MA I LEGHISTI STANNO CON I NO VAX O CON DRAGHI? A ROMA APPLAUSI DEI CONTRARI AL GREEN PASS AI PARLAMENTARI DEL CARROCCIO: "ORA SCEGLIETE DA CHE PARTE STARE" - ARMANDO SIRI GUIDA UN CORTEO CHE INTONA INSULTI A DRAGHI. SIMONE PILLON SE NE STA IN DISPARTE CON IL SUO PAPILLON, GRIDANDO "LIBERTÀ, LIBERTÀ". CLAUDIO BORGHI RIPETE: "SIAMO IN MAGGIORANZA, MA MICA SIAMO ALLEATI DEL PD" - SHOW DI SGARBI

-

Condividi questo articolo


Francesco Olivo per "la Stampa"

 

no green pass roma no green pass roma

Dietro alle fiaccole contro il governo spuntano i parlamentari leghisti. Qualcuno li accusa di incoerenza e loro rivendicano: «Grazie a noi potrete salire sull'autobus». La Lega si mischia alla fiaccolata romana del popolo No Pass con l'intento di sciogliere le accuse di ambiguità:

 

«State con noi o con Draghi? », urla un attivista all'arrivo della truppa di parlamentari. L'imbarazzo se c'è non si vede troppo, Armando Siri guida un corteo che intona insulti a Draghi. Lui non canta, ma nemmeno si defila. Simone Pillon se ne sta in disparte con il suo papillon, gridando «libertà, libertà». Antonio Maria Rinaldi si vanta di aver «portato la battaglia in Europa». Claudio Borghi è costretto a ripetere, «siamo in maggioranza, ma mica siamo alleati del Pd».

 

no green pass roma 6 no green pass roma 6

 Una fatica apparentemente ripagata: i movimenti contrari al Green Pass, millecinquecento persone, alla fine applaudono deputati e senatori del Carroccio, «per ora», spiega un ragazzo dopo aver stretto la mano a Borghi. Ormai l'appuntamento è fisso. Stesso slogan, «no green pass» (nel migliore dei casi) e anche stesso luogo, piazza del Popolo, grande per contenere tutti senza troppi assembramenti (almeno così si sperava) e al limite comoda per contenere eventuali progetti di cortei improvvisati. Stavolta però c'era una novità, insieme al popolo No Pass, a volte indistinguibile da quello No vax, c'erano anche degli esponenti leghisti. Non Matteo Salvini, nemmeno i ministri, ma tanti dei suoi, e non di secondo piano.

no green pass no green pass

 

La truppa salviniana arriva al sit-in del Comitato "Libera scelta" con qualche timore giustificato, sa che da una parte gli si chiederà conto degli eccessi che in queste piazze sono la normalità, dall'altra qualcuno tra i militanti anti Green Pass contesterà l'incoerenza di votare in Consiglio dei ministri i decreti «liberticidi» per poi scendere in piazza a contestarli. Raggiunto il palco improvvisato, Siri si difende: «Stare fuori non serve a niente, le battaglie si fanno dentro. Se si potrà andare sul treno, in metropolitana liberamente sarà merito di Salvini che ha evitato un decreto peggiore».

 

siri siri

Il difficile equilibrio in cui si è cacciata la Lega si nota quando il deputato genovese attacca Draghi, ma contenendosi: «Quella sui vaccini è una frase fuori dal contesto». Replica dal pubblico: «No no è proprio una cazz...». Risate. Rispetto a quella dei giorni scorsi, questa è una piazza meno radicale, almeno nei toni. Non c'è Forza Nuova, e i cartelli che paragonano il decreto del Green Pass al nazismo sono meno numerosi. I giornalisti vengono insultati, ma non spintonati. La commozione, però, si mischia alla rabbia quando si ricorda Giuseppe Di Donno, il medico che ha avviato le cure con il plasma, morto suicida: «Assassini! », scandiscono i militanti. «È un vero eroe» dice Armando Siri.

 

Salvini Pillon Salvini Pillon

«Ucciso dallo Stato» , aggiungono i No vax. Tra gli oratori c'è anche Simone Pillon, senatore e strenuo difensore della famiglia tradizionale, che pone una domanda a Speranza: «Perché la commissione di controllo sui vaccini non si riunisce da molto tempo?». Quando tocca a Borghi qualcuno tenta di interromperlo e lui fa buon viso, «non è il caso di dividersi».

 

claudio borghi claudio borghi

C'è anche Enrico Montesano. E poi Gianluigi Paragone, accompagnato dai militanti del suo movimento Italexit, l'ex conduttore tv, sigaro in mano, si lancia in un comizio colorito, dove dopo i soliti attacchi a "Big Pharma", si preoccupa per le «narici dei ragazzi, minacciate dai troppi tamponi». Altri applausi e molte risate per l'intervento show di Vittorio Sgarbi, dove alterna puro cabaret ad allusioni: «Vogliamo lo skipass, non il green pass! Nessun parlamentare è morto di Covid! I cinque stelle non si vaccinano e non lo dicono!» . Si fa buio, i cori salgono di intensità, «Draghi Draghi vaff... » . Per i parlamentari è ora di andare.

mario draghi mario draghi

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - BUM! QUANDO LA PITONESSA STRIZZAVA I CERVELLI! - SU UN ANTICO NUMERO DEL RINOMATO MENSILE DI ARREDAMENTO "AD", SPICCA UN SERVIZIO NEL QUALE SI LEGGE: "DANIELA E PAOLO SANTANCHÈ […] LEI È UNA PSICHIATRA CHE LAVORA NELLA COMUNICAZIONE, LUI È UN CHIRURGO DELLE DIVE" - PARE CHE PER UN CERTO PERIODO, VANTANDO UN’INESISTENTE LAUREA IN PSICOLOGIA, DANIELONA ABBIA RICEVUTO, NELLO STESSO STUDIO MILANESE DELL’ALLORA ANCORA MARITO PAOLO SANTANCHE’, PAZIENTI CHE NON ACCETTAVANO IL PROPRIO ASPETTO - SAREBBE ANCHE L’UNICO PERIODO IN CUI LA PITONESSA AVREBBE USATO IL PROPRIO COGNOME CON TANTO DI TARGA SULLA PORTA, ''DOTTORESSA GARNERO, PSICOLOGA''...

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…