francesco basile

“VEDIAMO CHI SONO QUESTI STR*** CHE DOBBIAMO SCHIACCIARE!” - L’INCHIESTA SUI CONCORSI PILOTATI ALL’UNIVERSITÀ DI CATANIA, SVELA UN SISTEMA CHE LA PROCURA DEFINISCE “PARAMAFIOSO” - IL "METODO" DEL RETTORE FRANCESCO BASILE: “ALLA FINE QUI SIAMO TUTTI PARENTI…” - TRA GLI INDAGATI ANCHE IL RETTORE DE “LA SAPIENZA”, EUGENIO GAUDIO E L'EX PROCURATORE DI CATANIA VINCENZO D'AGATA...

FRANCESCO BASILE

Alfio Sciacca per il “Corriere della sera”

 

«Ne ho uno al giorno che viene per un problema di parentela o di... perché alla fine qua siamo tutti parenti l'Università nasce su una base cittadina abbastanza ristretta, una specie di élite culturale della città perché fino adesso sono sempre quelle le famiglie». Era questa l'idea che aveva del suo ateneo il rettore Francesco Basile. Sembrano le parole di un personaggio dei «Viceré» che, guarda caso, sono ambientali proprio in quel Monastero dei Benedettini che oggi è una delle sedi dell' università di Catania.

 

zuccaro

Spiega così le logiche «familistiche» che governano la scelta dei docenti in una delle intercettazione della Digos, nonostante la sua prima preoccupazione appena insediatosi, nel febbraio 2017, fosse stata un'accurata bonifica del suo ufficio da eventuali microspie. Come se il nuovo rettore, 62 anni, ordinario di Chirurgia e una quotidianità in sala operatoria, dovesse temere orecchie indiscrete. Forse aveva tanto da nascondere.

A cominciare dalla gestione dei consigli di amministrazione che si svolgevano con «sistemi bulgari» e le indicazioni di voto fatte circolare attraverso «pizzini» perché «io non posso chiamare al telefono, non è illegale ma...».

FRANCESCO BASILE

 

Cautele che non sono state sufficienti ad evitare che il marcio venisse a galla svelando un sistema che il pm Raffaella Vinciguerra definisce «paramafioso», mentre il procuratore Carmelo Zuccaro parla di «desolante e squallido quadro criminale». Un contesto di tale gravità che la Procura aveva chiesto l'arresto per il rettore e nove docenti con l'accusa di associazione a delinquere, corruzione e turbativa d' asta. Il Gip ha però accolto solo la richiesta di sospensione dai loro incarichi.

 

EUGENIO GAUDIO

Un «sistema sommerso con a capo il rettore» nella gestione dell' ateneo e in particolare per la selezione dei docenti «al di là di meriti e competenze». Non c'era scambio di denaro o altro, ma un rapporto di mutua assistenza per garantire il perpetuarsi della solita élite e delle solite famiglie. Rimessi in discussione gli esiti di 27 concorsi (17 per ordinario, 4 per associato e 6 per ricercatore) «costruiti con metodi sartoriali, decidendo a priori chi doveva vincere».

 

Fondamentale in tal senso il ruolo delle commissioni esaminatrici, spesso integrate da docenti di altri atenei. Forse questo spiega (oltre ai 46 di Catania) i 20 indagati nel resto d'Italia. Tra questi spiccano nomi di primissimo piano come il rettore de La Sapienza Eugenio Gaudio, il noto chirurgo padovano Umberto Cillo, e il rettore dell'Humanitas di Rozzano, Marco Montorsi.

Umberto Cillo

 

Buona parte dei venti docenti non sanno nemmeno di essere indagati e preferiscono non fare alcun commento in attesa di capire meglio. Molto più circostanziata e grave la posizione dei dieci docenti sospesi a Catania. Seguivano logiche ferree. «Io mi sono rotto il c... per te - dice un prof - ora vieni incontro a me e vai in quella commissione». Per pilotare i concorsi veniva utilizzato ogni escamotage: «Se serve limitiamo il numero delle pubblicazioni».

 

Uccio Barone

E se poi c' erano troppi idonei la soluzione la forniva l'ex direttore del dipartimento di Scienze Politiche Uccio Barone; «Io mi faccio dare tutto l' elenco e vediamo chi sono questi str... che dobbiamo schiacciare!». Storico, con un passato nel Pd, Barone ha uno sterminato elenco di pubblicazioni, compresa una sul «Tramonto dei Gattopardi». Ieri è stato l' unico a parlare: «Sono all' estero, immagino le palate di fango. Ma resto sereno». Forse non sa che tra i concorsi su cui si indaga c' è anche quello del figlio Antonio, giovanissimo ordinario di Diritto amministrativo a Economia e Commercio.

Nell' elenco degli indagati sono finiti persino l' ex procuratore di Catania Vincenzo D' Agata e la figlia, docente di prima fascia.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...