luca parnasi nicola zingaretti

MA COME TI CIONCI? – I PM INDAGANO SULLE FATTURE PER 296MILA EURO DI PARNASI A GIUSEPPE CIONCI, CHE BUZZI DEFINIVA “L’UOMO DEI SOLDI DI ZINGARETTI” – GIA' PERQUISITO NEL 2017 PER FATTURE SOSPETTE DALLA SOCIETÀ DI FABRIZIO CENTOFANTI (POI ARRESTATO PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE), E IN QUELL’INCHIESTA ERA FINITO L’EX CAPO DI GABINETTO DI "ZINGA" MAURIZIO VENAFRO, CHE ORA È DI CASA ALLA “LINK UNIVERSITY” DI ENZO SCOTTI…

Marco Lillo e Valeria Pacelli per “il Fatto Quotidiano”

 

NICOLA ZINGARETTI

L' uomo che molti anni fa ha curato la raccolta fondi della campagna elettorale di Nicola Zingaretti è indagato in un fascicolo segreto della Procura di Roma perché ha incassato 296 mila euro nel 2015 dalle società del costruttore Luca Parnasi. Le fatture di Parnasi che giustificano quei pagamenti a Giuseppe Cionci non convincono i pm di Roma.

 

Non è la prima volta che Cionci, imprenditore 60enne amico del segretario del PD Nicola Zingaretti, è indagato per fatture per operazioni inesistenti. Già nell' aprile del 2017 era stato perquisito perché per i pm romani aveva incassato 54 mila euro di fatture sospette - risalenti al 2015 - dalla società di un imprenditore poi arrestato nel 2018 per associazione a delinquere: Fabrizio Centofanti.

 

La società Energie Nuove Srl che pagava era intestata per il 96 per cento alla moglie dell' imprenditore e per il 4 per cento a Stefano Lucchini, capo delle relazioni istituzionali all' Eni fino al 2014 e ora a Banca Intesa, amico di Centofanti e socio finanziario che nulla c' entra nella vicenda.

 

MAURIZIO VENAFRO

In quell' indagine era stato perquisito nell' aprile del 2017 anche l' ex capo di gabinetto di Zingaretti in Regione, Maurizio Venafro, anche lui con l' accusa di fatture per operazioni inesistenti su pagamenti ricevuti da società amministrata di fatto da Centofanti. Cionci è un imprenditore del quale Salvatore Buzzi (condannato in Appello a 18 anni e 4 mesi di reclusione nel processo Mafia Capitale) disse "è l' uomo dei soldi di Zingaretti. Quando abbiamo fatto la campagna elettorale per lui, siamo andati da Cionci".

 

NICOLA ZINGARETTI

A Repubblica, il 6 agosto 2015, Cionci replicò: "L' ho denunciato. Risponderà di calunnia per le sue accuse gravissime quanto false". Nell' articolo del quotidiano l' imprenditore veniva definito "architetto della sua (di Zingaretti, ndr) lista civica nel 2008, quando venne eletto presidente della Provincia e quindi tra i fund-raiser del suo comitato elettorale per l' elezione a governatore del Lazio (2013)". Proprio a questo articolo del quotidiano, fa riferimento la Sos, segnalazione per operazione sospetta, dell' Uif, Unità di Informazione Finanziaria della Banca d' Italia.

 

maurizio venafro

La segnalazione è stata inviata alla Procura di Roma e contiene un grafico in cui sono indicati molti pagamenti a decine di soggetti. Tra questi anche quelli di Parnasi a Cionci e quelli delle società di Centofanti a Cionci e a Venafro. Quest' ultimo avrebbe incassato dalla Cosmec mediante fatture per operazioni inesistenti, secondo i pm, 49.920 euro più Iva pari a 10.982 euro. Per i pm Cosmec è amministrata di fatto sempre da Centofanti. In quella relazione Cionci viene definito un "imprenditore collegato al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti".

 

La segnalazione dell' Uif è finita anche nel fascicolo 'madre' in cui sono indagate 18 persone: tra queste appunto ci sono Venafro e Fabrizio Centofanti, entrambi accusati di false fatture. Per questa indagine lo scorso 28 marzo la Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio.

 

Proprio partendo dai flussi finanziari della Energie Nuove Srl di Centofanti gli ispettori della Banca d' Italia agganciano Cionci.

 

FABRIZIO CENTOFANTI UMBERTO CROPPI

Sul conto di Cionci arrivano infatti tre bonifici di 54 mila e 100 euro "disposti a titolo di acconto/saldo fattura tra il 4 agosto e il 19 novembre 2015" dalla Energie Nuove. Non solo ma arrivano anche i soldi di Parnasi, flussi di denaro gli ispettori definiscono "meritevoli di attenzione". "Si fa riferimento - è scritto nella Sos - in particolare, a otto bonifici per un totale di 296 mila e 844 euro disposti da società del gruppo riconducibile all' imprenditore Luca Parnasi. Come sì apprende da fonti aperte, il sig. Parnasi - scrive l' Uif - è un noto imprenditore romano, vincitore dell' appalto per la sede della Provincia di Roma". Per l' acquisto della sede della Provincia, come è noto, nel 2013, la Corte dei Conti ha archiviato le accuse di danno erariale nei confronti di Zingaretti.

 

NICOLA ZINGARETTI MAURIZIO VENAFRO CARLO FUORTES

I bonifici a Cionci, nel periodo che va da aprile 2014 a febbraio 2015, "sono stati disposti da Parsitalia Real Estate Srl". Da questa società partono cinque bonifici per un totale di 169.548 euro. Poi però "dal maggio 2015 si è sostituita alla Parsitalia la Immobiliare Pentapigna Srl, controllata totalitariamente da Parnasi a far data dal 4 agosto 2015". Dalla Immobiliare Pentapigna partono altri tre bonifici sui conti di Cionci per un totale di altri 127.296. Così si arriva ai 296 mila euro che hanno insospettito i pm. Su questo Parnasi è stato interrogato: l' imprenditore ha spiegato che era solo un modo per aiutare in quel momento un amico in difficoltà.

 

luca parnasi

La risposta di Parnasi non ha convinto del tutto i magistrati che si chiedono il senso di quelle fatture. Nicola Zingaretti non è indagato per questa storia dei bonifici di Parnasi. Mentre è indagato sulla base di una dichiarazione riguardante i presunti pagamenti di Centofanti. Un altro degli arrestati, l' avvocato Giuseppe Calafiore, ha detto ai pm a verbale che Centofanti "era sicuro di non essere arrestato perché riteneva di essere al sicuro in ragione di erogazioni che lui aveva fatto per favorire l' attività politica di Zingaretti".

GIUSEPPE CALAFIORE 1

 

Secondo Calafiore le erogazioni sarebbero state illecite anche se ha aggiunto "non so con chi trattava tali erogazioni. Lui mi parlava solo di erogazioni verso Zingaretti". Erogazioni che non hanno trovato nessun riscontro. Anzi. Un altro indagato, l' avvocato Piero Amara, ha dichiarato ai pm: "Nulla so della circostanza che Centofanti erogava risorse finanziarie a Zingaretti". Il Fatto ha provato a contattare il segretario del Pd tramite il portavoce di Zingaretti, senza esito. Mentre l' avvocato di Giuseppe Cionci, Maurizio Frasacco, ci ha detto: "Non so nulla di questa storia.

Cionci è amico di Zingaretti ed era stato, dieci anni fa se non ricordo male, responsabile legale della raccolta dei fondi per la sua campagna elettorale".

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...