…

john elkann theodore kyriakou leonardo maria del vecchio

DAGOREPORT - L’OSTACOLO PIÙ TOSTO DELLA TRATTATIVA IN CORSO TRA IL MAGNATE GRECO KIRIAKOU E JOHN ELKANN NON E' L'ACQUISIZIONE DEL GRUPPO GEDI BENSÌ COME “RISTRUTTURARE” UN ORGANICO DI 1300 DIPENDENTI, TRA TAGLI ALLE REDAZIONI LOCALI, PREPENSIONAMENTI E “SCIVOLI”, DI CUI CIRCA 280 GIORNALISTI FANNO CAPO A “REPUBBLICA” E ALTRI 170 A “LA STAMPA” - LA PARTITA SUL FUTURO DEL QUOTIDIANO TORINESE, ASSET CHE NON RIENTRA NEL PROGETTO DI KYRIAKOU, NON ACCELERA CON LA CORDATA VENETA MESSA SU DA ENRICO MARCHI - NEL CASO LA TRANSIZIONE ELLENICA NAUFRAGASSE, LEONARDINO DEL VECCHIO HA CONFERMATO DI ESSERE PRONTO: “NOI CI SIAMO” - “NOI” CHI? ESSENDO “QUEL RAGAZZO'' (COPY ELKANN), DEL TUTTO A DIGIUNO DI EDITORIA, I SOSPETTI DILAGANO SU CHI SI NASCONDE DIETRO LA CONTRO-OFFERTA CON RILANCIO DELL’AZIONISTA DELL’IMPERO DEL VECCHIO, IL CUI CEO MILLERI È STATO ISCRITTO NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI CON CALTAGIRONE E LOVAGLIO, PER LA SCALATA DI MPS SU MEDIOBANCA-GENERALI - E DA TORINO, AVVISANO LE REDAZIONI IN RIVOLTA DI ROMA E TORINO DI STARE ATTENTI: DALLA PADELLA GRECA RISCHIANO DI FINIRE NELLA BRACE DI CHISSÀ CHI...

nietzsche e marx si danno la mano venditti meloni veneziani

VIDEO! “ATREJU E’ IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO, COME DIREBBE ANTONELLO VENDITTI” – GIORGIA MELONI CITA “COMPAGNO DI SCUOLA”, IL BRANO DATATO 1975 DEL CANTAUTORE DI SINISTRA. OVVIAMENTE MARX E NIETZSCHE NON SI DIEDERO MAI LA MANO, NÉ AD ATREJU NÉ ALTROVE. CIÒ È STATO ANCHE IMMAGINATO NELL’ULTIMO LIBRO DI MARCELLO VENEZIANI “NIETZSCHE E MARX SI DAVANO LA MANO”. LO SCRITTORE IPOTIZZA COME MISE EN SCÈNE CHE LA SERA DEL 5 MAGGIO 1882 I DUE SI SIANO TROVATI IN UNA LOCANDA DI NIZZA (DOVE ENTRAMBI PASSARONO). NON SI CAPISCE BENE SE LA MELONI CI ABBIA CREDUTO DAVVERO – VIDEO

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, LA MELONI CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)