becciu torzi

“SONO VITTIMA DI UNA MACCHINAZIONE ORDITA AI MIEI DANNI” - IL CARDINALE BECCIU SI DIFENDE DALLE ACCUSE DI ABUSO D’UFFICIO E PECULATO: “CONSIDERO QUESTA GRANDE INGIUSTIZIA COME UNA PROVA DI FEDE” - IL FINANZIERE GIANLUIGI TORZI METTE ALLO STESSO TAVOLO L’EX MINISTRO FRANCO FRATTINI, UN AVVOCATO D’AFFARI, UN PROFESSORE LEGATO AL VATICANO E L’EX VICE PRIMO MINISTRO LIBICO AHMED MAITEG. SCATTA UNA FOTO DELL’ALLEGRA TAVOLATA E LA INVIA A UN AMICO CON IL SEGUENTE COMMENTO: “LA FIGA UNISCE TUTTE LE RELIGIONI”

giovanni angelo becciu

1 - BECCIU: "IO VITTIMA DI UN COMPLOTTO QUESTA È UNA PROVA DI FEDE"

D.A. per “la Repubblica”

 

«Sono vittima di una macchinazione ordita ai miei danni. Attendevo da tempo di conoscere le eventuali accuse nei miei confronti, per dimostrare al mondo la mia innocenza». Questo il commento di Angelo Becciu alla richiesta di essere sottoposto al processo che inizierà il 27 luglio presso il Tribunale vaticano.

 

giovanni angelo becciu papa francesco bergoglio

«In questi lunghi mesi - ha aggiunto Becciu - si è inventato tutto sulla mia persona, esponendomi a una gogna mediatica senza pari al cui gioco non mi sono prestato, soffrendo in silenzio... ma considero questa grande ingiustizia come una prova di fede».

Alla reazione di Becciu si aggiunge quella dei legali del broker Gianluigi Torzi. «Trovo inaccettabile - ha dichiarato l' avvocato Ambra Giovene - che si fissi un processo il 27 luglio perché non ci viene dato il tempo di organizzare una difesa seria ».

 

becciu

Anche Cecilia Marogna respinge le accuse e per bocca del suo legale, Riccardo Sindona, si dice estranea «a chi ha operato sul fronte londinese in acquisizioni a vario titolo su cui non è mai stata chiamata ad esprimersi dalla Segreteria di Stato».

 

È convinto della sua innocenza («un abbaglio processuale») anche René Brülhart, l' ex-presidente dell' Autorità di informazione finanziaria del Vaticano accusato di abuso d' ufficio, perché - insieme all' ex-direttore dell' Aif Tommaso Di Ruzza - avrebbe favorito il pagamento dei 15 milioni richiesti da Gianluigi Zorzi.

Cecilia Marogna e Becciu

 

2 - AFFARI SPORCHI CON I SOLDI DELLA CARITÀ. E IL PORPORATO: “I MAGISTRATI? PORCI”

Gianluca Paolucci per “la Stampa”

 

Una serie di personaggi «spesso improbabili se non improponibili», protagonisti «di un marcio sistema predatorio e lucrativo» che aveva lo scopo di drenare «ingenti quantità di somme raccolte nell’Obolo di San Pietro» che per secoli «ha attinto ai più intimi impulsi della comunità ecclesiale, sollecitata all’assolvimento del precetto della carità e assistenza al prossimo».

 

GIANLUIGI TORZI

Le quasi 500 pagine della richiesta di rinvio a giudizio redatta dalla procura vaticana al termine di due anni d’indagine vanno ben oltre il palazzo di Sloane Avenue a Londra diventato il simbolo di questa storia. E raccontano dettagliatamente quasi dieci anni di finanza opaca e spregiudicata, di corrotti e corruttori, alti prelati, ex ministri e faccendieri, di spoliazione sistematica di risorse altrui - come quelle di Enasarco, una vicenda che in qualche modo è la genesi dello scandalo del palazzo di Londra, di bonifici milionari in conti nei paradisi fiscali - da Dubai alla Repubblica Dominicana - per finire nelle disponibilità dei protagonisti delle malefatte.

 

franco frattini

E più tradizionali mazzette di banconote passate di mano ai tavoli di un bar. Come quelli che Gianluigi Torzi, uno dei personaggi centrali della storia, manda a prendere a Milano dal suo autista Michelino: partenza di buon mattino dalla capitale e fugace incontro in stazione con uno dei soci di Torzi per tornare a Roma entro l’ora di pranzo, in modo da poter effettuare la consegna del denaro come pattuito (nel caso specifico a Fabrizio Tirabassi, secondo la procura vaticana, ex funzionario della Segreteria, risultato molto più ricco di quanto gli inquirenti ritengano legittimo).

 

Dello stesso Torzi è la frase più emblematica di come l’attività predatoria non conosca limiti, né barriere di sorta, tanto meno quelle imposte dalla fede. Mette allo stesso tavolo l’ex ministro Franco Frattini, un avvocato d’affari, un professore legato al vaticano e l’ex vice primo ministro libico Ahmed Maiteg. Scatta una foto dell’allegra tavolata e la invia a un amico con il seguente commento: «La f... unisce tutte le religioni».

 

GIANLUIGI TORZI PAPA BERGOGLIO

Maiteg rappresenta la Libyan Investment Authority, socia di Retelit e oggetto delle attenzioni di Torzi e di Raffaele Mincione, l’altro finanziere di questa storia. A Maiteg, Torzi pagherà una vacanza in Sardegna, 50.400 euro per 4 notti nel luglio del 2018, mentre cerca di convincere i libici di far assumere la presidenza di Retelit a Mincione, che a sua volta aveva la scalato la società di telecomunicazioni con i soldi dell’Obolo e assunto Giuseppe Conte, quando ancora era solo un avvocato, come consulente.

 

franco frattini

A Frattini - che era nell’advisory board di una società di Torzi, con l’ex ministro Giulio Tremonti e l’ex ambasciatore Giovanni Castellaneta - finisce anche un bonifico da 30 mila euro da una società di Torzi, solo che la causale fa riferimento a una prestazione che sarebbe stata svolta da un’altra società. C’è il retroscena della scalata di Mincione a Carige, fatta secondo la ricostruzione di questa indagine anche con i soldi di Gabriele Volpi, petroliere ed ex patron dello Spezia calcio, da questo «girati» a Torzi tramite un acquisito di azioni a prezzo maggiorato e da questo prestati a Mincione per contrastare la famiglia Malacalza, allora primo socio della banca genovese.

 

E tutti gli investimenti spericolati compiuti con i soldi dell’Obolo: dal fondo specializzato in variabili geopolitiche alle quote d’improbabili società, dal trasporto di petrolio via fiume in Sudamerica fino ai palazzi dalle valutazioni strabilianti in acquisto e molto più ragionevoli in vendita. C’è poi il cardinale Becciu e gli affari suoi e dei suoi familiari.

 

giulio tremonti

Le finestre della nunziature vaticane in Egitto, Angola e Cuba rifatte tutte da una piccola falegnameria sarda. Quella del fratello del Cardinale. Ci sono gli investimenti nella birreria di famiglia e i milioni di euro partiti dalle casse vaticane e arrivati alla Coop Spes di Ozieri, che riferimento ad un altro fratello del prelato, Antonino. Solo che siccome avrebbe dato nell’occhio, i fondi passano attraverso un conto intestato alla Caritas di Ozieri con la causale «opere di carità del Santo Padre».

 

È proprio Becciu che trova la soluzione per evitare troppi controlli, racconta Monsignor Perlasca a verbale. Lo stesso Becciu che chiama «porci» i magistrati che stanno indagando sui fondi della Segreteria di Stato e chiede a Perlasca di cancellare le chat e di installare Signal, un’app di messaggistica, perché più sicura. Da Becciu arrivano anche i soldi a Cecilia Marogna: dovevano servire, nelle giustificazioni fornite, per liberare ostaggi in giro per il mondo: sono stati utilizzati in viaggi e beni di lusso, per i quali risultano 120 pagamenti. In un caso - una vacanza in montagna - la Marogna ha postato la foto sui social e poi pagato il conto con i fondi arrivati dal Vaticano alla sua società in Slovenia. In un caso, i soldi vengono sollecitati da Becciu alla struttura vaticana per liberare una suora prigioniera in Colombia.—

fabrizio tirabassi enrico crasso gianluigi torzi

 

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)