valter pirolo sul tetto della basilica di san marco a venezia 1

“TUTELIAMO PER IL MONDO LA BELLEZZA DI QUESTA CHIESA” - OGNI GIORNO VALTER PIROLO SALE SUL TETTO DI SAN MARCO PER MONITORARE LE STRAORDINARIE STRUTTURE DI LEGNO DELLE CINQUE CUPOLE – È L’EREDE DEGLI “ARSENALOTTI” DELLA SERENISSIMA, I CARPENTIERI CHE FABBRICAVANO LE NAVI SU CUI LA LAGUNA HA FONDATO IL SUO DOMINIO MARITTIMO – NEL '200 LE CUPOLE NON SI VEDEVANO PIÙ E VENNERO… – VIDEO

 

Venezia, sul tetto di San Marco con Valter Pirolo, il carpentiere che monitora le cupole della Basilica

 

Claudia Fornasier per il “Corriere della Sera”

 

piazza san marco dall'alto

Sul tetto della Basilica di San Marco ci sono, nascoste, cinque navi rovesciate. Nessuno dei milioni di turisti che ogni anno visitano Venezia, riesce a vederle tra statue e pinnacoli che sovrastano la chiesa. Valter Pirolo invece ne conosce ogni corona, chiodo, staffa, che le compone. È il carpentiere del legno della Procuratoria di San Marco, la fabbriceria della cattedrale. La manutenzione delle cupole lignee sul tetto è affidata a lui, erede degli «arsenalotti» della Serenissima, la corporazione più privilegiata della Repubblica perché fabbricava, all’Arsenale, le galee su cui Venezia fondava la sua potenza.

vista dal tetto della basilica di san marco 3

 

Pirolo non costruisce navi, ma da 35 anni vigila sul tetto e le strutture che compongono le cinque cupole, realizzate con la tecnica della carpenteria navale. «A me, come a tutti — racconta — il primo giorno di lavoro hanno insegnato che siamo qui per far restare nel tempo ciò che abbiamo trovato. Ed è quello che sono orgoglioso di fare assieme agli altri quindici operai della Basilica: tuteliamo per il mondo la bellezza di questa chiesa».

 

mario piana, proto di san marco 2

Soprattutto oggi che l’acqua alta eccezionale del 12 novembre ha provocato oltre 3 milioni di danni alle colonne e ai mosaici e un altro milione al tetto per le raffiche violente di vento. Le cupole non sono vere cupole, ma macchine lignee che sormontano le piccole calotte murarie ribassate della chiesa costruita (la terza) nell’XI secolo. Quando nel Duecento palazzo Ducale venne innalzato, chi entrava in città dal mare non poteva più vederle. «Quindi vennero realizzate queste macchine straordinarie — racconta l’architetto Mario Piana, proto di San Marco, il direttore della Procuratoria come lo furono Jacopo Sansovino e Baldassare Longhena — per traslare in altezza le cupole e farle vedere da lontano». I veneziani, che in Oriente erano di casa, probabilmente si ispirarono alla forma della moschea al-Aqsa a Gerusalemme, ma la tecnica costruttiva era una novità assoluta: ai carpentieri dell’Arsenale non mancavano certo inventiva e abilità.

valter pirolo sul tetto della basilica di san marco a venezia 3

 

Ogni mattina alle 8, prima che arrivino i 15 mila visitatori quotidiani della chiesa, Pirolo s’infila in una porta nascosta nella parete del museo e comincia a salire scale sempre più strette, fino a uscire sulla distesa di lastre di piombo, alcune migliaia, che coprono il tetto della Basilica. Da lì si vedono il mare oltre l’isola del Lido e le Dolomiti dietro Murano e decine di cupole ispirate a San Marco. «Essere là in alto è una sensazione che non si può descrivere — sospira Pirolo — si respira tutto il valore artistico e simbolico della Basilica e di Venezia».

mario piana, proto di san marco 1

 

D’inverno prepara le travature e gli elementi lignei da sostituire, da marzo a ottobre vive sul tetto, tranne quando la temperatura, d’estate, arriva anche a 45 gradi. «Controlliamo tutte le strutture perché se filtra acqua può arrivare ai mattoni sotto ai quali ci sono i mosaici e danneggiarli; aggiustiamo il piombo con saldature a stagno e lo sagomiamo con strumenti in legno che facciamo noi, dobbiamo stare attenti perché ci sono fodere che hanno 300-400 anni e anche una fessura minima può far marcire un’intera trave».

vista dal tetto della basilica di san marco

 

L’acqua è il nemico della Basilica, che sia l’alta marea, la pioggia o la condensa estiva. Come lo è il fuoco, contro il quale sono stati disseminati 400 sensori. «Dopo il rogo della Fenice — racconta Pierpaolo Campostrini, uno dei procuratori di San Marco — abbiamo studiato un impianto che, in caso di allarme, produce una nebbia di particelle ad altissima pressione che toglie ossigeno al fuoco, con pochissima acqua». «Ma in qualche sera di settembre, al tramonto, il piombo diventa così rosso che sembra davvero un incendio», sorride Pirolo. C’è un detto tra gli operai della Procuratoria: se porti qualcuno sul tetto della Basilica sarà tuo amico per sempre.

valter pirolo sul tetto della basilica di san marco a venezia 1venezia san marcoacqua alta a venezia 36venezia san marcoacqua alta a venezia 54acqua alta a venezia 68piazza san marco veneziaacqua alta a venezia 34IL MEME SU GRETA THUNBERG E VENEZIAvenezia, il ponte della liberta' e mestremario piana, proto di san marcoacqua alta a san marcoVENEZIA PIAZZA SAN MARCOvenezia san marcovenezia tuffi piazza san marcovalter pirolo sul tetto della basilica di san marco a venezia 4valter pirolo sale sul tetto della basilica di san marco a veneziavalter pirolo sale sul tetto della basilica di san marco a venezia valter pirolo sul tetto della basilica di san marco a venezia 2

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...