MA A CHI DOBBIAMO CREDERE? PER IL VIROLOGO TEDESCO THOMAS MERTENS LA PANDEMIA È FINITA: “NESSUNO DEI VIRUS VISTI FINORA È IN GRADO DI MINARE COMPLETAMENTE L’IMMUNITÀ. POSSONO VERIFICARSI ONDATE STAGIONALI CHE NON DOVREBBERO SPAVENTARE PIÙ DI TANTO. I CONTROLLI SUI CINESI? NON C'È GIUSTIFICAZIONE SCIENTIFICA CONVINCENTE PER UNA MISURA DEL GENERE” – MA OCCHIO: NON È ESCLUSO CHE COMPAIANO DELLE “VARIANTI SORPRENDENTI”…

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Margherita De Bac per www.corriere.it

 

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«Il rischio reale non è particolarmente elevato, al momento. A meno che non appaiano varianti sorprendenti». A parlare è il virologo Thomas Mertens, presidente di Stiko, la commissione sui vaccini tedesca presso il Robert Koch Institut, una delle massime autorità scientifiche di riferimento in Europa.

 

Quanto è elevato il rischio che l’intensa diffusione del virus Sars-CoV-2 in Cina generi una variante non Omicron capace di bucare la protezione indotta dai vaccini utilizzati in Italia e nell’Ue?

«Non ritengo che il rischio sia particolarmente alto, adesso. È vero però che le mutazioni avvengono soltanto durante la replicazione del virus e sono un normale processo biologico, specialmente per quelli come il Sars-CoV-2. Più la moltiplicazione è alta, più le mutazioni accadono e alcune possono portare alle cosiddette varianti».

 

Covid test antigenico rapido 2 Covid test antigenico rapido 2

I timori sulla diffusione della sotto variante derivata da Omicron, chiamata Gryphon, e della «cugina» Kraken, sono fondati?

«Nessuno dei virus visti finora è in grado di minare completamente l’immunità composta da anticorpi e, in particolare, quella cellulare (compost da cellule T), molto importante. In altre parole, il virus ha già trovato una sua condizione quasi ottimale in termini di infettività. Per spiegarla in termini molto semplici, potrebbe ritenersi soddisfatto del suo stato attuale che gli permette di infettare facilmente e convivere con l’uomo. Oltretutto le possibilità che ha di cambiare ulteriormente non sono illimitate».

 

È d’accordo col suo collega italiano, il virologo Giorgio Palù? In un’intervista al Corriere della Sera ha affermato che non sussistono più gli elementi in base ai quali si possa parlare di pandemia.

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«Sì, assolutamente concordo con lui. La pandemia si riferisce a una situazione in cui un agente infettivo nuovo per l’uomo e precedentemente sconosciuto al sistema immunitario umano si diffonde indefinitamente in tutto il mondo. Endemia significa che un agente patogeno noto si mantiene presente nella popolazione e crea infezioni, ma contro il quale esiste una certa immunità di base costruita grazie alla vaccinazione e all’infezione contratta naturalmente».

 

E allora come mai continuano ad arrivare ondate di infezioni?

«Anche in una situazione endemica possono verificarsi ondate stagionali di infezione che non dovrebbero spaventare più di tanto. In genere si tratta di eventi più blandi accompagnati da casi di malattie gravi meno comuni tranne che nelle persone a rischio per età e per condizioni precarie di salute già esistenti, specialmente se non vaccinate quattro volte».

tamponi a malpensa per chi arriva dalla cina tamponi a malpensa per chi arriva dalla cina

 

Quindi potremmo affermare che siamo fuori dalla pandemia?

«Lo stato pandemico è legato a un agente patogeno molto specifico, il Sars-CoV-2, ed è stato proclamato dall’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità. Ma questa condizione pandemica non può essere prolungata a causa degli altri virus respiratori che circolano attualmente. Prendo come esempio la Germania. A mio parere nel mio Paese non esiste più lo stato pandemico poiché la stragrande maggioranza delle persone è guarita o è stata vaccinata e l’epidemia si sta sviluppando con un andamento endemico».

 

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Cosa pensa dei controlli sui cittadini cinesi negli aeroporti che l’Ue raccomanda in tutti i 27 paesi comunitari, sull’esempio dell’Italia che ha cominciato per prima? La Germania non era favorevole.

«Al momento non vi è alcuna giustificazione scientifica convincente per una misura del genere. Credo che altre valutazioni, non solo infettivologiche, potrebbero avere un ruolo in questa scelta. C’è da considerare infatti che una presa di posizione comune dell’Ue era auspicata» .

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Vaccinarsi con dosi di richiamo è utile in questa fase e per quali individui?

«Senz’altro è utile per le persone non vaccinate sufficientemente. In una situazione endemica le raccomandazioni sul vaccino per il Covid-19 dovrebbero essere integrate con quelle normalmente utilizzate contro le altre malattie infettive. È necessario chiarire chi dovrebbe essere immunizzato col vaccino in futuro, quando e a quale distanza dall’ultima dose ricevuta. Stiko sta attualmente lavorando per proporre su base scientifica uno schema di vaccinazione anti Covid standard, quindi non più emergenziale, per gli anni futuri».

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Vuol dire che potremmo arrivare a richiami periodici, più o meno come succede per l’influenza?

«Sì, può darsi che a un gruppo di persone da definire arriveremo a raccomandare richiami periodici».

 

Molti si domandano: cosa accadrà dopo questa pandemia?

«Per quanto riguarda le misure di controllo delle infezioni la responsabilità individuale avrà un ruolo importante».

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