luana d'orazio leonardo pieraccioni

“SOGNAVA DI FARE L’ATTRICE, È DIVENTATA FAMOSA MORENDO SUL POSTO DI LAVORO” - LA DISPERAZIONE DELLA MADRE DI LUANA, L’OPERAIA SCOMPARSA IN UN INCIDENTE IN FABBRICA A MONTEMURLO. ERA DIVENTATA MADRE A 17 ANNI. IL PADRE SE N'È TORNATO IN CALABRIA SENZA MAI OCCUPARSI DEL FIGLIO, SENZA MAI VERSARGLI GLI ALIMENTI. TANTO CHE IL TRIBUNALE HA DECISO PER L'AFFIDO ESCLUSIVO A LUANA (IL SUOCERO DI LUANA ERA NOTO PER I LEGAMI CON LA 'NDRANGHETA)…

Grazia Longo per “La Stampa”

 

luana d'orazio

Occhi da cerbiatto, capelli lunghi da fata, fisico perfetto, Luana era bella come un'attrice - aspirazione lontanamente realizzata, come comparsa - ma per guadagnarsi da vivere faceva l'operaia in un'azienda tessile dove ha perso la vita come in una precaria filanda ottocentesca.

 

Non aveva neppure 23 anni e le sue foto su Instagram e Facebook raccontano la vita di una bella ragazza, in posa per un selfie, con le amiche o con il fidanzato. Ma Luana era molto più matura e, dietro quel sorriso aperto e solare, celava una tempra d'acciaio.

 

Rafforzata attraverso le esperienze del mestiere più difficile al mondo, quello di mamma. Luana lo era diventata ad appena 17 anni e con una tenacia sorprendente per una ragazzina di quell'età aveva allevato il suo piccolo Alessio grazie all'aiuto di genitori straordinari, Emma e Francesco.

luana d'orazio leonardo pieraccioni

 

Il papà ieri era troppo sconvolto per dire anche solo una parola, mentre Emma, 53 anni proprio il giorno in cui è morta la figlia, accoglie con gentilezza i cronisti per descrivere quanto fosse meravigliosa la sua Luana. «Il cinema era il suo sogno - rammenta - anche se stava molto con i piedi per terra.

 

"Mamma sarebbe bello se diventassi famosa" mi diceva a volte, ma sempre con ironia. E certo mai avrebbe immaginato di diventare famosa morendo sul posto di lavoro». Luana innamorata della danza, della musica, del cinema. Sempre pronta ad andare a ballare al River Pub di Quarrata, vicino Pistoia o a guardare l'emozionante La casa di carta. Luana orgogliosa di fare la comparsa nel film Se son rose di Pieraccioni e in alcuni video per YouTube.

 

luana d'orazio

Ma anche pronta al sacrificio di alzarsi tutte le mattine alle cinque, salire sulla sua utilitaria e guidare fino a Prato per compiere il suo dovere in fabbrica. Precisa, puntuale, generosa. «Il lavoro le piaceva, ci andava volentieri - ricorda sua madre -. Aveva dovuto interrompere l'istituto professionale Einaudi perché aspettava il bambino. Poi ha iniziato a lavorare come cameriera da Arnold's, un fast-food stile Anni Cinquanta dove serviva ai tavoli sui pattini a rotelle. Da due anni lavorava all'azienda tessile.

 

 Le avevano fatto un contratto di apprendistato di cinque anni». Ma nelle sue mille vite della sua giovane esistenza, Luana è stata anche una dolcissima mamma. Una mamma-bambina, che guardava i cartoni animati con il suo cucciolo, che lo portava in bicicletta e lo faceva giocare a pallone e con le bolle di sapone di cui restano ancora tracce nel piccolo giardinetto della villetta a schiera dove abitava con i genitori e il fratello trentenne, disabile, Luca.

luana 3

 

Una mamma-bambina anche nell'organizzazione domestica. Luana dormiva nel lettone insieme alla madre, accanto c'era il lettino di Alessio. Quante battaglie per questo bimbo. A partire dal nome. Il padre, conosciuto durante una vacanza in Calabria, regione di origine di Emma, era presente al momento del parto a Pistoia e lo ha denunciato all'anagrafe come Donatello.

 

Che è il nome di suo padre, noto per i legami con la 'ndrangheta. Poi se n'è tornato in Calabria senza mai occuparsi del figlio, senza mai versargli gli alimenti. Tanto che il tribunale ha deciso per l'affido esclusivo a Luana, considerando che anche il padre del bimbo ha qualche guaio con la giustizia. Luana era una ragazzina ingenua quando lo ha conosciuto, ma ne ha prese le distanze non appena è nato il bambino. Che lei ha voluto battezzare come Alessio.

 

la giovane morta sul lavoro

«Per tutti, anche a scuola, si chiama Alessio - conferma nonna Emma -. Mia figlia aveva deciso così e ora combatteremo per averlo con noi. Luana era a tutti gli effetti una ragazza-madre e Alessio è cresciuto grazie a noi. Ero io che me occupavo quando lei era a lavorare. Lo accompagnavo alla scuola materna e poi aspettavamo che Luana rientrasse a casa alle 14».

 

 

luana 2

L'orario è un dettaglio non da poco in questo ricordo, perché quando lunedì alle 13.40 Emma Marrazzo si è trovata davanti i carabinieri, che bussavano alla sua porta per darle la notizia che un genitore non vorrebbe mai sentire, lei non aveva capito cos' era successo. «È accaduto tutto in una manciata di secondi: li ho visti e ho pensato a un incidente stradale, perché ho pensato che Luana sarebbe dovuta rincasare a momenti. Quando mi hanno riferito dell'infortunio sul lavoro al mattino mi sono sentita mancare».

 

luana 5

Lo ripete anche il fidanzato, Alberto Orlandi, 27 anni, operaio. La gentilezza è la cifra di questa storia di morte, assurdità e dolore. Anche Alberto risponde cortese a tutte le domande dei cronisti: «Mi ha donato due anni meravigliosi. Non appena sarebbe finita la pandemia saremmo andati al concerto di Tiziano Ferro, le avevo regalato i biglietti l'anno scorso, poi era saltato tutto. Avevamo anche in progetto di andare a Parigi.

 

L'amava per il suo romanticismo. Ma ci accontentavamo anche di poco, del tempo che ci ha concesso il lockdown. Ed era bello stare anche con suo figlio, lei lo guardava adorante». Da ieri mattina il bimbo è a casa di Greta, la migliore amica di Luana, per tenerlo lontano dall'attenzione mediatica. Su consiglio del pediatra gli hanno detto la verità. Che la mamma non c'è più. Ma che il suo amore non finirà mai. Come non finirà la solidarietà nei suoi confronti. Il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, ha annunciato una raccolta di fondi per aiutare Alessio e i suoi nonni. Nonna Emma ringrazia e sorride. Ma mai sorriso è stato più straziante.

luanauna foto di luanaluana con le amicheluana 1luana col figliofabbrica tessileluana 4

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…