danilo coppola

“SONO RICERCATO: L’HO SAPUTO E HO PREFERITO NON FARMI TROVARE” - L’EX FURBETTO DEL QUARTIERINO, DANILO COPPOLA, ANNUNCIA DI ESSERE LATITANTE, MA PROMETTE BATTAGLIA: “ME NE STARÒ NASCOSTO E POSTERÒ TUTTO. VOGLIO RACCONTARE UNA GIUSTIZIA CHE NON FUNZIONA. SONO NATO POVERO E NON SI PERDONA CHE UNO CHE VIENE DAL NULLA ARRIVI A FATTURARE QUATTRO MILIARDI E ENTRI IN MEDIOBANCA. CI SONO I POTERI FORTI, C'È INVIDIA SOCIALE. FACCIO I POST SU INSTAGRAM PER ACCENDERE UN FARO” - “ANDAVO SPESSO A COLAZIONE DA FRANCESCO COSSIGA. A UN CERTO PUNTO, MI DISSE...” - VIDEO

 

 

Candida Morvillo per www.corriere.it

 

danilo coppola 2

Danilo Coppola telefona da una località segreta: «Sono ricercato. Dall’8 marzo, c’è un ordine di custodia cautelare nei miei confronti. L’ho saputo e ho preferito non farmi trovare. Non vorrei fare l’ennesimo carcere preventivo per poi essere di nuovo assolto».

 

L’immobiliarista cinquantaquattrenne protagonista delle scalate bancarie dei primi anni Duemila e dei processi ai cosiddetti «furbetti del quartierino», ha una leggera agitazione nella voce. A tratti, l’affanno.

 

Gli ultimi video che ha messo su Instagram sembrano quasi pezzi di cabaret: in uno, sbeffeggia i magistrati che gli hanno sequestrato una villa in Sardegna, dice che di ville ne ha acquistate altre e anche di barche e pure di cani, perché i cani come il suo cocker Pluto sono costosissimi.

 

Ma c’è poco da ridere, in realtà.

 

pluto il cane di danilo coppola

Quello che non era chiaro dalla raffica di video, documenti e atti processuali che Coppola pubblica da un paio di mesi è che lui è latitante: «Me ne starò nascosto e posterò tutto: le carte dei processi, le informative fra procure, le assurdità sui miei rapporti con la Banda della Magliana. Mi hanno arrestato perché davo fastidio ai poteri forti, i miei processi hanno dato spettacolo, in 18 anni ne ho subiti oltre trenta, spesso sono stato assolto».

 

Impossibile ridurre in poche righe uno sfogo lungo oltre quattro ore. Impossibile riportare tutto: nomi, cognomi, accuse a magistrati, banche. La «sua» verità. Coppola parla di società fatte fallire per debiti col fisco non ancora scaduti, di tasse pagate pure due volte pur di risolvere, ma senza risolvere, di società che vanno giù come birilli perché lui era in carcere e tutti i suoi dirigenti erano in carcere.

 

Sta dicendo che ha scelto di essere latitante per portare avanti una campagna social e far sentire le sue ragioni?

DANILO COPPOLA

«Non voglio solo che si sappiano le mie ragioni e si riconosca la mia innocenza, voglio raccontare una giustizia che non funziona. Io sono nato povero, ho avuto il frigo vuoto e non si perdona che uno che viene dal nulla arrivi a fatturare quattro miliardi, entri in Mediobanca, abbia un giornale, compri banche.

 

Ci sono i poteri forti, c’è invidia sociale. Su Instagram, non ero mai stato e ora non è che faccio i post per vittimismo. Però, per accendere un faro, ho dovuto ricorrere a questo atto pazzesco. Lo faccio per dire che un Paese dove un giudice non si mette contro il Pm o si giudica per correnti non è un Paese civile».

 

danilo coppola 4

 

Dove si trova?

«Sono da solo, all’estero. Non sto bene. È un brutto momento che dura da troppo tempo. Il primo marzo 2007, fui arrestato su richiesta dei Pm di Roma per bancarotta fraudolenta della Micop, riciclaggio, associazione per delinquere, poi, fui assolto dopo cinque anni. Feci due anni e mezzo di carcere, arresti, ospedale: soffro di claustrofobia e vomitavo di continuo, arrivai a pesare 46 chili, ero in sedia a rotelle. Mi davano 180 gocce di Lexotan al giorno».

 

Arrivò notizia di due tentati suicidi.

«Sono stato malissimo. Hanno dovuto ammettere che la mia salute è incompatibile col carcere. Vengo assolto, ma partono processi per altre otto società. Ho calcolato di aver avuto un miliardo e mezzo di danni.

 

Poi, il 24 maggio del 2016, mi arrestarono di nuovo, stavolta per il complesso immobiliare di Porta Vittoria a Milano. La banca aveva cominciato a sospendermi dei leasing, l’avevo denunciata e la denuncia non viene neanche trasmessa al Gip. La banca fa istanza di fallimento. Io presento il concordato preventivo al 100 per cento, significa che saldavo tutti i debiti per intero.

danilo coppola 3

 

Mi trovo a San Vittore, isolamento, reparto psichiatrico, ricomincio a vomitare, torno in sedia a rotelle. Avevano arrestato me e una quindicina di miei dirigenti, è chiaro che, se ti decapitano un’azienda, chiudi. Finì che feci dimettere i legali che gestivano il concordato, facendo fallire Porta Vittoria, pur di tornare a casa. Mi diedero i domiciliari, che potevo fare?».

 

Perché ora un nuovo ordine di custodia cautelare?

«Per una presunta tentata estorsione neanche fatta da me, ma identificata nella email di un avvocato che non era nemmeno il mio, una mail di cui non sapevo niente, come ho dimostrato anche pubblicando su Instagram i messaggi che ho scritto all’avvocato quando l’ho scoperto. Per giunta, una tentata estorsione in una causa civile, non penale».

 

In sintesi, di che vicenda stiamo parlando?

«C’era un preliminare di vendita che Porta Vittoria aveva fatto con la società svizzera Orizzonti e che andava chiuso per poter procedere al concordato. Dopo varie traversie, presenta un concordato tale Porta Vittoria Real Estate Srl, che ha un capitale sociale minimo, io so a chi appartiene davvero.

 

SEQUESTRO DELLA VILLA DI DANILO COPPOLA

Ho postato il documento, perché a mio avviso, in questa storia, c’è un conflitto di interessi, una follia. Comunque, si portano a casa il complesso per 150 milioni, quando io avevo pagato solo il terreno tipo 120».

 

Per tornare alla tentata estorsione?

«Per fare il concordato, dovevo rescindere il preliminare con Orizzonti. Parlo con Orizzonti e poi con quella che era diventata Prelios Porta Vittoria, si parlano i vari avvocati e si scambiano mail riservate, trattano. Io ero assistito da uno studio importantissimo di Milano. Uno dei legali coinvolti nella trattativa, fra le mille mail, lancia il cuore oltre l’ostacolo, propone di chiudere tutto con un milione e mezzo a saldo e stralcio. Prelios deposita la mail in procura e denuncia una tentata estorsione.

 

danilo coppola 1

 

Su Instagram, ho postato i WhatsApp in cui scopro di questa mail e che chiedo di annullare. Poi succede che un Tribunale Svizzero mette la testa dentro Orizzonti, vede che c’è un preliminare non fatto. I magistrati di Milano si inseriscono, si arriva alla richiesta di custodia cautelare.

 

Nel frattempo, a Roma, la Procura sta aprendo decine di provvedimenti nei miei confronti, mi contesta 40mila euro per una operazione di secoli fa: a me, che ho pagato 200 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate…

 

A me, che, negli ultimi dieci anni ho speso dieci milioni di euro in beneficenza: ho comprato ambulanze, costruito villaggi in Africa, posso mai fare una tentata estorsione per un milione e mezzo su una causa civile? Poi, non voglio essere presuntuoso: ma un milione e mezzo? Sa perché ho postato la mia McLaren? Perché, se la vendo, vale un milione e mezzo a buttarla via».

DANILO COPPOLA

 

Ha detto pure che ha più barche e ville di quante ne aveva prima.

«Hanno sequestrato la villa della mia ex moglie a Porto Cervo due volte. Chiaro che ho voluto dire: la casa per il mare ce l’ho: a Cap Ferrat e in Spagna. Il primo sequestro risale al 2007, dopo l’arresto spettacolare. Una mia società, e calcoli che ne avevo 200 perché solo comprando Ipi ne controllava 50, aveva prestato sette milioni a un’altra che aveva acquistato la villa.

 

Mi hanno contestato appropriazione indebita, riciclaggio. Io rinuncio alla prescrizione e vengo assolto. La villa torna alla mia ex moglie. Dopo quattro mesi, sono al Louvre coi figli e ci mancava solo che la guida mi dicesse: Coppola, sta su tutti i telegiornali. Dall’Italia, mi chiamava chiunque: girava un video con un nuovo sequestro della villa con elicotteri tipo Narcos.

 

Questo sostenendo che la prima società che aveva prestato i soldi alla seconda aveva 12 milioni di debiti col fisco. Ma io le tasse le avevo pagate: ho postato l’assegno circolare».

 

Secondo lei, come sarebbe cominciato tutto?

DANILO COPPOLA

«Andavo spesso a colazione da Francesco Cossiga. A un certo punto, mi disse: Coppola, ora si scaglieranno contro di lei e i suoi amici. Dico: in che senso? Chi? Uscii un po’ sconvolto, ma pensavo: non ho fatto niente, sono un imprenditore perbene. Avevo Ipi in Borsa, non ancora il 5% di Mediobanca, ma il 5% di Bnl, il 10% della Roma, partecipazioni per due miliardi e mezzo, più il patrimonio immobiliare. Invece, dopo poco, mi ritrovai indagato per rapporti con la Banda della Magliana, una storia assurda, da cui venni assolto dopo un anno e mezzo».

 

Da quando non vede i suoi due figli?

i furbetti del quartierino docufilm

«Da marzo. La grande ha compiuto 18 anni il 27 marzo, non l’ho potuta festeggiare».

 

Sta piangendo?

«Da quando era bambina, ci teneva a una festa per il diciottesimo, che è saltata perché lei è stata male: queste cose ti massacrano. Rischia di perdere l’anno scolastico. Sono cose inconcepibili. I magistrati, prima di essere abilitati, dovrebbero passare dieci giorni in carcere per capire l’impatto devastante che ha».

 

Ha detto che andrà avanti ancora a pubblicare video e documenti. Per quanto tempo ne avrà?

 «Non so dirlo. Forse un mese, forse di più. Qui, qualcuno deve prendere in mano questa vicenda, leggere le carte, vagliarle. Sono molto testardo, ma molto stanco. Magari, dopo, mi costituisco».

 

Perché, una campagna così azzardata?

«Perché ho cercato soluzioni che non sono arrivate. Ora, ho cambiato strategia e anche avvocato: da pochi giorni, mi segue l’avvocato Ivano Chiesa. Ho subito tanto, sono stato male, mi sequestravano tutto. Mi hanno sequestrato pure l’aereo. Era un Falcon 900 X Easy, ce l’avevo a 34 anni, manco Diego Della Valle l’aveva».

 

DANILO COPPOLA.

Anche di aerei ne ha comprati altri, come le case?

«Ora ne ho due, uno piccolo, uno grande».

 

E davvero Pluto costa così tanto?

«L’ho preso cucciolo forse per tremila euro, ma l’ho detto per provocazione. Ho avuto un magistrato in aula, indignato per i miei soldi, che mi ha detto che guadagnava tremila euro al mese. Ho risposto che molti italiani nemmeno quello».

 

DANILO COPPOLA

Che altro prevede la sua campagna mediatica?

«Un film su un’Italia in cui ci sono persone che non dovrebbero fare il loro lavoro perché hanno pregiudizi, applicano logiche di classe, di appartenenza. Ho messo a disposizione di un regista importante dieci milioni, perché ce li ho».

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO