sabrina quaresima

“LA STANNO TRATTANDO COME NEANCHE I MAFIOSI. LA PROF È SCONVOLTA, QUALCUNO FORSE VOLEVA FARGLIELA PAGARE” – PARLA L’AVVOCATO DELLA PRESIDE ACCUSATA DI AVERE UNA RELAZIONE CON UNO STUDENTE: “UNA CACCIA ALLE STREGHE COME NEANCHE NEL MEDIOEVO. LA STANNO LAPIDANDO, MENTRE DEL RAGAZZO, MAGGIORENNE, NON SI SA NULLA. EPPURE NON C’È NESSUN REATO IPOTIZZATO" (E ANNUNCIA DENUNCIA AI GIORNALI) - L’APPELLO DEGLI EX ALLIEVI DELLA PRESIDE: “UNA DONNA RARA INSULTATA DA MANDRIE FEROCI DI ANALFABETI”

Da open.online

 

sabrina quaresima

La preside del liceo Montale di Roma, accusata di aver avuto una relazione con un suo alunno maggiorenne (sui giornali sono stati pubblicati dettagli di ogni tipo, chat comprese), «è sconvolta», chiede «rispetto» e che «questa vicenda abbia fine»:

 

«Sta vivendo un momento di profondo sconvolgimento personale, un trattamento che nemmeno i mafiosi hanno ricevuto da parte della stampa. Non ci sarà un modo per risarcire un danno di questo tipo. Finora ha ricevuto solo attacchi ingiustificati».

 

A parlare a Open è Alessandro Tomassetti, avvocato della professoressa. La preside, nonostante tutto, anche oggi 1 aprile è regolarmente al lavoro. Quello che insospettisce il legale è il fatto che di Sabrina Quaresima, si sappia praticamente tutto, foto comprese. Del ragazzo, che ha 19 anni e che dunque non è minorenne, no. «Come mai? Chi trae vantaggio da questa vicenda?

SABRINA QUARESIMA

 

Le cose non accadono mai per caso. Questo è sconvolgente. Dietro c’è sempre un motivo. Forse è risultata scomoda a qualcuno? Forse qualcuno gliel’ha fatta pagare?», si domanda. E cita un episodio: l’occupazione della scuola nel mese di dicembre. «Lei denunciò la commissione di reati all’autorità pubblica. Già in quel momento aveva assunto una posizione di tutela vera dell’istituzione, di correttezza del lavoro. Si è esposta e questo non l’ha resa popolare».

 

liceo montale

 

Sabrina Quaresima, che prima aveva lavorato in un’altra scuola, viene definita da alcuni ex allievi, in una lettera inviata a Open, come una «donna di estremo valore ma anche una persona scomoda». «La vita della mia assistita è stata sconvolta e stupisce il modo in cui oggi viene rappresentata dai nostri media. Una visione della donna becera, inaccettabile. Ognuno di noi potrebbe essere messo in questa gogna. Di fatto si sta sfruttando la pelle delle persone facendo crescere un interesse morboso intorno alla vicenda e centellinando pure le informazioni». Ma cosa rischia la preside? Qualora avesse davvero avuto una relazione con l’alunno (circostanze che lei smentisce), non avrebbe commesso alcun reato.

 

SABRINA QUARESIMA e il vicepreside rimosso

Le conseguenze sarebbero semmai sul piano disciplinare, dunque professionale. Ma sarà l’ufficio scolastico regionale, che sta già valutando il caso, a decidere se e cosa fare, la peggiore delle ipotesi sarebbe il licenziamento. «In alcuni Paesi le donne si lapidano con le pietre, nel 2022 in Italia si lapidano a parole sui giornali. Pubblicare nome, cognome, professione, foto e audio, in assenza di reato e ancora prima di qualsiasi ricerca della verità, non è diritto di cronaca ma negazione totale alla privacy e negazione dei diritti fondamentali». Quaresima, conclude il legale, sarebbe stato oggetto «di una caccia alle streghe come forse nel più buio Medioevo poteva accadere».

 

 

 

L’APPELLO DEGLI EX ALLIEVI

Da open.online

 

scritte liceo montale 21

«Il livello di abbruttimento di questo Paese è tale che basta una semplice accusa perché mandrie belluine di analfabeti si scatenino contro di lei, rivolendole insulti e provocazioni oscene. La prof Quaresima è una donna di estremo valore ma anche una persona scomoda e implacabile nei confronti di chi ogni giorno umilia la scuola pubblica».

 

A scriverlo, a Open, sono un gruppo di ex alunni (19 in tutto) del Convitto nazionale Vittorio Emanuele II che hanno avuto modo di stare a contatto e di conoscere Sabrina Quaresima, la preside del liceo Montale di Roma, accusata di aver avuto una relazione con un suo alunno maggiorenne (e di cui sono stati pubblicati dettagli di ogni tipo, chat comprese). «La professoressa Quaresima è una gemma di raro splendore che la scuola italiana dovrebbe valorizzare e proteggere», raccontano. E, invece, è bastata una notizia di questa portata per «distruggere una persona»: «Ogni giorno trascorreva con noi circa sei ore di tempo, sia assistendo alle lezioni sia accompagnandoci a mensa sia aiutandoci nello studio pomeridiano», aggiungono.

 

 

Cosa c’è scritto nella lettera

sabrina quaresima

La descrivono come una persona attenta, che ha sempre «anteposto l’interesse di noi ragazzi ad ogni altro impegno personale, non lesinando mai l’aiuto che le richiedevamo». Aveva anche «attivato un laboratorio pomeridiano di filosofia in cui, su base volontaria e gratuita, si potevano approfondire svariati temi con il suo supporto dialettico». Tra l’altro, si era prodigata «per farci ottenere i biglietti di vari spettacoli teatrali (almeno due al mese) ai quali ci accompagnava».

 

La prof, dunque, ha lavorato «instancabilmente per renderci cittadini più liberi e consapevoli, interpretando alla perfezione il ruolo pedagogico che la scuola pubblica dovrebbe avere». Per poter partecipare al concorso – che poi l’ha portata a diventare preside al Montale di Roma – ha «dovuto lasciare il posto da educatrice e presentarsi come insegnante di scuola primaria, senza alcuna certezza di essere effettivamente selezionata». Questa scelta «l’ha costretta a rinunciare sia alla comodità di un istituto come il Convitto sia a trascorrere l’ultimo anno di liceo con la nostra classe. Ricordiamo tutti il dolore che l’impossibilità di accompagnarci al termine del quinquennio le ha arrecato».

 

sabrina quaresima

 

 

In merito alle accuse rivolte alla prof, il giudizio dei suoi ex alunni è netto. Parlano di vicende che, «prima di essere messe in pubblica piazza, dovrebbero essere appurate». Parlano, poi, di «una donna sincera, volitiva, integerrima, giusta. È professionale nel suo lavoro e mette sempre in chiaro che i ruoli vadano rispettati: ha criticato più volte alcuni nostri docenti per un atteggiamento troppo amichevole o poco severo nei nostri confronti».

 

Nel corso di quattro anni, è stata l’ultima persona che «si potesse accusare di avere preferenze o rapporti personali equivoci con gli studenti». Le sue capacità e il suo impegno «erano, e sono tuttora, causa di profonda invidia da parte di colleghi meno volenterosi di lei».

 

IL LEGALE DELLA PRESIDE

Da corriere.it

(…) Il suo avvocato Alessandro Tomassetti tenta di arginare una narrazione parziale e, sostiene, squilibrata dei fatti. La donna avrebbe avuto una relazione con un suo studente? Ebbene dice l’avvocato, si è data in pasto ai media la sua cliente prima ancora di accertare come stessero le cose: «Pubblicare nome, cognome, professione, foto e audio in assenza di reato e ancor prima di qualsiasi ricerca della verità non è diritto di cronaca ma negazione totale alla privacy e negazione dei diritti fondamentali per un essere umano donna» risponde Tomassetti. In parallelo si è omesso di pubblicare il nome del ragazzo (un maggiorenne) quasi lei e lui non fossero portatori di analogo diritto alla riservatezza.

 

 

 

 

liceo montale via bravettaliceo montale via bravettascritte liceo montale

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”