famiglia chiaroni massimo ammaniti paolo crepet

“SONO INCAZZATO. PRENDO ATTO DEL DISFACIMENTO DELLA FAMIGLIA” - LO PSICHIATRA PAOLO CREPET TROMBONEGGIA PROVANDO A RICOSTRUIRE LE CAUSE DEL TRIPLICE OMICIDIO DI PADERNO DUGNANO, DOVE UN 17ENNE HA UCCISO MADRE, PADRE E FRATELLO: “DAVVERO C'È QUALCUNO CHE DICA CHE ESISTE ANCORA LA FAMIGLIA? ANDIAMO... È AVVENUTO PERCHÉ NON PARLIAMO PIÙ. ABBIAMO SCAMBIATO I SOLDI CON LE PAROLE” - MASSIMO AMMANITI: “NON PARLEREI DI GESTO FOLLE, C'È UN'ASSUEFAZIONE ALLA FEROCIA”

Articoli correlati

\'VENITE, HO UCCISO PAPA, HA ACCOLTELLATO MAMMA E MIO FRATELLO\' - LA CHIAMATA AL 112 DELL\'UNICO..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1. «I GENITORI NON PARLANO PIÙ CON I FIGLI COSÌ LE FAMIGLIE VANNO IN FRANTUMI»

Estratto dell'articolo di M.Ev. per “Il Messaggero”

 

il 17enne che ha ucciso genitori e fratello a paderno dugnano

«Pensa veramente che esista ancora una famiglia tipo quelle degli anni Cinquanta, forte, coesa, con il nonno a capotavola? Lo sto dicendo da molto tempo, la famiglia è in frantumi. E purtroppo la vicenda di Paderno Dugnano non deve sorprendere».

 

Il professor Paolo Crepet, psichiatra, sociologo e saggista, ripete questi concetti anche da prima dell'orrore di Novi Ligure, datato 2001, una delle storie italiane in cui con più forza è stato mostrato come la violenza possa esplodere anche all'interno di famiglie apparentemente perfette.

paolo crepet

 

Professore, la metà degli omicidi in Italia avviene in famiglia. Come è possibile?

«Prendiamo atto del disfacimento del nostro mondo, del disfacimento della famiglia. Lo dico da trent'anni. E mi sento rispondere che sono il disfattista, che sono il pessimista, che non capisco niente, che bisogna guardare il bicchiere mezzo vuoto. Da anni mi chiamate per commentare delitti di questo tipo... Ma davvero c'è qualcuno, compreso il ministro della Famiglia, che dica che esiste ancora la famiglia? Andiamo».

 

Cosa intende per disfacimento della famiglia? E perché è avvenuto tutto questo?

«Semplicemente non c'è più un regola. Ed è avvenuto perché non parliamo più. Abbiamo scambiato i soldi con le parole. Una volta si parlava e non c'erano i soldi. Oggi ci sono i soldi ma non si parla più. Un padre non sa dove è suo figlio di 14 anni.

 

FABIO CHIARONI DANIELA ALBANO CON I FIGLI

Sabato sera c'era mezza Italia che non sapeva dove si trovasse il proprio figlio. Ne aveva una idea molto, molto vaga. Un padre non sa cosa fa il proprio figlio di 14 anni, non sa quanti shot stia bevendo, non sa se consuma cocaina, non sa se fa sesso con una tredicenne. Semplicemente non lo sa. Sa di cosa sanno i genitori?» [...]

 

Torniamo al dramma di Paderno Dugnano. Nella pagina Facebook del padre ci sono molte foto con il figlio maggiore, vale a dire con colui che poi lo avrebbe ucciso. Cosa significa?

«Forse sono segnali del senso di colpa. Farsi la foto con un figlio è semplice, fare il genitore è più complicato. Dirgli se vai in motorino senza casco la prossima volta il motorino non lo vedi più è più complicato. E allora meglio mettere le foto su Facebook, più facile».

 

triplice omicidio a paderno dugnano 4

Lei ha citato la storia di Erika e Omar. Forse è stata quella che ci ha fatto perdere l'innocenza in Italia, ci ha mostrato la famiglia in modo differente. In quel caso Erika era la figlia maggiore. Come a Paderno Dugnano.

«Penso sia una casualità, ogni storia ha una sua ragione d'essere e comunque la società più di vent'anni fa era molto differente. C'è una cosa in comune però tra Novi Ligure e Paderno Dugnano. Una cosa che tra l'altro è peggiorata. All'epoca di Erika e Omar mi invitò al Tg5 Enrico Mentana. E mi domandò: "che cosa può fare un genitore?".

 

paolo crepet mangia un insalata 5

Io risposi: "chiedere al figlio: come stai?". Mentana pensò fosse una battuta, una banalità. Ma non è così: forse questo delitto non ci sarebbe stato se qualcuno avesse chiesto: "come stai?". Rispetto a quegli anni tutto è peggiorato. E allora non c'erano i social. E non c'era la droga che c'è oggi. Ovviamente c'era, ma oggi è differente. Oggi c'è la cocaina a tredici anni».

 

Mi pare di capire che lei continui a essere pessimista.

«No, no. Io continuo a essere incazzato. È diverso».

 

2. AMMANITI “QUEI RAGAZZI CHE VEDONO NEI GENITORI UN OSTACOLO ALLA LIBERTÀ”

Estratto dell'articolo di Maria Novella De Luca per “La Repubblica”

 

triplice omicidio a paderno dugnano 1

«La fantasia di sopprimere i genitori, vissuti come un ostacolo per la propria libertà, è un pensiero che si annida, a volte, nella mente degli adolescenti. Lo spiega con chiarezza Winnicott, lo sappiamo, è un tema ricorrente, simbolico, che resta naturalmente a livello di fantasia e poi scompare, crescendo.

 

Ma ci sono casi invece, penso a Erika e Omar, penso a questo ragazzo di Paderno Dugnano, nei quali con ferocia inaudita degli adolescenti scelgono di dare corpo a questo pensiero. Il risultato è la strage che abbiamo sotto gli occhi». Non è facile, nemmeno per uno psichiatra come Massimo Ammaniti, trovare una spiegazione al gesto di un diciassettenne che stermina a coltellate la famiglia.

triplice omicidio a paderno dugnano 2

 

Professore, cosa c’è nel cuore e nella testa di quel ragazzo?

«Come possiamo dirlo? Però accade. Sempre più spesso. Tra i minori assistiamo a un incremento esponenziale della violenza, in famiglia, nel gruppo, contro le donne. C’è una assuefazione alla ferocia, amplificata dai social che hanno fatto cadere la barriera tra vita reale e vita immaginata». [...]

 

 

massimo ammaniti

Il 17enne ha infierito sui corpi con decine di coltellate. In particolare sul fratellino.

«Una volta deciso di realizzare quella fantasia di morte la violenza diventa fine a se stessa, un modo, terribile, per scaricare la rabbia».

 

Avrebbe detto che si sentiva oppresso dalla famiglia, voleva essere libero.

«La fantasia della soppressione dei genitori nasce proprio dal senso di limitazione che gli adolescenti provano in quella fase della vita, quando tutte le regole sembrano imposizioni. O dalla rabbia se si percepiscono inadeguati rispetto alle aspettative, se provano umiliazione. Però, come dicevo, si tratta di fantasie». [...]

 

Parlerebbe di follia?

triplice omicidio a paderno dugnano 3

«Francamente no».

MASSIMO AMMANITI 1

FABIO CHIARONI - DANIELA ALBANO - LORENZO CHIARONI

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?