luigi di maio xi jinping coronavirus

LUIGINO ALLA PECHINESE – DI MAIO ORA VUOLE IMPORTARE MEDICI DALLA CINA: “SONO ESPERTI CHE HANNO AFFRONTATO IL PICCO DELL’EMERGENZA”. MANCO UN MESE FA, FUMMO I PRIMI A BLOCCARE I VOLI E A DARE DEGLI UNTORI AI CITTADINI DEL CELESTE IMPERO, ORA INVECE LI VOGLIAMO PRENDERE PER CURARCI – LA COMUNITÀ CINESE INTANTO DONA 40MILA GUANTI E 100 TUTE ALL’OSPEDALE SACCO – VIDEO

 

 

<iframe framespacing='0' frameborder='no' scrolling='no' src='https://video.corriere.it/video-embed/6ae4ef06-631b-11ea-a693-c7191bf8b498?playerType=embed&tipo_video=embed_norcs' width='540' height='340' allowfullscreen></iframe>

 

1 - L'ULTIMA DI DI MAIO: IMPORTARE MEDICI DALLA CINA

Flavia Perina per “la Stampa”

 

luigi di maio xi jinping

Sarà anche vero che la Cina ha vinto la guerra al virus in soli quaranta giorni, come ha annunciato ieri dal fronte di Wuhan il comandante in capo Xi Jinping, ma potrebbe fare lo stesso un certo effetto, dopo un ricovero d' urgenza, essere accolti al Niguarda o allo Spallanzani da un medico cinese con interprete al seguito. A Luigi Di Maio deve essere sfuggita la surreale portata della decisione di importare da Pechino, oltre una gran quantità di mascherine, tamponi e tute sterili, pure un numero imprecisato di specialisti in malattie polmonari, che saranno imbarcati su un cargo di prossimo allestimento.

 

reparto di terapia intensiva all'ospedale di wuhan 3

«Sono esperti che hanno affrontato il picco dell' emergenza», ha detto Di Maio: insomma, gente prelevata dall' epicentro della crisi che fino a una settimana fa faceva cento morti al giorno. La decisione mostra un alto (sconsiderato?) grado di fiducia nelle attestazioni del governo cinese sullo stato di salute del suo personale sanitario, oltreché un giro di valzer tutto italiano nell' atteggiamento da assumere nei confronti della Cina.

 

LUIGI DI MAIO WANG YI

Fummo i primi a bloccare tutti i voli e ad additare come untori i cittadini del Celeste Impero, anche con episodi di discriminazione piuttosto gravi nelle città e nelle scuole. Nel giro di un mese abbiamo cambiato idea. Non sono più untori, non sono più pericolosi. Non meritano neppure l' ordinaria cautela con cui trattiamo i nostri vicini di casa, il metro di distanza, il divieto di riunirsi, la quarantena in caso di rientro da zone infette.

 

xi jinping a wuhan 6

Insomma, non sono più nemici ma liberatori (dal virus) da accogliere con la fanfara e il tappeto rosso. E se non li vedremo sfilare per le vie di Roma e Milano lanciando cioccolata e sigarette è solo perché saremo rinchiusi dentro casa: noi, a differenza dei miracolosi cinesi di Di Maio, in giro non ci possiamo andare neanche per prendere una boccata d' aria.

 

2 - TAMPONI E MACCHINARI DALLA CINA. LA MOSSA DI DI MAIO

reparto di terapia intensiva all'ospedale di wuhan

Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”

 

Arriveranno già nelle prossime ore i primi aiuti concreti, grazie a un volo charter messo a disposizione in tempi rapidissimi. E con una équipe di tecnici e medici al seguito.La Cina è pronta a dare un sostegno massiccio all' Italia per fronteggiare l' emergenza coronavirus. Pechino si è detta disposta a donare al nostro Paese centomila mascherine di massima tecnologia, ventimila tute protettive, oltre a cinquantamila tamponi per effettuare test diagnostici. Ma non solo.

luigi di maio xi jinping

 

Il governo italiano si appresta ad acquistare mille ventilatori polmonari necessari per i reparti di terapia intensiva. Si tratta di macchinari già pronti all' uso, prodotti da aziende cinesi e di cui Pechino - visto il calo di contagi dovuto a una politica di stretto contenimento - non ha più necessità. Un surplus utile però per i nostri ospedali.

L' operazione si è svolta con la regia di Luigi Di Maio, che con la Cina ha ormai un rapporto consolidato: il ministro degli Esteri ha sentito martedì mattina il suo omologo e consigliere di Stato di Pechino, Wang Yi. Una telefonata di trenta minuti per definire i dettagli e dare l' ok all' operazione. Da parte cinese è arrivata la garanzia a Di Maio che le commesse italiane saranno messe in priorità in modo da sopperire nel minor tempo possibile a una urgenza che ormai tocca diversi Paesi.

luigi di maio a shanghai con il ministro degli esteri wang yi

 

Il governo cinese ha anche invitato le aziende a esportare in Italia due milioni di mascherine mediche ordinarie. Le firme sui contratti sono arrivate e subito è stato allestito, appunto, il primo volo di aiuti. Sul charter ci saranno i primi trenta ventilatori polmonari, i 50mila tamponi e altre dotazioni, ma soprattutto nove tra medici e tecnici con una esperienza in prima linea sul coronavirus. Potrebbe essere il primo passo verso una collaborazione medica più intensa tra i due Paesi per contrastare l' emergenza. A livello politico, invece , l' accordo segna il riconoscimento dei buoni rapporti tra Pechino e Roma, un asse che si è consolidato a partire dalla adesione italiana alla nuova Via della seta.

donazioni dei cinesi all'italia per il coronavirus 1

 

Di Maio, che ha parlato anche degli aiuti con il ministro della Salute Roberto Speranza, commenta: «L' amicizia e la solidarietà reciproca pagano». Il ministro degli Esteri ha poi ribadito: «Ci ricorderemo di tutti i Paesi che ci sono stati vicini in questo momento e li terremo ben presenti in futuro». Il ministro ha intenzione di chiedere la collaborazione anche ad altre capitali.

 

luigi di maio xi jinping

Intanto, per fronteggiare la crisi economica oltre all' emergenza sanitaria l' ex capo politico del M5S ha assicurato che il governo sospenderà «i mutui i fidi, il pagamento dei contributi e delle tasse» e istituirà la cassa integrazione «anche per le aziende con pochi dipendenti».

 

 

3 - CORONAVIRUS IN LOMBARDIA, LA COMUNITÀ CINESE DI MILANO DONA 40 MILA GUANTI MONOUSO E 100 TUTE PROTETTIVE

Zita Dazzi per www.repubblica.it

 

La comunità cinese di Milano continua la gara di solidarietà per sostenere gli ospedali in prima linea per battere il coronavirus. Le associazioni dei commercianti e degli imprenditori di Chinatown nel fine settimana si sono procurati 40 mila guanti monouso e 100 tute protettive per operatori sanitari. Materiale regalato subito all'ospedale Sacco, che a Milano è il principale polo di raccolta e cura dei pazienti positivi al Covid-19.

donazioni dei cinesi all'italia per il coronavirus 2

 

reparto di terapia intensiva all'ospedale di wuhan 1

A dare la notizia è Francesco Wu, imprenditore e portavoce della comunità, che conta almeno 30 mila presenze a Milano. Tutti si sono tassati per provvedere all'acquisto e i grossisti hanno trovato intermediari che hanno procurato i presidi sanitari omologati. "Siamo tutti impegnati assieme nella stessa battaglia con forte determinazione - dice Wu, che è anche nel direttivo di Confcommercio di Milano Monza, Brianza e Lodi con la delega per l'imprenditoria straniera  - Stiamo cercando di contribuire agli sforzi messi in campo dalle istituzioni, sperando che si prenda esempio dalle misure messe in campo dalla Cina che hanno ottenuto buoni risultati per sconfiggere il virus".

donazioni dei cinesi all'italia per il coronavirus

 

Wu ovviamente è preoccupato per i fallimenti e le chiusure che riguardano la piccola e media imprenditoria e spera in interventi a sostegno di chi sta avendo pesanti ripercussioni economiche per l'epidemia. Quella di oggi non è la prima donazione e non sarà l'ultima. La settimana scorsa erano state regalate dall'ambasciata cinese e da imprenditori cinesi 2.300 mascherine chirurgiche (di cui 2.000 usa e getta e 300 lavabili) al Comitato regionale Lombardia della Croce rossa italiana.

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)