telegram pedopornografia

UN “TELEGRAM” DALL’INFERNO - LA CHAT RUSSA PULLULA DI GRUPPI IN CUI SI SCAMBIANO E VENDONO FOTO E VIDEO DI REVENGE PORN O PEDOPORNOGRAFICHE - MA CIRCOLANO ANCHE DATI SENSIBILI, INDIRIZZI, NUMERI DI TELEFONO, ABITUDINI PRIVATE - E QUANDO QUESTI GRUPPI VENGONO CHIUSI, RINASCONO - E C'È CHI PONE DELLE DOMANDE IRRIPETIBILI SU COME PRATICARE VIOLENZA VERSO I PROPRI FIGLI…

LINK ALL’INCHIESTA DI WIRED

https://www.wired.it/internet/web/2020/04/03/revenge-porn-network-telegram/

 

Simone Cosimi per www.repubblica.it

 

TELEGRAM

Non è, purtroppo, una novità. L'esistenza di gruppi su Telegram, la chat russa ideata dai fratelli Pavel e Nikolaj Durov, con migliaia di iscritti nei quali avviene il più odioso degli scambi e dei commerci: quello del revenge porn, della pedopornografia, dello stupro di gruppo virtuale, dell'organizzazione di azioni di stalking. Immagini, video, dati sensibili (cioè nomi, indirizzi, numeri telefonici, dettagli sulla professione e le abitudini private, profili sui social network), informazioni in possesso degli utenti perché eredità di una vecchia storia oppure sottratte in diversi modi, pescate dai social e usate come ricatto, ottenute nei casi più inquietanti dagli stessi genitori che fanno circolare le foto dei figli. Wired Italia è tornato ieri, dopo un anno, sul fronte dell'impensabile.

 

TELEGRAM - REVENGE PORN E PEDOPORNOGRAFIA .jpg

Con un'inchiesta da cui si evince come nulla sia cambiato, nel Far West del revenge porn su Telegram. Al contrario, si parla di una "sistematizzazione su scala preoccupante" di questi gruppi. Che pure quando la chat russa, considerata più sicura ma al contempo estremamente utile anche per questi crimini, decide di chiudere, rinascono nel giro di pochi minuti.

 

Bombardamenti a donne vittime di scientifica distruzione delle loro esistenze, in alcuni casi video di minori "talvolta anche di otto-dodici anni" nota l'autore Simone Fontana che ha scavato nell'orrore di un gruppo principale da oltre 50 mila iscritti con 21 "canali tematici" attraverso i quali viene distribuito agli iscritti quanto raccolto nel primo gruppo, per una mole complessiva di 30 mila messaggi al giorno.

 

TELEGRAM - REVENGE PORN E PEDOPORNOGRAFIA

Tenendone d'occhio la crescita delle ultime settimane. Tutto pubblico: non servono inviti né autorizzazioni per accedere al gruppo in cui gli utenti si accordano per scambiarsi in privato materiali ancora più odiosi, trasformando la chat in una "centrale di stalking" e condividendo informazioni di ex partner a cui intendono "rendere la vita impossibile".

 

Un'esperienza che si rinnova di blocco in blocco, e la legge italiana contro il fenomeno, che prevede la reclusione fino a 6 anni e multe fino a 15 mila euro, non sembra funzionare: "Il gruppo nasce, raggiunge il picco di utenti e viene infine cancellato da Telegram perché 'utilizzato per diffondere contenuti pornografici', fanno sapere gli amministratori della piattaforma - spiega l'inchiesta del magazine - ma niente paura, perché un messaggio fissato nella parte superiore della chat reindirizza a un 'gruppo di riserva', quello da ripopolare in caso di cancellazione".

 

TELEGRAM - REVENGE PORN E PEDOPORNOGRAFIA

L'autore segnala la presenza di molti adolescenti - d'altronde alcuni recenti casi di cronaca lo confermavano - ma anche di adulti che si "difendono" usando nickname e di altri che agiscono con nome, cognome e foto. Gli screenshot testimoniano il nauseabondo tenore delle conversazioni: c'è chi pone delle domande irripetibili su come praticare violenza verso i propri figli, chi cerca e offre materiale pedopornografico anche a pagamento, chi chiede archivi passati di migliaia di vittime di revenge porn catalogate per provenienza, che provengono principalmente da vecchi gruppi segreti di Facebook come "La Fabbrica del Degrado" e "Sesso, Droga e Pastorizia", denunciati oltre tre anni fa da Selvaggia Lucarelli sul Fatto Quotidiano.

 

Insomma, un pozzo senza fondo di proporzioni diaboliche che ovviamente, oltre a conseguenze personali e psicologiche devastanti, ha prodotto ricadute sulla vita delle vittime: ci sono donne, racconta l'inchiesta, che sono state licenziate dal proprio posto di lavoro (dopo lo stupro virtuale e l'angoscia anche l'assudità di togliere loro l'impiego) e altre testimonianze continuano ad arrivare dopo la pubblicazione dell'articolo.

 

TELEGRAM E REVENGE PORN

Nelle ultime ore, per esempio, anche il cantante Fedez ha denunciato un gruppo simile alla Polizia postale, dopo aver ricevuto una serie di segnalazioni da parte delle vittime, che si sono rivolte a lui e alla moglie e imprenditrice Chiara Ferragni sperando che la loro enorme popolarità potesse aiutarle a ricevere l'attenzione: "Stiamo contattando la polizia postale, grazie della segnalazione ragazzi" ha risposto il rapper in un tweet. D'altronde appena un paio di giorni fa proprio una utente aveva chiesto aiuto su Twitter alla Polizia postale, segnalando il gruppo intorno al quale si è poi sviluppata l'inchiesta del magazine diretto da Federico Ferrazza.

 

Sul punto si è mossa anche l'europarlamentare Pina Picierno che ha presentato un'interrogazione alla Commissione Ue e ha annunciato un esposto alla Procura della Repubblica con l'avvocata Andrea Catizzone: "Il #revengeporn è reato odiosissimo e come tale va perseguito" ha scritto la deputata Pd a Bruxelles su Twitter.

 

TELEGRAM - REVENGE PORN E PEDOPORNOGRAFIA

"Ho seguito il gruppo per circa un mese, periodo durante il quale gli utenti sono più che raddoppiati, passando dai 20 mila del 19 febbraio ai 50 mila attuali - racconta Simone Fontana a Repubblica - dopo la pubblicazione dell'articolo si è mossa Cathy La Torre con l'associazione Odiare ti costa, e il caso è giunto alle forze dell'ordine. In 24 ore ho ricevuto tante testimonianze di vittime, che vogliono semplicemente far sentire la loro voce, parlando di come il gruppo abbia rovinato le loro vite. Perché è una violenza virtuale, è vero, ma ha conseguenze drammaticamente reali".

 

Nulla, rispetto a mesi fa, sembra essere accaduto su Telegram: "Rispetto a un anno fa nulla è cambiato, lo stesso gruppo continua a sparire e a rinascere da allora - conclude il giornalista - anche in queste ore, dopo la pubblicazione dell'articolo, le attività del gruppo sono proseguite senza timore alcuno".

Ultimi Dagoreport

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…