damiano costantini

“TI AMA UN UOMO CHE ARRIVA A SPUTARTI ADDOSSO?” – UNA 48ENNE FUNZIONARIA DEL COMUNE DI CHIARAVALLE, IN PROVINCIA DI ANCONA, HA DENUNCIATO IL SINDACO E SUO EX DAMIANO COSTANTINI, 51 ANNI, ORA ACCUSATO DI STALKING - QUANDO LEI LO HA LASCIATO LUI AVREBBE INIZIATO A INSULTARLA, SEGUENDOLA IN MACCHINA E MANDOLE SMS PIENI DI MINACCE: “COME TI HO FATTA ARRIVARE ALLE STELLE TI PORTERÒ ALLE STALLE. DEVI TUTTO A ME, TE LA FARÒ PAGARE” – MA LUI NEGA TUTTO E ORA SI VOLATILIZZATO…

Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera”

 

damiano costantini

«Ma quale amore, quale gelosia? Ti ama forse un uomo che arriva a sputarti addosso? Questo per me si chiama solo controllo, possesso, potere. E la violenza del potere mi spaventa. Per questo ho denunciato il sindaco di Chiaravalle. Perché ha ferito me come donna e come lavoratrice, ma ha umiliato anche l'ente, l'istituzione...».

 

Alle sei di sera S.C. è seduta nello studio del suo legale Roberta Montenovo. Funzionaria del Comune di Chiaravalle, ufficio risorse umane, 48 anni, la donna ha denunciato dopo un anno d'inferno il suo ex, il sindaco Damiano Costantini, 51 anni, eletto con una lista civica di centrosinistra, ora accusato di atti persecutori e molestie. Il Gip di Ancona, Carlo Masini, due mesi fa ha emesso contro di lui un divieto di avvicinamento a meno di 100 metri dalla dipendente. Non solo.

 

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Nel provvedimento c'è anche scritto che il presunto stalker «non può fissarla né guardarla, non può rivolgerle in alcun modo la parola e nemmeno gesticolare verso di lei». Costantini, comunque, da lunedì scorso - quando gli è arrivato l'avviso di chiusura indagini - si è volatilizzato. Nessuno l'ha più visto nel suo ufficio di piazza Risorgimento, ha spento anche i due telefonini.

 

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A febbraio ci sarà l'udienza preliminare. Ora, dal Pd a Italia Viva a Fratelli d'Italia, sono in tanti a chiederne le dimissioni («Per una questione di dignità», osserva l'ex sindaca del Pd Daniela Montali) ma lui non si dimette. Anzi. «Sono basito», è l'unica reazione trasmessa al suo avvocato, Roberto Marini. Il racconto della donna? Tutto falso, «processo mediatico», malgrado la polizia abbia già raccolto diverse testimonianze tra gli altri dipendenti comunali e pure qualche assessore («Per fortuna - chiosa la signora - molti colleghi mi sono stati vicini»).

 

Entrambi separati e con due figli, qualche anno fa il sindaco e la funzionaria delle Risorse umane intrecciarono una storia, ma poi il rapporto di coppia entrò in crisi. Lei all'inizio pensava di poterlo chiudere senza drammi («Ma lui si opponeva e io abbozzavo...»). Finché, nella primavera scorsa, è cambiato tutto.

 

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L'avvento di un'altra persona nella vita di S.C., secondo l'avvocato Montenovo, ha fatto esplodere di gelosia il primo cittadino di Chiaravalle. Scenate, inseguimenti in auto, sms pieni di minacce: «Mi devi portare rispetto, come ti ho fatta arrivare alle stelle ti porterò alle stalle. Devi tutto a me, te la farò pagare. Se qualcuno va contro di me tu sai cosa sono capace di fare».

 

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E ancora: «Sei sotto controllo segreto. Io vengo a sapere tutto: mi riportano che cosa fai e dove vai...». Fino a sputarle addosso. Insomma, nella cittadina delle Marche che ha dato i natali a Maria Montessori («ma anche al palpeggiatore della giornalista sportiva Greta Beccaglia fuori dallo stadio di Empoli, non so se vi ricordate?», chiosa perfida l'avvocato Montenovo), da due mesi il sindaco Costantini deve starsene ad almeno 100 metri da lei, ma poiché il palazzo del Comune è piccolino e i locali sono tutti concentrati in un corridoio, lui è condannato a restare buono nella sua stanza se vuole evitare l'arresto.

 

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Così lavora soprattutto col telefono e le email e non dev' essere tanto facile portare avanti in questo modo la macchina amministrativa («Nessuno finora s' è lamentato», replica secco il legale). La funzionaria racconta pure di vessazioni ricevute sul lavoro: «Il sindaco m' incaricava di sbrigare degli atti dall'oggi al domani, accusandomi poi di non rispettare i tempi. Arrivai perfino a chiedere la mobilità per andarmene, ma lui me la negò». Un anno vissuto così: «Per fortuna però da due mesi la mia vita è cambiata - conclude S.C. -. Ora finalmente respiro. La città è piccola, è vero, ma io cammino a testa alta e non m' importa delle chiacchiere della gente».

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