tinto brass stefania sandrelli

“STEFANIA SANDRELLI ERA SENZA PUDORE. HA DIMOSTRATO DI SAPER RECITARE ANCHE CON IL CULO” - TINTO BRASS SI RACCONTA ASPETTANDO LA MOSTRA DEL PHOTOLUX A LUCCA SULLA SUA CARRIERA: “ARANCIA MECCANICA DOVEVO FARLO IO, CON MICK JAGGER NELLA PARTE DI ALEX. MI ACCORSI SUBITO DEL SORPRENDENTE BRIO DI MONICA VITTI. BENCHÉ CI SI RACCONTI IL CONTRARIO, IN ITALIA SIAMO ANCORA BIGOTTI. LA MORALE RISPETTO AL SESSO È MUTATA POCHISSIMO…” - FOTO

Marco Luceri per www.corriere.it

 

le foto di tinto brass in mostra 4

Nella sua autobiografia, Una passione libera (Marsilio), scritta insieme alla moglie Caterina Varzi, Tinto Brass sintetizza così il senso del proprio essere artista: «L’eros è liberazione, rifiuto dell’ipocrisia per mestiere e del perbenismo di destre e sinistre, affrancamento dall’arroganza del Potere, ribellione alla paura che spegne i sogni e con i sogni si porta via la speranza».

 

le foto di tinto brass in mostra 1

Anarchico, libertario, passionale, eternamente discusso e censurato, il maestro italiano dell’eros è il protagonista della mostra Brass mon amour (dal 21 maggio al 12 giugno) allestita a Villa Bottini, a Lucca, in occasione del Photolux Festival, che quest’anno ha come tema l’amore.

 

le foto di tinto brass in mostra 6

Nata da un’idea di Fabio Macaluso, e a cura di Caterina Varzi, Enrico Stefanelli, Chiara Ruberti, Francesco Colombelli e Rica Cerbarano, l’esposizione si snoda attraverso 120 tra fotografie e documenti inediti (come sceneggiature, bozzetti di scenografie e costumi, polaroid dei provini, manifesti, lettere), tutti dall’archivio privato di Brass. Un percorso che porterà a contatto con gli aspetti più curiosi dei suoi lavori, ma anche a scoprire il rapporto con gli attori e la vita privata.

 

tinto brass

Alberto Moravia ha seguito per anni il suo cinema con grande interesse, definendola «un ideologo del sesso», e cioè un artista che cerca di eliminare il senso di colpa, per giungere a un sesso innocente. È d’accordo con questa definizione?

«Se lo diceva Moravia! Il fatto che mi abbia seguito con attenzione presuppone una certa affinità. Durante le nostre lunghe conversazioni avevo la sensazione forte che l’erotismo fosse anche per lui una chiave per interpretare la realtà».

 

le foto di tinto brass in mostra 3

Venezia e Parigi sono due luoghi che negli anni della sua formazione, sia come uomo che come artista, hanno contato tantissimo. Perché proprio queste due città?

«Sono nato a Milano, ma un legame profondo mi lega a Venezia. Mi sono nutrito della sua cultura, storia, lingua e tradizione. Perfino con i cambiamenti irrimediabili subiti nel corso del tempo rimane per me la “sexe femelle d’Europe”, come la chiamò Apollinaire. Il significato e il significante del mio cinema derivano in buona parte dal mio rapporto con questa città intrigante. Acqua, luce, vedute e prospettive rovesciate sono elementi che la caratterizzano e si ripetono ossessivamente nei miei film.

 

le foto di tinto brass in mostra 2

A un certo punto, dopo la laurea in giurisprudenza, decisi di andare a Parigi. Alla fine degli anni Cinquanta la realtà parigina era molto vivace. Alla Cinémathèque Française, dove mi occupavo degli archivi, ho conosciuto il grande documentarista Ioris Ivens e Roberto Rossellini. Da loro ho imparato tutto quello che so del montaggio e del cinema».

 

le foto di tinto brass in mostra 5

Molti tendono a dividere la sua carriera in due fasi: la prima più legata al cinema d’impegno e di contrapposizione anarchica e radicale al Potere, mentre la seconda è quella dei film erotici. Mi pare una forzatura: già nel suo primo film, «In chi lavora è perduto» (1963), l’indagine sul tema della sessualità è presente, e poi cosa c’è di più «eversivo» della libertà e della felicità sessuale?

«L’ho detto tante volte. Nei miei film non c’è una frattura tra un primo periodo serio e militante e un secondo periodo frivolo e superficiale. È sempre stato il linguaggio a interessarmi. Non considero affatto minori i miei film erotici. L’erotismo veicola una critica sociale e politica, esprimendo su un piano diverso la mia inestinguibile ricerca di libertà».

 

tinto brass 4

Alla fine degli anni ‘60 lei stava lavorando a un adattamento di «Arancia meccanica», che prevedeva Mick Jagger nella parte di Alex. Ci può raccontare qualcosa su questo progetto mai realizzato?

«I produttori della Paramount mi invitarono negli Usa per propormi l’adattamento cinematografico del romanzo di Anthony Burgess. Avevo accettato la proposta della casa americana con l’intenzione di assegnare a Mick Jagger il ruolo di Alex Delarge. Ma a condizione di girare prima L’urlo, a cui già stavo lavorando.

 

tinto brass 5

Quando sono tornato in Italia il progetto è stato proposto a Kubrick. Non ho rimpianti, però. L’urlo è un film a cui tengo particolarmente. Gigi Proietti, oltre a essere il protagonista, ha anche collaborato alla scrittura dei dialoghi insieme a Giancarlo Fusco. E lavorare con Proietti e Tina Aumont, l’interprete femminile, è stata un’esperienza davvero entusiasmante».

 

Ne «Il disco volante» (1964) lei ha lavorato con Monica Vitti. In quel film ha un ruolo insolitamente comico per lei, che in quegli anni era la musa di Antonioni. Dunque fu lei, e non Monicelli a scoprire questa sua inclinazione ancora inespressa?

«Mi accorsi subito del sorprendente brio di Monica e le assegnai la parte brillante di Dolores, la moglie del sindaco. L’obiettivo era quello di realizzare un film in grado di mettere insieme la satira sociale con le fantasie libidinose, sintetizzate dall’iconica battuta di Monica “Dime porca che mi piase de più”, in risposta alle rime poetiche dell’amante, interpretato da Alberto Sordi. La ragazza con la pistola fu girato da Monicelli nel 1968, a distanza di quattro anni dal mio film».

 

tinto brass

Con «La chiave» nel 1983 dà una nuova svolta alla sua carriera e sceglie Stefania Sandrelli. Perché proprio lei?

«Stefania è una grande attrice e lo era anche prima di recitare con me. Io ho semplicemente tirato fuori ed esibito la sua carica sensuale. Era perfetta nel ruolo della protagonista. Nel provino si mostrò senza pudore e fortemente determinata a fare il film.

 

E poi ha un altro grande merito. Non mi ha mai rinnegato, difendendo La chiave con fierezza, orgogliosa di aver dimostrato alle sue colleghe di saper recitare anche con il culo».

stefania sandrelli

 

Lei che ha mostrato e raccontato la sessualità delle italiane e degli italiani per decenni, come la vede oggi? Ci sono ancora dei tabù? Pensa che la realtà virtuale libererà definitivamente il sesso o, al contrario, lo mortificherà?

«Benché ci si racconti il contrario, siamo ancora bigotti. La morale rispetto al sesso è mutata pochissimo. E per alcuni aspetti stiamo tornando indietro. Basti pensare che ancora oggi se si vuole evitare di essere oggetto di scherno o violenza bisogna nascondere il proprio orientamento sessuale.

 

Nell’immaginazione non c’è censura e la realtà virtuale è solo un’estensione dell’esperienza del sesso. Può essere coinvolgente e interessante, purché non determini un totale distacco dal sesso e dagli incontri reali. Nessuna tecnologia è in grado di offrire le emozioni di una vera relazione».

 

tinto brass 2tinto brass 1TINTO BRASS 5TINTO BRASS 1tinto brass 66miranda di tinto brass 3TINTO BRASS 2miranda di tinto brass 6miranda di tinto brass 5miranda di tinto brass 10miranda di tinto brass 2miranda di tinto brass 9tinto brasstinto brass 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…