amanda lear

“LE VOCI SULLA MAI SESSUALITA’? QUARANT’ANNI FA IL “NÉ UOMO NÉ DONNA” ERA MOLTO INTRIGANTE, QUESTO PETTEGOLEZZO MI È SERVITO MOLTO” – AMANDA LEAR: “SALVADOR DALÌ? IO USCIVO CON GIOVANI CHITARRISTI, MENTRE LUI AVEVA 70 ANNI E L’ALITO PESANTE, I DENTI MARCI, EPPURE NON AVEVO MAI INCONTRATO UN UOMO COSÌ AFFASCINANTE – DAVID BOWIE? NON AVEVA FINITO LA SCUOLA, NON AVEVA CULTURA E ISTRUZIONE, MA IO GLI PARLAVO DEL CINEMA TEDESCO, DI FRITZ LANG - MITTERRAND? PRIMA DI INCONTRARLO MI DISSERO: ‘INDOSSA MUTANDE PULITE, NON SI SA MAI…’”

Anna Bonalume per www.corriere.it

 

AMANDA LEAR

Amanda Lear è una delle ultime dive viventi. La sua voce roca ha segnato la storia della musica disco. Conduttrice televisiva in Italia, da quarant’anni vive vicino a Saint-Rémy-de Provence, nel sud della Francia. La donna, che ammette di aver alimentato l’ambiguità sulla sua sessualità per «vendere dischi », restituisce un’immagine senza veli di una società nella quale non si riconosce più.

 

Perché ci ha dato appuntamento all’Hotel Meurice?

«Ho trascorso la mia infanzia qui, ogni sera venivo in questo bar con Dalí, lui prendeva la sua tisana. Quando ero una studentessa squattrinata alle Belle Arti di Parigi, alloggiavo in un piccolo albergo economico a Saint-Germain-des-Prés, La Louisiane. Poi ho iniziato a cantare, ad avere una carta American Express, e allora mi sono trasferita al terzo piano del Meurice. Salvador Dalí era furioso, mi disse: "Non riesco a dormire se sei nel mio stesso albergo, al piano di sotto, mi dà fastidio". E io ho risposto: "Sono io che pago! Vado nell’hotel che voglio"».

 

AMANDA LEAR A 21 ANNI A ROMA

Lei ha iniziato come studentessa alle Belle Arti. Cosa rappresenta per lei la pittura?

«È stato il mio primo grande amore! Sarò pittrice fino alla morte, non sono una cantante. È la mia terapia, la cosa che mi mantiene in equilibrio. Con la pittura non ho bisogno di andare dallo psicanalista, i miei colleghi vanno tutti dallo psicanalista!»

 

Ha realizzato il suo sogno d’infanzia?

«Il mio sogno era diventare famosa. Forse un assassino, un’attrice di Hollywood, sapevo che un giorno sarei stata una celebrità. Ora mi rendo conto che essere famosi non serve a nulla, se non a rimorchiare gli uomini. Ma questo non basta a pagare l’affitto».

 

Crede nell’inferno?

AMANDA LEAR E SALVADOR DALI

«No. Ci siamo già ! Non potrebbe essere peggio, la nostra morte sarà migliore! Ma per il momento è un inferno, una lotta continua per sopravvivere, per essere in salute, per lavorare, per avere soldi. Tutte queste frustrazioni, queste delusioni, sono un inferno!»

 

Cosa cerca in un uomo?

«La fedeltà. È quasi impossibile, ma è così meraviglioso. E la lealtà. Sono stata molto fortunata nella mia vita, ho incontrato uomini meravigliosi, ma ora la boutique è chiusa. Continua ancora un po’, perché c’è una nuova generazione che è piuttosto gerontofila. A loro piacciono le donne più grandi e questa è una novità. Prima, quando una donna raggiungeva i 40 anni la sua vita era finita, come uno yogurt scaduto. Oggi questa scadenza viene sempre rimandata. Basta guardare Jane Fonda o Tina Turner, tutte donne che hanno superato gli 80 anni, straordinarie. E i giovani scoprono che queste donne gli offrono la loro intelligenza, la loro tenerezza».

 

Cosa trova negli uomini molto più giovani che la accompagnano?

AMANDA LEAR CON ALCUNI MODELLI

«Hanno una certa ingenuità, è facile mostrare loro il mondo che li affascina. E forse ho bisogno di questo per convincermi che posso ancora essere utile. Gli americani hanno inventato la parola cougar (tardona ndr ), perché non conoscono i romanzi... Bel-Ami , Chéri, questo è sempre esistito».

 

Le voci sulla sua sessualità hanno contribuito al suo successo, lei ha mantenuto il dubbio. Le fake news sono state una manna dal cielo per lei?

«Oggi siamo invasi dalle fake news, ma allora non ce n’erano molte. Quarant’anni fa, la vita sessuale, il “né uomo né donna” erano molto intriganti, si cominciava a scoprire tutto questo, in effetti questo pettegolezzo mi è servito molto. All’epoca tutte le belle ragazze modelle erano cantanti, appena una ragazza era bella poteva lanciare un disco! Quindi non è stato facile smarcarsi. Più si parlava di Amanda Lear, più i giornali uscivano con scoop sulla mia sessualità. L’ho imparato da Salvador Dalí: l’anima del business è la pubblicità!»

MARINA RIPA DI MEANA E AMANDA LEAR

 

Dalí le disse: « La donna pittrice è buona solo a scarabocchiare fiori e bambini che piangono! Nessuna donna ha mai dipinto la Cappella Sistina! » Che cosa le è piaciuto di lui?

«Fisicamente era un bel dibattito. Io uscivo con giovani chitarristi, mentre lui aveva 70 anni e l’alito pesante, i denti marci, eppure non avevo mai incontrato un uomo così affascinante. Mi portò a pranzo al ristorante Lasserre a Parigi. Una volta, alla fine del pasto, recitò una poesia di Garcia Lorca. Nessuno mi aveva mai fatto una cosa del genere! Dimenticavo che fosse vecchio. Non mi ha mai raccontato la stessa storia due volte! Mi parlava del suo tempo, dei surrealisti, di Hitchcock, di Frank Sinatra. Ero sotto il suo incantesimo!»

 

Perché ha detto che la sua storia con David Bowie è stata un errore?

AMANDA LEAR

«È stato un malinteso. Marianne Faithfull me lo presentò a Londra, lui aveva l’influenza. Aveva i capelli rossi, era pallido, i suoi denti non erano granché, ma era affascinante. Mi ha detto che si era innamorato di me e io gli ho risposto: “No, ti sei innamorato della mia foto! “. Mi aveva vista sulla copertina dell’album dei Roxy Music. Era l’immagine della donna dominatrice, l’ideale di Hitchcock, ma io non ero così. Bowie non aveva finito la scuola, non aveva cultura e istruzione, ma io gli parlavo del cinema tedesco, di Fritz Lang, di Metropolis, e lui voleva vedere tutto, comprava libri, avevamo una relazione intellettuale e sessuale. È stato anche il mio primo contatto con il mondo del lavoro, perché mi ha detto: “Amanda, devi cantare!”. Mi ha messa sotto contratto, mi ha pagato le lezioni di canto, di ballo, l’affitto. Ho aspettato due anni e ho chiesto al suo manager: “E io?”. Ma mi rispondeva sempre: “Dopo, dopo...”. Poi Bowie ha incominciato a drogarsi e io me ne sono andata. Gli devo questo primo impulso dell’inizio».

SALVADOR DALI AMANDA LEAR

 

Si capisce che gli incontri con alcune personalità sono stati importanti per la sua carriera...

«Gli incontri con Dalí, Bowie, Fellini, Berlusconi sono stati tutti casuali. Ma la cosa va avanti. L’altro giorno ero al Café de Flore a Parigi e ho visto un uomo seduto da solo, vestito in modo semplice: era Tim Burton. Il destino! Più le persone sono famose e importanti, più sono semplici. Quando ho interpretato Qu’est-il arrivé à Bette Davis et Joan Crawford? con Michel Fau, nel 2021, Brigitte ed Emmanuel Macron sono venuti a vedermi, poi mi hanno invitato a cena, sono stati molto gentili. Oggi, invece, ci sono queste piccole star, le influencer su TikTok, che si vantano tanto».

 

Prima di Macron, lei ha incontrato Mitterrand...

Gianni Versace Amanda Lear

«Mi scrisse una lettera per incontrarmi quando Berlusconi lanciò La Cinq in Francia. Non avevo mai incontrato un presidente della Repubblica, non sapevo come vestirmi. Dovevo indossare un abito, un cappello? Ho chiamato Françoise Sagan, che mi ha detto: “Vai come sei. Ricordati di indossare delle mutande pulite, non si sa mai!”. Mi ritrovo seduta da sola davanti a lui. Parliamo di televisione e di altre cose. Quando me ne sono andata, alcuni giornalisti mi hanno chiesto cosa fosse successo, ma non era successo nulla. Allora mi hanno domandato: “Ma se ti avesse proposto qualcosa?”. E io ho risposto: “In quel caso, si chiudono gli occhi e si pensa alla Repubblica!”».

 

amanda lear

Lei è stata una pioniera sulle questioni riguardanti la sessualità e la condizione LGBT. Cosa pensa delle evoluzioni della società?

«Stiamo tornando indietro su tutte le conquiste, come l’aborto. Pensavamo di esserci evoluti, ma ora stiamo tornando all’epoca in cui tutto era proibito. Parlo come una vecchia, ma ho conosciuto un’epoca molto libertaria. Non era tutto proibito, non indossavamo nemmeno le cinture di sicurezza in auto, potevamo fumare in aereo, facevamo l’amore e non dovevamo proteggerci, non c’era il terrorismo. Mi dispiace per i giovani, che sono costretti a stare sempre attenti, ad avere paura».

amanda lear copia

 

Sono passati cinque anni dal caso Weinstein. Cosa pensa del movimento #MeToo?

«Sono felice che la gente abbia il coraggio di parlarne, perché tutti sapevano quello che accadeva nel mondo dello spettacolo, ma nessuno diceva niente. Ma perché si è aspettato così tanto? Perché una ragazza oggi dice “quarant’anni fa lui mi ha messo le mani sul culo”? Non capisco! Se qualcuno mi mette le mani sul culo, la sera stessa vado dalla polizia! Sono un po’ scioccata che questo emerga dopo così tanti anni, così faticosamente».

 

Oggi si discute molto della separazione tra sesso e genere. Che cos’è l’identità?

«È semplicemente una parola. Siamo esseri umani. Il genere è un modo per imprigionare le persone in una categoria. Siete eterosessuali, omosessuali, bisessuali, transessuali, non mi interessa. Credo che queste categorie scompariranno, per far posto alla parola “sessuali”. Ma sarà un processo lungo».

 

Amanda Lear

Che cos’è il sesso?

«È igiene, come mangiare un buon pasto. È farsi piacere, un piacere fugace. Non ci vedo una dimensione spirituale, o di comunione tra due esseri. L’importante è trascorrere un bel momento e se si può farne a meno, meglio ancora».

 

Le donne hanno ottenuto un posto migliore nella società?

«Salvador Dalí mi diceva: “Vedrai, tra qualche anno andremo verso una società matriarcale. Le donne domineranno, prenderanno il sopravvento”. Penso che questo possa accadere, ma dobbiamo evitare la vendetta. Oggi ci sono donne aggressive che vorrebbero quasi uccidere gli uomini. Ma l’uguaglianza è ovviamente auspicabile. Le donne possono essere più riflessive e più calme degli uomini quando si tratta di prendere decisioni politiche importanti. Ci sono uomini molto irruenti che iniziano una guerra troppo facilmente».

amanda lear follie di notte

 

Cosa ne pensa della nuova primo ministro francese?

«Ha saputo tener testa in Parlamento. I membri di “La France insoumise” e il loro leader Jean-Luc Mélenchon sono stati maleducati, l’hanno attaccata, insultata. Sapevamo benissimo che sarebbe andata così, ma lei è riuscita a non perdere la calma. Non ha reagito come in Italia con un “ vaffanculo”. È difficile per una donna in politica, perché si viene giudicate in base al modo di vestire, all’aspetto. Non si usa lo stesso linguaggio sessista nei confronti degli uomini».

 

AMANDA LEAR AL CONCERTO DEI CCCP A MILANO NEL 1988

«In Francia ci piace bruciare i nostri idoli », scrive nel suo libro Délires (Le Cherche midi) . Lei è stata bruciata?

«L’essere umano ha bisogno di sminuire gli altri. Guardiamo le star e ci facciamo dei complessi perché sembrano perfette. Per vendicarci, dobbiamo distruggerle. Da un lato ammiriamo queste persone, dall’altro ne siamo gelosi. Siamo contenti di mostrare le foto di Isabelle Adjani e dire “ah però, è ingrassata”... Questo ci rassicura: non esiste un idolo perfetto fino alla morte».

playboy ita amanda lear

 

Ha paura della morte?

«No, al contrario. Sono favorevole. Ho realizzato i miei sogni, ho avuto una vita molto bella, ogni mattina ringrazio di essere viva, ringrazio per questo buon cappuccino, ringrazio per aver incontrato una persona interessante. Non so cosa potrei chiedere di più».

 

Le piacerebbe essere immortale?

«Sarebbe la peggiore delle punizioni».

amanda lear PATRICK JUVET AMANDA LEARsalvador dali' e amanda lear negli anni 60AMANDA LEAR SI MUORE SOLO DA VIVI 1amanda learamanda lear2007 rita rusic e amanda lear a muccassassinaamanda learAMANDA LEAR SI MUORE SOLO DA VIVIamanda lear alla sfilata evento di jean paul gaultier 5amanda lear

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...