festini droga torino alberto crespo mauro tavano

“SONO FIERO DI AVER ABBANDONATO QUELLA LURIDA VITA, QUEL CIRCO DI RICCONI. SONO FIERO DI AVER DENUNCIATO” – A TORINO UN 26ENNE FA ESPLODERE LA BOMBA TRA I RICCASTRI E SPEDISCE IN CARCERE 10 PERSONE, TRA CUI GLI IMPRENDITORI MAURO TAVANO E ALBERTO CRESPO, ACCUSATI DI AVER CEDUTO COCAINA E CRACK A TOSSICI IN CAMBIO DI SESSO DURANTE I FESTINI IN CASE DI LUSSO - IN CELLA È FINITO ANCHE UN LORO AMICO, FRANCESCO GALLEA, CHIAMATO IL “CHIMICO” PER LA FAMILIARITÀ CON LA DROGA DELLO STUPRO: L’ANNO SCORSO HA ATTIRATO UN IMPRENDITORE DIABETICO ATTRAVERSO UN SITO DI INCONTRI GAY E LO HA…

Massimiliano Peggio per “la Stampa - Edizione Torino”

 

alberto crespo

«Sono fiero di aver abbandonato quella lurida vita, quel circo di ricconi. Sono fiero di aver denunciato». Paolo, anche se questo non è il suo vero nome, ha 26 anni. Ora vive in una comunità e si sta ricostruendo una vita, dopo aver toccato il baratro e oltre.

 

Si drogava di crack e si prostituiva in cambio di dosi. Un giorno ha chiesto aiuto ad un amico, Stefano, che si è messo in contatto con Luigi Pelazza delle Iene. Telecamere nascoste, inseguimenti, interviste in tandem con La Stampa. Poi una denuncia, contro «due imprenditori che offrivano droga in cambio di rapporti sessuali».

 

Così dai suoi racconti, l'anno scorso, è emersa un torbida storia di festini conditi di violenza, di incontri sessuali in cambio di cocaina, di cocktail preparati con la droga dello stupro.

 

Ieri dieci persone sono finite in cella, coinvolte a vario titolo in un'inchiesta che intreccia le indagini dei carabinieri della compagnia Oltre Dora e gli agenti del commissariato Barriera Nizza. In manette due imprenditori torinesi. Mauro Tavano, 55 anni, chierese, il cui nome è legato allo storico mulino di Andezeno, e Alberto Crespo, 60 anni, amministratore dell'omonima azienda di rappresentanze di abbigliamento e oggetti di moda.

mauro tavano

Sono entrambi accusati di aver ceduto dosi di cocaina e crack a tossicodipendenti in occasione di rapporti sessuali avvenuti nei loro alloggi, tra stucchi e marmi di via Maria Vittoria e un loft con jacuzzi sul terrazzo in via Regio Parco. In cella è finito anche un loro amico: Francesco Gallea, 41 anni.

 

Oltre a partecipare ai festini, avrebbe procurato e somministrato la droga dello stupro, Ghb. Nell'ambiente, era chiamato «il chimico», per via della sua familiarità con quelle sostanze, usate per inibire la volontà. Per questo motivo Gallea è accusato anche di due abusi sessuali.

 

Uno raccontato da Paolo, nella sua denuncia, agli albori dell'inchiesta. Ma c'è di più. E riguarda il filone sviluppato dalla polizia, indagando su una rapina avvenuta un anno fa, quasi sfociata in tragedia. Con altri due uomini, Alessandro Cherchi e Luca Ientile, entrambi arrestati ieri, Gallea è accusato di aver partecipato al colpo, organizzato attirando la vittima attraverso un sito di appuntamenti gay.

 

torino festino con droga in cambio di sesso

Nella trappola è finito un manager torinese, invitato in un alloggio preso in affitto in un B&B a partecipare a un festino. L'uomo, affetto da diabete, è stato drogato con un cocktail di metanfetamine, cocaina e benzodiazepine. Un mix così forte da stordirlo per tre giorni. Non avendo più contatti con lui, i familiari ne avevano denunciato la scomparsa. Tornato a casa in stato confusionale e debilitato, ha denunciato il fatto alla polizia.

 

In quel lasso di tempo è stato derubato: prelievi e acquisti con le sue carte di credito. Tra i 10 arrestati c'è anche un giovane originario del Mali, Moreau Sagna, 25 anni, detto Maurice. Amico dei due imprenditori, sarebbe famoso come il pusher con la «miglior cocaina di Torino». Stando alle indagini era di casa nel loft di Crespo e spesso «lavava e imbustava la droga» nell'abitazione dell'imprenditore. Tavano, in passato aveva già avuto guai del genere con la giustizia ed aveva patteggiato.

droga dello stupro 6

 

«Ogni episodio contestato va contestualizzato, riteniamo che possiamo spiegare certe situazioni. Al momento è necessario analizzare gli atti d'indagine» dice il suo legale, l'avvocato Giuseppe Fiore. Le indagini dei carabinieri hanno permesso di scoprire anche i retroscena di una rapina subita da Crespo a maggio del 2021. Due uomini armati di mazza da baseball sono piombati in casa sua. Dopo averlo picchiato, hanno arraffato Rolex, cellulari, borse Louis Vuitton. A orchestrare il colpo sarebbe stata una sua amica, ospite di quella casa e a volte coinvolta nei festini. Lei, gli autori del raid e un altro complice, sono finiti in cella.

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