“SU ROBERTA BONASIA LO STIGMA DEL BUNGA BUNGA: FU INVITATA AD ARCORE MA NON È COLPEVOLE” – L’AVVOCATO DELL’EX INFERMIERA NEL PROCESSO RUBY TER EVOCA "LA LETTERA SCARLATTA" PER LA SUA ASSISTITA E CITA MANZONI: “FU NCONTATTATA DA LELE MORA E INVITATA NELLA VILLA DI ARCORE E “SI PUÒ DIRE CHE ALLORA ‘LA SVENTURATA RISPOSE'” - LA RAGAZZA È ACCUSATA DI AVER MENTITO SULLE SERATE DI ARCORE IN CAMBIO DI DENARO – IL LEGALE: “HA RICEVUTO BONIFICI DAL MARZO 2012 AL FEBBRAIO 2014 BEN OLTRE LE DATE IN CUI..."

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Giuseppe Legato per www.lastampa.it

 

ROBERTA BONASIA ROBERTA BONASIA

Roberta Bonasia, ex infermiera dell’AlTo5 di Moncalieri, aspirante soubrette originaria di Nichelino, imputata di concorso in corruzione con l’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nell’inchiesta della procura di Milano ribattezzata Ruby/Ter «ha tentato invano di preservare la sua reputazione» e ad anni di distanza, a ogni udienza, «l'attenzione mediatica morbosa», riapre uno «stillicidio» che «le impedisce di avere una vita normale. Rimane lo stigma, chi ha partecipato alle serate (nella villa di Berlusconi) ha un marchio indelebile che ad anni di distanza persiste e continua a provocare dei danni enormi».

 

Il legale di Roberta Bonasia, l’avvocato Stefano Tizzani cita, in aula, la Lettera Scarlatta di Hawthorne «con la quale è evidente il parallelismo della vicenda in questione», rispolvera Manzoni quando racconta di come «su richiesta di Emilio Fede, Bonasia fu chiamata Lele Mora e la sventurata rispose verrebbe da dire».

 

silvio berlusconi ed emilio fede silvio berlusconi ed emilio fede

Perché «la mia assistita non c’entra nulla con queste accuse e va assolta. È una ragazza che per mantenersi ha fatto la cameriera la hostess, la commessa. Poi ha studiato, ha conseguito una laurea triennale in scienze infermieristiche. Aveva la passione per il teatro e la recitazione».

 

Ancora: «Bonasia ha ricevuto quello che ha ricevuto con grande senso di riconoscenza, non ha chiesto, è sempre rimasta al suo posto. Ha ricevuto bonifici dal marzo 2012 al febbraio 2014 ben oltre le date in cui sono state rese le sue dichiarazioni, non c'è una corrispondenza temporale, un nesso causale» tra i soldi e l'accusa di silenzio. «Era disoccupata, economicamente in difficoltà e Berlusconi con un sentimento di amicizia decise di aiutarla».

 

lele mora lele mora

La ragazza è accusata di aver mentito sulle serate di Arcore in cambio di denaro «ma sono state violate le garanzie difensive e le dichiarazioni rese sono assolutamente inutilizzabili». Per il legale Bonasia doveva essere ascoltata non come testimone, ma come indagate e quindi con la possibilità di non rispondere alle domande dei pm di Milano.

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