umberto bonavita robert allen

“LO STUDIO ALLEN VOLEVA FARE AFFARI ANCHE SU MATERIALI ANTI-COVID” – FRANCESCO AMATO, UNO DEI BROKER DELLA TRATTATIVA CON LA COLOMBIA (VIA D’ALEMA) PER LA COMPRAVENDITA DI ARMI, RIVELA CHE LO STUDIO LEGALE HA PROVATO A PROPORGLI UN NUOVO BUSINESS LEGATO ALLA PANDEMIA – “SI TRATTAVA DI MASCHERINE, RESPIRATORI, GUANTI, PROPOSTI CON LA MEDIAZIONE DI ALLEN. PRODOTTI CINESI CHE SAREBBERO STATI OFFERTI ANCHE AL GOVERNO ITALIANO. MI DISSERO CHE ERANO SCORTE AVANZATE DI UNA…”

Giacomo Amadori e François de Tonquédec per “La Verità”

 

avvocato Robert Allen

C'è un nuovo interessante filone nei rapporti tra lo studio Robert Allen Law, e in particolare il presidente dell'omonima partnership Umberto Bonavita, e i broker pugliesi coinvolti sull'asse Lecce-Miami-Bogotà nella trattativa per la cessione di armamenti per 4 miliardi di euro alla Colombia, negoziato che ha visto protagonista anche l'ex premier Massimo D'Alema.

 

Bisogna partire da Francesco Amato, l'italiano che vive in Spagna e che ha aperto i canali con il Paese sudamericano grazie ai suoi contatti con i grandi latifondisti dello Stato dell'Eldorado: «Compravo avocados per un colosso europeo nel settore della grande distribuzione» ci ha detto.

 

Da lì ha iniziato a sedersi a tavola con chi contava e anche con qualche paramilitare. Ecco spiegato il discorso delle armi. Successivamente grazie a D'Alema conosce Bonavita. Il quale a gennaio prova a proporgli un nuovo business, legato alla pandemia: «Si trattava di mascherine, respiratori, guanti, proposti con la mediazione di Allen. Prodotti cinesi che sarebbero stati offerti anche al governo italiano. Mi dissero che erano scorte avanzate di una partita venduta in Europa. Poi quei dispositivi sono stati segnalati a me per proporli in Colombia».

il servizio de le iene su massimo dalema e la compravendita di armi con la colombia 30

 

La trattativa in Italia

Nei giorni successivi, dopo un giro di telefonate, Amato ci ha riferito: «Mi hanno confermato che c'è stato in una trattativa in Italia». Secondo il broker Allen avrebbe proposto anche dei respiratori. Quando abbiamo chiesto ulteriori dettagli, le comunicazioni con Amato si sono diradate e infine è sparito del tutto. Ma non prima di averci inviato un paio di chat e le foto di alcuni dei prodotti che avrebbe dovuto smerciare in Colombia per conto della Robert Allen Law pa.

umberto bonavita robert allen

 

Dunque, quasi a seguire le orme di Mario Benotti, il giornalista diventato mediatore della maxi commessa da 800 milioni di mascherine acquistate per 1,2 miliardi di euro dall'allora commissario per l'emergenza Domenico Arcuri, anche la squadretta di intermediari che cercava di vendere alla Colombia navi e aerei prodotti in Italia, era pronto a entrare nel business legato all'emergenza Covid.

 

La conferma si trova in una chat tra Bonavita e Amato. Su Whatsapp l'avvocato propone test antigenici per il coronavirus da fare a casa, con tanto di foto. I tamponi si chiamano Flowflex e il prezzo indicato nella chat è 6,8 dollari l'uno per 500.000 pezzi, con uno sconticino in caso di acquisto triplicato, che avrebbe portato il prezzo a 6,3 dollari.

 

MASSIMO DALEMA - LA PROPOSTA DI CONTRATTO DA COMMISSIONE MILIONARIA

Nei messaggi viene proposto anche un diverso tipo di tampone, lo Zekmed, ma è con i FlowFlex che la trattativa sembra aver raggiunto un livello più avanzato. La Verità ha infatti avuto modo di visionare l'offerta di una società americana, la Aeg medical supply Llc, relativa a test rapidi per uso casalingo, disponibili, secondo il documento, in grandi quantità, fino a 5 milioni di pezzi alla settimana.

 

UMBERTO BONAVITA

Il preventivo Il 17 gennaio, nel pieno delle attività per l'affaire Colombia, il Ceo della Aeg, Michael Zarkovacki, invia un preventivo su carta intestata che riporta anche il logo della Pointward con sede a Minneapolis, indirizzato proprio ad Amato, ma spedito presso l'ufficio di Bonavita.

 

I tamponi sono descritti come «autorizzati Eua (per uso di emergenza, quindi con una certificazione non definitiva, ndr)» dalla Fda, l'ente governativo che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici negli Stati uniti. I test, fabbricati dalla Acon, che commercializza con il brand FlowFlex, sono venduti anche nel nostro Paese, ma con l'indispensabile marcatura Ce assente sulle confezioni destinate al mercato nordamericano.

 

TAMPONI RAPIDI FLOWFLEX

Negli Usa vengono offerti online da importanti catene della grande distribuzione come Target, a 7,99 dollari, poco più dei 5.96 dollari proposti all'ingrosso dalla Pointward, lo stesso prezzo che a un certo punto era spuntato nella trattativa via Whatsapp. Non proprio un affare, visto che si parla di acquisti all'ingrosso.

 

Il pagamento avrebbe dovuto essere «depositato» prima della consegna «presso l'avvocato transazionale, Robert Allen Law tramite il signor Umberto Bonavita». Forse i tamponi erano un business parallelo rispetto a quello delle fregate e degli aerei italiani, visto che nel paragrafo dedicato ai termini di consegna, oltre agli aeroporti statunitensi, veniva citato solo il Paese dell'America latina: «In caso di spedizione in Colombia o altro mercato internazionale, destinazione da fornire» si leggeva.

 

TAMPONI RAPIDI ZEKMED

Sul sito che riepiloga gli acquisti della struttura commissariale non c'è nessuna evidenza di acquisti di tamponi provenienti da Oltreoceano. Ma a differenza di quanto avvenuto nella prima fase dell'emergenza, affidata alla Protezione civile, la gestione degli approvvigionamenti da parte della struttura commissariale non ha mai brillato per trasparenza.

 

Il caso dei ventilatori

Gli uomini del dipartimento allora guidato da Angelo Borrelli pubblicavano infatti tutta la documentazione dei singoli acquisti, dai preventivi al contratto definitivo. E proprio tra quelle carte, circa un anno fa, avevamo scoperto il carteggio che dimostrava che a interessarsi a una partita di ventilatori polmonari cinesi era stato D'Alema.

MARIO BENOTTI

 

La società cinese Silk Road Global Information limited aveva, infatti, venduto al governo italiano 140 ventilatori polmonari per terapia intensiva poi risultati «non conformi ai requisiti di sicurezza previsti dalla normativa vigente».

 

La Global information è controllata interamente dalla Silk road cities alliance il cui cda è presieduto proprio D'Alema, che fa parte anche del comitato direttivo insieme con numerosi ex politici cinesi e l'ex primo ministro ucraino Viktor Yushchenko. In una mail il fornitore scriveva: «Ho appena ricevuto informazioni dall'onorevole Massimo D'Alema che il vostro governo acquisterà tutti i ventilatori nella lista che ho allegato a questa e-mail []».

domenico arcuri

 

Con l'arrivo di Arcuri la musica è cambiata e sul sito dedicato agli acquisti sono scomparsi i contratti con tutte le caratteristiche della merce acquistata, compresa la marca. Il nuovo commissario, il generale Francesco Paolo Figliulo, che ha acquistato test Covid per 77,3 milioni di euro, ha lasciato la situazione invariata.

I VENTILATORI DI DOMENICO ARCURI

Ultimi Dagoreport

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…