MALAGROTTA TEMPORA CURRUNT - MANLIO CERRONI, PATRON DI MALAGROTTA, E ALTRE SEI PERSONE FINISCONO A PROCESSO PER TRAFFICO ILLEGALE DI RIFIUTI PERICOLOSI - PER L'ACCUSA LA PRESUNTA “GESTIONE ABUSIVA” DEI RIFIUTI AVREBBE DETERMINATO UN VANTAGGIO ECONOMICO PER LA SOCIETÀ, AI DANNI DELLA REGIONE LAZIO E DEL CAMPIDOGLIO (CHE SI È COSTITUITO PARTE CIVILE ) – LA DIFESA DI CERRONI: “CONTESTAZIONI INFONDATE”

FRANCESCA DE MARTINO per il Messaggero

cerroni

 

Non avrebbero smaltito in maniera corretta, dalla discarica di Malagrotta, grosse quantità di un rifiuto speciale: il percolato.

 

E per l'accusa, questa presunta «gestione abusiva», avrebbe determinato un vantaggio economico per la società, ai danni della Regione Lazio e del Campidoglio. Ieri il gup ha disposto il rinvio a giudizio per il patron di Malagrotta, Manlio Cerroni, 96 anni, accusato di traffico illecito di rifiuti, inteso come mancato smaltimento del percolato all'interno della discarica. Insieme a Cerroni, con la stessa contestazione, sono finite a processo altre sei persone, funzionari a vario titolo della società E. Giovi srl, che ha in gestione la discarica.

 

Agli imputati, la Procura contesta anche l'attività di gestione dei rifiuti non organizzata. Il Campidoglio, rappresentato dall'avvocato Enrico Maggiore, si è costituito parte civile nel processo per chiedere il risarcimento di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali.

 

I FATTI I fatti contestati dall'accusa si sarebbero consumati dal 2006 fino al 27 luglio del 2018, data del sequestro. Secondo quanto ricostruisce la Procura, gli imputati, «in concorso tra loro, al fine di profitto e con attività organizzata si legge nel capo d'imputazione - gestivano abusivamente ed abitualmente ingenti quantitativi di rifiuti speciali».

 

Nello specifico, in base a quanto sostiene l'accusa, avrebbero «omesso di procedere all'estrazione, dalla discarica di Malagrotta, del rifiuto speciale denominato percolato di discarica».

MANLIO CERRONI

 

Si tratta di un liquido, spiegano i magistrati negli atti, che si produce dall'infiltrazione dell'acqua piovana nella massa dei rifiuti e della decomposizione naturale degli stessi. Una sostanza, che per la Procura, il gestore era obbligato a estrarre e smaltire «in base al bilancio idrologico da presentarsi almeno annualmente».

 

IL PERCOLATO Poi alcuni imputati - amministratore, legali rappresentanti della società, responsabili e direttori tecnici della discarica in un altro episodio, per i pm avrebbero svolto attività di raccolta e smaltimento del percolato «in assenza di autorizzazione». Ecco la ricostruzione della dinamica fatta dai magistrati: «Il percolato di discarica prodottosi per effetto della infiltrazione dell'acqua piovana nella massa dei rifiuti e della decomposizione naturale degli stessi all'interno dei lotti di discarica di Malagrotta - si legge negli atti - emerso all'interno dell'impianto di trattamento meccanico biologico denominato Tmbi, aspirato e canalizzato all'esterno del polder dalle sponde della discarica di Via degli Oleodotti, per da lì confluire tramite canalette di raccolta nel Rio Galeria e, per esso, nel Fiume Tevere».

 

cerroni

Ma per la difesa di Cerroni, rappresentata dagli avvocati Alessandro Diddi e Pier Gerardo Santoro, la contestazione mossa dalla Procura sarebbe totalmente infondata: «Abbiamo elementi che il percolato, secondo quelle che erano le disposizioni della Regione è sempre stato smaltito nei limiti e nelle quantità previste dalle disposizioni amministrative della Regione Lazio». «Nel corso delle indagini sono stati fatti due incidenti probatori hanno aggiunto i difensori - uno tecnico geologico finalizzato ad accertare l'entità del percolato all'interno della discarica e l'altro tecnico contabile, per verificare quelli che erano i costi che avrebbe dovuto sopportare la società che gestiva Malagrotta e lo smaltimento di questo percolato.

 

E per noi sono risultati entrambi ragionevolmente favorevoli». «Noi contestiamo che il percolato è un rifiuto a determinate condizioni: ovvero solo quando deve essere smaltito. Secondo quanto hanno stabilito i periti dell'incidente probatorio, quando il liquido si trova dentro la discarica non è un rifiuto», hanno concluso i legali. Il processo avrà inizio il 25 ottobre davanti al Tribunale monocratico.

MANLIO CERRONIMANLIO CERRONI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)