“VIA SCHIFOSI, CINESI DI MERDA” - L’ITALIA CON LA PSICOSI DA CORONAVIRUS: UN RAGAZZO PRESO A BOTTIGLIATE IN VENETO. IL RACCONTO - “LA BARISTA, VEDENDOMI, MI HA DETTO SUBITO “HAI IL CORONAVIRUS, TU NON PUOI ENTRARE NEL OCALE”. A QUEL PUNTO UN RAGAZZO HA AFFERRATO UNA BOTTIGLIA DI BIRRA CHE ERA SOPRA IL TAVOLO, ME L’HA ROTTA IN TESTA” – SI MOLTIPLICANO I CASI DI RAZZISMO E DISCRIMINAZIONE NEI CONFRONTI DELLA COMUNITA’ CINESE...

-

Condividi questo articolo


Fabio Giuffrida per open.online

 

ragazzo cinese preso a bottigliate in veneto ragazzo cinese preso a bottigliate in veneto

Aggressioni, insulti, occhiatacce e battute. Non è un momento facile per la comunità cinese, alle prese con razzismo e psicosi da coronavirus

 

«Ho più paura delle persone che del coronavirus. Troppa discriminazione verso di noi che abbiamo la “colpa” di essere cinesi. E andrà sempre peggio se la mia comunità non si decide a denunciare una volta per tutte.

 

I cittadini cinesi, infatti, preferiscono “testa bassa e silenzio”, hanno paura di ritorsioni e si sentono “ospiti” in Italia, un Paese che in realtà è anche il loro (visto che in molti risiedono sul territorio italiano da oltre 20-30 anni, ndr). Ma adesso basta stare zitta, non si può più tollerare questa situazione». Questo lo sfogo di Elisa, nata in Cina ma da oltre 20 anni in Italia, a Open.

PSICOSI CORONAVIRUS - UN FILIPPINO SCAMBIATO PER CINESE VIENE AGGREDITO AL SUPERMERCATO PSICOSI CORONAVIRUS - UN FILIPPINO SCAMBIATO PER CINESE VIENE AGGREDITO AL SUPERMERCATO

 

 

«Preso a bottigliate da italiani»

Il primo caso di razzismo che ci viene segnalato è quello verificatosi il 24 febbraio sera, in un rifornimento di benzina a Cassola, in provincia di Vicenza, nel Veneto, dove Zhang, un uomo di origine cinese, è stato preso a bottigliate da un 30enne italiano perché cinese. Questa la sua “colpa”.

 

 

L’aggressione a un giovane cinese

PSICOSI CORONAVIRUS - UN FILIPPINO SCAMBIATO PER CINESE VIENE AGGREDITO AL SUPERMERCATO PSICOSI CORONAVIRUS - UN FILIPPINO SCAMBIATO PER CINESE VIENE AGGREDITO AL SUPERMERCATO

«Ero entrato nel bar del rifornimento di benzina per vedere se fosse possibile cambiare con tagli più piccoli una banconota da 50 euro. La barista, però, vedendomi, mi ha detto subito “Hai il coronavirus, tu non puoi entrare!”. A quel punto un ragazzo, che si trovava seduto all’interno, si è alzato e, dopo aver afferrato una bottiglia di birra che era sopra il tavolo, me l’ha rotta in testa causandomi delle lesioni» si legge sulla denuncia, di cui Open è in possesso, presentata ai carabinieri. «La cosa più grave è che nessuno sia intervenuto per difenderlo» ci spiega una nostra fonte.

 

 

«Via schifosi, cinesi di mer*a»

Il secondo caso, invece, risale al 23 febbraio quando, in un Despar di Cividale del Friuli, una donna, «spingendo il carrello ha detto: “Ca**o di cinesi, perché uscite e continuate a contagiare la gente? Via via schifosi. Cinesi di mer*a» ci racconta Elisa, che da otto anni gestisce un bar e che, «da quando c’è l’emergenza coronavirus ha pochissimi clienti, con un 70% di fatturato in meno» tra «occhiatacce e battute sgradevoli». Ora, però, «ci sono anche clienti che dicono apertamente “non andate dalla cinese che rischiate il virus”».

 

«Io per la prima volta, dopo 20 anni in Italia, mi rendo conto che non potrò mai essere considerata italiana. Oggi i cinesi sono come gli ebrei all’epoca» ha aggiunto.

 

«Tappatevi naso e bocca»

ristorante cinese ristorante cinese

Il terzo caso, invece, ha visto protagonista Valentina, ragazza di origini cinesi che, come spiega a Open, si trovava al supermercato con la madre quando è stata insultata da una donna con a seguito due bambini. «La madre ha urlato ai figli di tapparsi il naso e la bocca. Poi, ogni volta che ci beccavamo nei reparti, facevano retromarcia e cambiavano subito direzione».

 

 

E non è la prima volta. Di casi di razzismo se sono registrati decine negli ultimi mesi: dagli insulti a una 19enne agli sputi alla coppia di cinesi a Venezia, dal 13enne insultato durante la partita perché cinese al bimbo aggredito a Bologna. E questi sono solo alcuni dei casi di razzismo documentati. Il rischio è che ce ne siano molti altri mai denunciati.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…