domenico arcuri mario benotti

“LA VERITÀ” SPARA LA BOMBA: L'EX COMMISSARIO STRAORDINARIO PER L'EMERGENZA COVID DOMENICO ARCURI SAREBBE STATO ISCRITTO SUL REGISTRO DEGLI INDAGATI DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI ROMA PER PECULATO - L'ACCUSA SAREBBE CONTENUTA NEL FASCICOLO SULLE FORNITURE DI MASCHERINE CINESI - IL GIP NON HA ANCORA ARCHIVIATO L'ACCUSA DI CORRUZIONE - I PM CERCANO ALTRE PROVVIGIONI MONSTRE A BENOTTI E CO…

domenico arcuri

Giacomo Amadori per “la Verità”

 

L' ex commissario straordinario per l' emergenza Covid Domenico Arcuri è stato iscritto sul registro degli indagati della Procura di Roma per peculato, l' appropriazione indebita del pubblico ufficiale. Il 25 marzo questo giornale aveva rivelato che nell' inchiesta sulla maxi fornitura da 1,25 miliardi di euro di mascherine cinesi intermediata da Mario Benotti e da altri broker era entrato questo nuovo reato, così come emergeva da una richiesta di rogatoria internazionale inviata al tribunale di San Marino.

 

BENOTTI ARCURI MESSAGGI

A quanto risulta alla Verità il peculato è contestato oltre che ad Arcuri anche ad Antonio Fabbrocini, già stretto collaboratore del commissario e responsabile unico del procedimento per l' acquisto di 801 milioni di mascherine da tre diversi consorzi cinesi. Un affare per cui i mediatori hanno ricevuto almeno 72 milioni di provvigioni e sono adesso accusati di traffico illecito di influenze proprio per i rapporti con Arcuri, il quale, però, ha sempre negato di essere stato a conoscenza delle commissioni milionarie. Ma che cos' è esattamente il peculato e che cosa rischia chi lo commette?

DOMENICO ARCURI GIUSEPPE CONTE

 

Apriamo il codice penale e cerchiamo l' articolo 314. Ecco che cosa dice: «Il pubblico ufficiale o l' incaricato di un pubblico servizio che, avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, se ne appropria, è punito con la reclusione da quattro a dieci anni e sei mesi». Dunque ci troviamo di fronte a un reato considerato più grave della corruzione, punita con pene da 3 a 8 anni.

 

La condanna scende e oscilla da sei mesi a tre anni «quando il colpevole ha agito al solo scopo di fare uso momentaneo della cosa, e questa, dopo l' uso momentaneo, è stata immediatamente restituita». L' appropriazione può anche essere riferita a indebiti pagamenti disposti dal pubblico ufficiale.

 

gli sms di arcuri a benotti quarta repubblica

Il 9 novembre la Procura di Roma aveva iscritto sul registro degli indagati Arcuri e Fabbrocini per corruzione, salvo chiederne l' archiviazione a tempo di record, dopo una ventina di giorni di investigazioni. Un' istanza di proscioglimento che non sarebbe ancora stata accolta dal gip Paolo Andrea Taviano. Nel frattempo, però, i pm, coordinati dal procuratore Michele Prestipino, hanno deciso di contestare il nuovo reato. Perché lo hanno fatto? Hanno trovato qualcosa nelle carte sequestrate che li ha indotti a cambiare rotta? Arcuri e Fabbrocini erano al corrente delle provvigioni?

mario benotti quarta repubblica

 

A febbraio, quando il giudice e i pm avevano ordinato il sequestro di circa 70 milioni di euro sui conti degli indagati e delle loro società, l' ufficio stampa di Arcuri aveva puntualizzato che risultava «evidente che la struttura commissariale e il commissario, estranei alle indagini, sono stati oggetto di illecite strumentalizzazioni da parte degli indagati», i quali avrebbero ottenuto «compensi non dovuti dalle aziende produttrici».

 

DOMENICO ARCURI

I magistrati hanno specificato nei vari provvedimenti che le commissioni milionarie sono arrivate alla presunta cricca sotto inchiesta «grazie allo sfruttamento di rapporti preferenziali occulti, derivanti da conoscenza pregressa, di taluni indagati con [] Arcuri» e che tali «rapporti», a marzo, non erano «più utilizzabili», non tanto per l' esplosione del mascherinagate sui media nazionale, ma «per la rimozione di Arcuri dall' incarico».

 

Il traffico illecito di influenze viene contestato a sei persone, tra cui il giornalista Benotti, l' ingegnere milanese Andrea Tommasi, il finanziere sammarinese Daniele Guidi e il trader ecuadoriano Jorge Solis (accusato anche di riciclaggio), mentre altre due donne sono accusate di ricettazione e impiego di denaro di provenienza illecita.

ANTONELLA APPULO

 

La notizia dell' indagine per peculato emergeva già nella richiesta di rogatoria internazionale inviata a febbraio a San Marino, da cui risulta che i pm capitolini sono alla ricerca delle provvigioni destinate al cosiddetto «gruppo Daniele» e citate in uno scambio di mail tra Solis e Zhongkai Cai, cittadino cinese residente a Roma e in contatto con le tre società che hanno fatturato le mascherine alla struttura commissariale e pagato le ricche commissioni. Il «gruppo Daniele» sarebbe quello riconducibile a Guidi, l' ex amministratore delegato del Credito industriale sammarinese, oggi a processo per il crac dell' istituto.

roberto speranza domenico arcuri

 

Per scoprire se davvero Guidi abbia ricevuto provvigioni diverse da quelle pagate in Italia, i pm Fabrizio Tucci e Gennaro Varone hanno chiesto ai colleghi sammarinesi di svolgere accertamenti bancari sui conti di Guidi e di una donna, Monica Aluigi, indicata negli atti come «coniuge di Mohamed Ali Ashraf» e soprattutto «ritenuta dalla Guardia di finanza italiana una prestanome di Guidi per ingenti movimentazioni di denaro».

 

BENOTTI SMS CON ARCURI

In sostanza, secondo gli inquirenti romani, ci sarebbero ulteriori commissioni rispetto ai quasi 72 milioni sino a oggi accertati e quasi interamente sequestrati. A quanto ammontano questi compensi extra? Nel decreto sammarinese si legge: «Il gruppo Solis, Guidi e Cai, a sua volta, pattuiva provvigioni per 12.500.000 cadauno. Quest' ultimo dato veniva tratto da una email sequestrata presso Jorge Solis».

Quindi oltre ai milioni già congelati dagli inquirenti in Italia ce ne sarebbero almeno altri 37,5 all' estero su conti ancora non individuati.

 

In un loro scambio epistolare, Solis e Cai avevano fatto riferimento a rimunerazioni ancora più consistenti. Il totale delle varie quote ammonterebbe alla cifra monstre di 203,8 milioni, di cui quasi 126 già «pagati con fattura»: 48 milioni sarebbero toccati a Tommasi, 44,7 a Guidi, 25 a Benotti, 8,2 a Cai. Nei messaggi si precisava che a tale somma occorreva aggiungere una cifra, «ancora da definire», che le tre aziende cinesi avrebbero dovuto corrispondere a Cai.

francesco boccia domenico arcuri

 

Questa montagna di denaro, alla fine, non sarebbe altro che una percentuale sui pagamenti effettuati dalla struttura commissariale con i fondi per l' emergenza. Peccato che ora sulle modalità di fornitura e sulla qualità delle mascherine cinesi acquistate da Arcuri & co ci siano molti dubbi e anche qualche inchiesta. Compresa quella per peculato della Procura di Roma.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”