rivolta rivoluzione

“L’ESASPERAZIONE POTREBBE PORTARE A FORME DI RIVOLTA SU UNA SCALA SENZA PRECEDENTI” – IL RAPPORTO DELL’AGENZIA DI RISK-RATING "KELONY", CHE METTE NERO SU BIANCO I RISCHI DI DISORDINI COME RISPOSTA ALL’EMERGENZA ECONOMICA LEGATA AL VIRUS – LA GESTIONE DELLA CRISI? UNA “DITTATURA SANITARIA”, CHE PERALTRO POTREBBE SERVIRE A POCO, PERCHÉ PORTEBBE RENDERE “PIÙ FORTE LA CARICA BATTERICA DEL VIRUS” E…

 

 

Felice Manti per “il Giornale

 

KELONYgiuseppe conte meme 1

«C' è il rischio di una crescente esasperazione sociale basata sull' insoddisfazione delle popolazioni che potrebbe portare a varie forme di rivolta su una scala senza precedenti». La previsione choc è contenuta nell' ultimo rapporto di Kelony, la prima agenzia di risk-rating a livello mondiale. Il dossier, destinato (...) (...) ai suoi clienti e che il Giornale è riuscito a consultare in esclusiva, delinea due scenari altamente probabili. «Da un lato un' accelerazione del numero di procedimenti giudiziari, rappresentativi dello stato di diritto e della democrazia». Dall' altro un nuovo «stato di emergenza» che per fronteggiare l' emergenza ordine pubblico potrebbe nuovamente «rafforzare misure di eccezione contrarie alle libertà individuali».

RIVOLTA SOCIALE

 

Insomma, una spirale perversa che rischia di far saltare l' equilibrio del Paese. Un equilibrio fragile perché le disuguaglianze sociali precedenti all' emergenza Covid-19 sono state amplificate, sia dal punto di vista del lockdown, con categorie di persone che hanno perso il loro lavoro o «costrette a lavorare in condizioni di protezione approssimative, se non addirittura inesistenti» e altre, professionali, «più privilegiate perché hanno beneficiato del telelavoro», come per esempio gli statali o chi percepisce redditi assistenziali, rimasti immutati nonostante la pandemia.

 

giuseppe conte meme

E sull' economia? Si va in pratica de facto verso una nuova Iri, leggasi Cassa depositi e prestiti, laddove «il rafforzamento della presenza degli Stati nell' economia, corollario del crescente bisogno di servizi pubblici per soddisfare le esigenze di solidarietà e di protezione dei più vulnerabili, sarà ampiamente sostenuto dalle imprese, nella speranza che i governi le aiutino a compensare le perdite e i deficit subiti».

 

scontri con la polizia nelle banlieue 3

Lo scenario migliore è che questa tendenza sia «temporanea, per tornare ad un' economia più libera», magari con le delocalizzazioni di filiere produttive vitali o strategiche in alcuni settori, come ad esempio quello farmaceutico (ne è un esempio il caso delle mascherine, per lo più prodotte in Cina...), anche per agevolare «la redistribuzione sociale dei profitti». Già, perché il vero problema sarà «una pressione fiscale che aumenterà fortemente (non è un caso che da settimane si parli di patrimoniale, ndr) - a causa degli effetti della crisi», e che inizierà con «strategie difensive indirette» di «distanziamento e astensionismo al consumo».

rivolte

 

Come dire, non vado più al bar o al ristorante perché ho paura del contagio. E questo potrebbe portare a un ulteriore aumento della disoccupazione, al sovraindebitamento del sistema bancario.

giuseppe conte meme 2

 

Ecco dove ci ha portato il falso dilemma «salvare vite umane o salvare l' economia?». Ci hanno fatto credere di anteporre la vita al profitto, ma in realtà si è visto che mitigare gli effetti dell' epidemia è una necessità se si vuole che l' economia si riprenda. «Proteggere clienti e dipendenti non è una liberalità ma una necessità per l' economia e il profitto stesso», dicono gli analisti Kelony.

RIVOLTA IN CARCERE A BARI

 

In Italia è altamente probabile che «il risultato di questi due movimenti antagonisti», vale a dire «vincoli più stringenti per mantenere l' ordine pubblico» e «il desiderio di un disimpegno neoliberale dello Stato» porti a una situazione sempre più esplosiva.

 

auto bruciate in strada limoges 1

«Bisognerà ripensare anche l' ordine pubblico visti gli aspetti socialmente inediti dell' autocontenimento, anche rispetto ai doveri e ai diritti civili - dice al Giornale Genséric Cantournet, chairman di Kelony - come quelli dell' andare a votare o del consumare meno possibile, che è anche una forma legale di evasione delle tasse».

 

giuseppe conte meme leghista

Un cocktail micidiale, un potenziale di esplosioni sociali crescente che si intreccia con una gestione della crisi che rischia di diventare una sorta di «dittatura sanitaria». Perché, osservano gli esperti di Kelony, imporre «forme di sterilizzazione su scala planetaria» per distruggere il virus significherà - e di recente lo ha ammesso anche l' Oms - impattare anche sulla carica batterica, «rendendola di fatto più forte e vanificando l' azione delle armi a disposizione dell' uomo contro i batteri», relegando in secondo piano il rischio climatico o ecologico. Uno scenario che potremmo definire un R con zero. Dove zero è il numero di esseri umani che sopravviverebbe.

Ultimi Dagoreport

giovambattista giovanbattista fazzolari vitti

FLASH – ROMA VINCE SEMPRE: IL SOTTOSEGRETARIO FAZZOLARI, DA SEMPRE RISERVATISSIMO E RESTÌO A FREQUENTARE I SALOTTI, ORA VIENE PIZZICATO DA DAGOSPIA NEL “SALOTTO” DI PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA, SPAPARANZATO AI TAVOLI DI “VITTI”, DOVE POLITICI, GIORNALISTI E POTENTONI AMANO ATTOVAGLIARSI (DENIS VERDINI FACEVA LE RIUNIONI LI' E CLAUDIO LOTITO AMA GOZZOVIGLIARE DA QUELLE PARTI, SPILUCCANDO NEI PIATTI ALTRUI) – ANCHE “FAZZO” È ENTRATO NELLA ROMANELLA POLITICA DE “FAMOSE DU’ SPAGHI”: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO CHIACCHIERA CON UN CANUTO SIGNORE DI CUI VORREMMO TANTO CONOSCERE L’IDENTITÀ. I DAGO-LETTORI POSSONO SBIZZARIRSI: HANNO QUALCHE SUGGERIMENTO PER NOI?

giampaolo rossi rai report sigfrido ranucci giovanbattista fazzolari francesco lollobrigida filini

DAGOREPORT – RAI DELLE MIE BRAME: CHIAMATO A RAPPORTO L'AD GIAMPAOLO ROSSI ALLA CAMERA DEI DEPUTATI DOVE SI E' TROVATO DAVANTI, COL DITO ACCUSATORIO, I PLENIPOTENZIARI RAI DEI TRE PARTITI DI MAGGIORANZA: GASPARRI (FI), MORELLI (LEGA) E FILINI (FDI) CHE, IN CORO, GLI HANNO COMANDATO DI TELE-RAFFORZARE LA LINEA DEL GOVERNO - IL PIÙ DURO È STATO IL SOTTOPANZA DI FAZZOLARI. FILINI SPRIZZAVA FIELE PER L’INCHIESTA DI “REPORT” SUI FINANZIAMENTI DI LOLLOBRIGIDA ALLA SAGRA DEL FUNGO PORCINO - ROSSI, DELLE LORO LAMENTELE, SE NE FOTTE: QUANDO VUOLE, IL FILOSOFO CHE SPIEGAVA TOLKIEN A GIORGIA NELLE GROTTE DI COLLE OPPIO, PRENDE IL TELEFONINO E PARLA DIRETTAMENTE CON LA PREMIER MELONI... - VIDEO

giorgia meloni daria perrotta giancarlo giorgetti

FLASH – GIORGIA MELONI HA DETTO A BRUTTO MUSO AL RAGIONERE GENERALE DELLO STATO, DARIA PERROTTA: “QUESTO È UN ESECUTIVO POLITICO E NON TECNICO”. IL CENTRODESTRA HA GIÀ SILURATO IL DG DEL TESORO, ALESSANDRO RIVERA, HA LIQUIDATO L’EX RAGIONIERE BIAGIO MAZZOTTA E HA ACCOMPAGNATO ALL’USCITA IL DIRETTORE DELLE PARTECIPATE, MARCELLO SALA. ORA SE LA PRENDE ANCHE CON LA FEDELISSIMA DI GIANCARLO GIORGETTI, CHE NON È CERTO UNA PERICOLOSA COMUNISTA, NÉ UNA OSTILE “MANDARINA” IN QUOTA “DEEP STATE”. A DESTRA COSA PRETENDONO DA MEF E RAGIONERIA? CHE SIANO USI A OBBEDIR TACENDO? DAVANTI AI TRISTI NUMERI, NON CI SONO IDEOLOGIE O OPINIONI…

donald trump volodymyr zelensky donald trump nobel pace

DAGOREPORT – DONALD TRUMP È OSSESSIONATO DAL NOBEL PER LA PACE: LE BOMBE DI NETANYAHU SU GAZA E I MISSILI DI PUTIN SULL’UCRAINA SONO GLI UNICI OSTACOLI CHE HA DI FRONTE – CON “BIBI” È STATO CHIARO: LA PAZIENZA STA FINENDO, LA TREGUA NON SI PUÒ ROMPERE E NON CI SONO PIANI B, COME HA RICORDATO AL PREMIER ISRAELIANO MARCO RUBIO (IN GRANDE ASCESA ALLA CASA BIANCA A DANNO DI VANCE) – DOMANI L’ACCORDO CON XI JINPING SU DAZI, TIKTOK, SOIA E NVIDIA (E STI CAZZI DI TAIWAN). IL PRESIDENTE CINESE SI CONVINCERÀ ANCHE A FARE PRESSIONE SUL SUO BURATTINO PUTIN? SE NON LO FARÀ LUI, CI PENSERÀ L’ECONOMIA RUSSA AL COLLASSO…

sangiuliano gasdia venezi giuli

SULLA SPOLITICA CULTURALE DELLA “DESTRA MALDESTRA” – ALBERTO MATTIOLI: “CI RENDEMMO SUBITO CONTO CHE DA SANGIULIANO C’ERA NULLA DA ASPETTARSI, A PARTE QUALCHE RISATA: E COSÌ È STATO. GIULI AVEVA COMINCIATO BENE, MOSTRANDO UNA CERTA APERTURA E RIVENDICANDO UN PO’ DI AUTONOMIA, MA MI SEMBRA SIA STATO RAPIDAMENTE RICHIAMATO ALL’ORDINE - CHE LA DESTRA ABBIA PIÙ POLTRONE DA DISTRIBUIRE CHE SEDERI PRESENTABILI DA METTERCI SOPRA, È PERÒ UN FATTO, E PER LA VERITÀ NON LIMITATO AL MONDO CULTURALE - IL PROBLEMA NON È TANTO DI DESTRA O SINISTRA, MA DI COMPETENZA. CHE BEATRICE VENEZI NON ABBIA IL CURRICULUM PER POTER FARE IL DIRETTORE MUSICALE DELLA FENICE È PALESE A CHIUNQUE SIA ENTRATO IN QUALSIASI TEATRO D’OPERA - (PERCHE' SULL’ARENA DI VERONA SOVRINTENDE - BENISSIMO - CECILIA GASDIA, DONNA E DI DESTRA, SENZA CHE NESSUNO FACCIA UN PLISSÉ?)’’

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA")