scontri tra poliziotti e camionisti a dover

MA 'DOVER' SIAMO FINITI? – CAOS IN GRAN BRETAGNA CON I CONFINI BLINDATI: SCONTRI TRA POLIZIOTTI E CAMIONISTI A DOVER DOVE I TIR SONO FERMI PER CERCARE DI CONTENERE LA DIFFUSIONE DELLA VARIANTE INGLESE DEL VIRUS. I SUPERMERCATI RISCHIANO CARENZE DI PRODOTTI DOPO NATALE. E “BORIA” JOHNSON HA ANNUNCIATO CHE DAL 26 DICEMBRE ALTRI SEI MILIONI DI CITTADINI SARANNO SOTTOPOSTI AL LOCKDOWN PIÙ DURO GIÀ IMPOSTO A LONDRA… - VIDEO

 

Alessandra Rizzo per “la Stampa”

 

scontri tra poliziotti e camionisti a dover 8

La notizia del possibile, sospirato accordo commerciale tra Londra e Bruxelles arriva nel mezzo di una settimana drammatica per Boris Johnson e il Paese tutto, tra frontiere blindate, code chilometriche di tir a Dover, e la variante del coronavirus che ha costretto il governo a mettere milioni di cittadini sotto lockdown a pochi giorni dal Natale. Sono passati 1.645 giorni dal referendum sulla Brexit e manca una settimana al termine della scadenza del periodo di transizione del 31 dicembre, e Londra sembra finalmente vicina a definire quell' accordo che un ex ministro Conservatore, Liam Fox, aveva notoriamente definito «il più facile nella storia dell' umanità».

 

camion nel kent

Le trattative sono state tutt' altro che facili, come dimostrano i passi falsi e i passi indietro, le lunghe nottate trascorse a discutere tra consegne di pizza, e le dichiarazioni del primo ministro britannico che fino all' ultimo sembravano preparare il Paese ad un no-deal: «situazione grave», «posizioni distanti», e così via. Se accordo sarà, Boris Johnson dovrà venderlo al partito e ad un Paese stremato dalla pandemia.

 

Il primo ministro, che all' inizio dell' anno aveva promesso un «anno fantastico» (incautamente, col senno di poi, ma chi poteva immaginare...), ha bisogno dell' accordo per risollevarsi almeno parzialmente da un momento di crisi profonda. Ieri si sono registrati scontri tra poliziotti e camionisti a Dover, dove i tir erano stati fermati dalle autorità francesi per cercare di contenere la diffusione della variante inglese del coronavirus.

 

scontri tra poliziotti e camionisti a dover 2

I supermercati hanno messo in guardia contro il rischio di carenze di prodotti dopo Natale. E ieri il governo ha annunciato che dal 26 dicembre altri sei milioni di cittadini saranno sottoposti al lockdown più duro già imposto a Londra e al Sud-est del Paese. Le misure continueranno a lungo, sempre che non arrivi il lockdown nazionale. Ieri il Regno Unito ha fatto registrare 744 morti, il numero più alto dal picco di aprile.

 

Un no-deal sarebbe stato devastante per un' economia già a pezzi per via del coronavirus. Secondo stime del governo, avrebbe comportato un colpo al PIL del 2% solo l' anno prossimo, pari a 40 miliardi di sterline, e la perdita potenziale di 300 mila posti di lavoro.

scontri tra poliziotti e camionisti a dover 3

 

Un accordo difficilmente potrà soddisfare l' ala più intransigente del partito Tory: per gli euroscettici più duri, una Brexit pura vuol dire ritorno ad una piena sovranità nazionale, ma qualunque accordo comporta una piccola perdita di sovranità. Nella tarda serata di ieri, il gruppo euroscettico ERG (chiamato eufemisticamente European Research Group, o Gruppo Europeo di Ricerca) ha fatto sapere di essere pronto a riunire gli esperti legali per «esaminare attentamente il testo» di qualunque accordo. Un segnale potenzialmente infausto per il premier, se si pensa che quegli stessi esperti legali avevano bocciato l' accordo negoziato da Theresa May.

scontri tra poliziotti e camionisti a dover 5

 

Johnson, al contrario di May, ha un' ampia maggioranza parlamentare, ma la crisi del Covid gli ha fatto perdere consensi e fiducia, sia nel Paese che nel partito: oltre alla fronda euroscettica, ora c' è anche la froda contro il lockdown. Johnson ha cercato un «reset» con la dipartita da Downing Street del suo rasputin Dominic Cummings, ma la drammatica escalation della pandemia ha preso il sopravvento su qualunque altro aspetto.

scontri tra poliziotti e camionisti a dover 1

 

E restano da vedere i dettagli sulla pesca, nodo cruciale che ha a lungo ostacolato le trattative nonostante rappresenti appena lo 0,1% del PIL del Paese. Ma la pesca è diventata un simbolo della «ripresa del controllo» da parte di Londra: controllo delle frontiere, dei tribunali, delle leggi, e appunto delle acque. Nei prossimi giorni sapremo se l' intesa negoziata dal governo basterà a soddisfare chi, quattro lunghi anni fa, aveva scommesso sulla Br

camion bloccati nel kentcamion a dover 1proteste camionisti a dover 11scontri tra poliziotti e camionisti a dover 7scontri tra poliziotti e camionisti a dover 6proteste camionisti a dover 10proteste camionisti a dover 17proteste camionisti a dover 13proteste camionisti a dover 12proteste camionisti a dover 16proteste camionisti a dover 14scontri tra poliziotti e camionisti a dover 4

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…