‘STI NO VAX VOGLIONO FARE CASINO - CENTRO DI ROMA BLINDATO PER LE PROTESTE IN PIAZZA DEL MOVIMENTO CHE CONTESTA VACCINI E PASS OBBLIGATORIO - FORZA NUOVA CAVALCA LA PROTESTA – STASERA IN PIAZZA A ROMA ANCHE PARLAMENTARI DELLA LEGA (ORMAI PARTITO DI LOTTA E DI PAGNOTTA), SGARBI E PARAGONE - A PIACENZA DENUNCIATI GLI ORGANIZZATORI DI UNA MANIFESTAZIONE NON AUTORIZZATA...

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Francesco Malfetano Camilla Mozzetti per "il Messaggero"

 

L'onda lunga della protesta contro il Green pass si rincorre sulle chat di Telegram e prende forma nelle piazze d'Italia, incurante del contagio che anche così torna a dilagare, come ha messo in chiaro anche il Cts.

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«Dobbiamo far valere i nostri diritti, la nostra libertà di scelta». Il tenore delle proteste è racchiuso tutto qui: nella frase di una donna urlata nel centro di Piazza del Popolo a Roma dove ieri pomeriggio si sono radunati gli oppositori del certificato verde capitanati dal movimento Io Apro, una sigla spontanea nata sotto il lockdown che raggruppa ristoratori, pubblici esercenti, titolari di palestre, ma anche famiglie convintamente no-vax e che è sostenuta nelle rivendicazioni anche da gruppi di estrema destra.

 

Sono giorni caldi quelli che il Paese si troverà a vivere per la sfilza di manifestazioni che fino a domenica imperverseranno lungo tutto lo Stivale. Non senza tensioni, non senza l'ingente dispiegamento della polizia e delle forze dell'ordine per cercare di contenere disordini ed evitare il formarsi di assembramenti epidemiologicamente inaccettabili in un periodo in cui il Covid è tornato a mordere.

 

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 LE FIACCOLATE Oggi l'ora X scatterà alle 20 quando da Milano a Palermo si terranno almeno 12 fiaccolate di protesta contro il Green pass che entrerà in vigore il prossimo 6 agosto. Le manifestazioni sono organizzate dal Comitato libera scelta e non mancherà la tappa romana sempre a Piazza del Popolo alla quale hanno già fatto sapere che parteciperanno alcuni parlamentari come Vittorio Sgarbi, Armando Risi, Claudio Borghi e Gianluigi Paragone. Ieri intanto proprio il centro della Capitale è rimasto ostaggio per un'ora almeno dei manifestanti a cui si sono uniti una cinquantina di appartenenti a Forza Nuova e Giuliano Castellino. Dopo gli interventi dal palco contro il governo, colpevole di aver varato «una dittatura sanitaria», i 600 partecipanti avevano concordato con le forze dell'ordine una passeggiata fino a piazzale delle Belle Arti ma gli accordi sono saltati in aria.

PROTESTE DEI NO VAX PROTESTE DEI NO VAX

 

I DISORDINI I detrattori del Green pass salendo al Pincio si sono divisi in due blocchi: un gruppo ha invaso le strade del centro - da via Sistina a via Capo le Case - mentre un altro ha provato a raggiungere piazza di Spagna scendendo per la monumentale scalinata di Trinità dei Monti. La polizia ha dovuto schierare agenti del reparto Mobile e blindati per evitare che i manifestanti potessero invadere completamente il centro storico.

 

PROTESTE DEI NO VAX PROTESTE DEI NO VAX

Alla fine per evitare che i disordini potessero degenerare in scontri con le forze dell'ordine è stato aperto loro un varco: attraversando piazza di Spagna hanno imboccato via del Babuino per tornare a piazza del Popolo e disperdersi. Il bilancio conta 50 identificati su cui si dovranno ora valutare - fa sapere la Questura - i provvedimenti. Intanto arrivano le prime denunce a seguito della manifestazione non preavvisata che il 24 luglio si è tenuta in piazza Cavalli a Piacenza. In circa 300 si riunirono sempre contro il green pass ma ad essere denunciati ora sono gli organizzatori. «A tutti è garantito il diritto di manifestare - si legge in una nota diffusa dai vertici della polizia piacentina - purché ciò venga fatto nel rispetto della legge, la quale prevede che almeno tre giorni prima dello svolgimento di una manifestazione ne sia dato avviso». Che nel caso di Piacenza non è mai stato presentato. I denunciati rischiano l'arresto fino a un anno e l'ammenda che va da un minimo di 206 a un massimo di 413 euro.

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 I DATI Intanto, dati alla mano, per la prima volta da giorni si registra un rallentamento nella velocità di crescita dei casi. A spiegarlo è l'epidemiologo Cesare Cislaghi: «Ora il modello di sviluppo dell'epidemia non è così accelerato. L'indicatore di replicazione diagnostica sembra essersi arrestato». Un po' come in Gran Bretagna dove i contagi ieri erano 23.511 (circa 50 mila del 17 luglio) con 131 decessi. Un primo segnale positivo, quello italiano, che però va preso con le pinze. Salgono infatti i nuovi positivi, ieri 4.522 (3.117 lunedì), le vittime 24 (+2) e i ricoveri in terapia intensiva (+7) e nei reparti ordinari (+99).

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