la dg inps valeria vittimberga e il presidente inps gabriele fava giovanbattista fazzolari

LE MANI DI “FEZ-ZOLARI” SULL'INPS – IL CDA HA APPROVATO LA RIORGANIZZAZIONE DELL’ISTITUTO DI PREVIDENZA GUIDATO DA GABRIELE FAVA – CON IL NUOVO CORSO “MELONIANO”, NASCONO TRE NUOVE DIREZIONI CENTRALI E I DIRIGENTI DI PRIMA FASCIA SALGONO A 42 – UNA MOLTIPLICAZIONE DELLE POLTRONE CHE RAFFORZA LA PRESA INTERNA DI VALERIA VITTIMBERGA, NEO DIRETTORE GENERALE CHE VANTA UN RAPPORTO DI VECCHIA DATA CON GIOVANBATTISTA FAZZOLARI, DAI TEMPI DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ…

Estratto dell’articolo di Valentina Conte per “la Repubblica”

 

Gabriele Fava

Prende forma l’Inps dell’era Meloni. Giovedì scorso il Cda ha approvato una delibera che riorganizza l’Istituto di previdenza guidato da Gabriele Fava. Creando tre nuove direzioni centrali e portando i direttori di prima fascia a 42.

 

Dando così il via a un risiko di nomine che rafforza la presa interna di Valeria Vittimberga, neo direttore generale in virtù di un rapporto consolidato e di vecchia data, dai tempi del Fronte della gioventù, con Giovanbattista Fazzolari, uomo forte di FdI, sottosegretario di Palazzo Chigi e braccio destro della premier.

 

Lo spacchettamento

Valeria Vittimberga

Due delle tre nuove direzioni centrali derivano da uno spacchettamento di direzioni esistenti. Vengono cioè separate le direzioni di “Patrimonio e investimenti” e “Inclusione e invalidità”: i rispettivi direttori raddoppiano di conseguenza da due a quattro. La terza nuova direzione centrale nasce invece per supportare il presidente Fava e si chiama “Direzione centrale segreteria del presidente e del Cda” e dovrebbe essere guidata da una figura esterna all’Inps. Indiscrezione che avrebbe creato qualche malumore interno.

 

A queste cinque figure, tutte da attribuire, se ne aggiungono altre due preziose, perché si tratta sempre di direttori di prima fascia con retribuzioni da 240 mila euro lordi all’anno: la direzione Acquisti, lasciata libera proprio da Vittimberga con la promozione a dg, e quella dell’Antifrode che nella nuova riorganizzazione incorpora anche l’internal audit. Sette caselle da riempire, dunque. Alle quali sommare altre quattro direzioni territoriali [...]

 

FEZ-ZOLARI - MEME BY DAGOSPIA

In totale ci sono quindi undici poltrone che consentono di movimentare lo spoil system “previdenziale” del governo di destra. Va detto che non si tratta di operazioni fuori dalla norma. Negli anni l’Inps ha vissuto riorganizzazioni ben più profonde, sotto la direzione di Tito Boeri (cambiarono tutti i dirigenti di prima e seconda fascia) e anche di Pasquale Tridico. Questa del governo Meloni sembra limitata per ora. Ma rappresenta solo un primo tempo delle trasformazioni attese per l’Inps. [...]

 

I nomi

Gabriele Fava

Ma veniamo ai nomi. La procedura prevede un interpello interno tra i direttori di prima fascia. E poi un bando di selezione, in base a curriculum e prove valutate da una commissione d’esame, aperto a tutti i dirigenti di seconda fascia per i posti rimasti non coperti con l’interpello. Ciononostante, alcuni candidati sembrano delineati. Quelli vicini a Vittimberga sono già finiti nell’occhio del ciclone.

 

C’è Alessia Rimmaudo, attuale vicaria all’Audit, compagna di Fabio Vitale, direttore generale di Agea (Agenzia per le erogazioni generali in agricoltura) e membro del Cda Inps, nonché uomo di fiducia del ministro Francesco Lollobrigida.

 

Valeria Vittimberga

C’è Domenico De Fazio che dall’Inps di Chieti sarebbe in pole per la cruciale direzione Investimenti perché dentro confluiscono anche 2,5 miliardi di partecipazioni dell’Inps e la sorveglianza della società in house 3-I che Palazzo Chigi da tempo cerca di controllare perché qui passano gli investimenti miliardari per le forniture informatiche a Inps, Istat e Inail.

 

C’è poi anche Alessandro Romano, altro abruzzese come De Fazio e come la Vittimberga, proiettato verso la direzione Antifrode e audit. Infine Isotta Pantellini, fin qui vicaria di Vittimberga, dovrebbe diventare la numero uno degli Appalti. È l’“amichettismo”, per citare la premier, in salsa Inps.

 

 

Articoli correlati

ARCHEO! QUANDO IL SOTTOSEGRETARIO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI FACEVA A BOTTE CON GLI AUTONOMI ...

 

 

 

 

 

 

 

Ultimi Dagoreport

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEODORE KYRIAKOU. IL PRINCIPE SAUDITA BIN SALMAN, PERÒ, NON C’ENTRA UN TUBO, ESSENDO SOLO AZIONISTA DI UNA DELLE MOLTE SOCIETÀ DEL MILIARDARIO GRECO (MA NON DI QUELLA CHE VUOLE RILEVARE GEDI, LA “ANTENNA GROUP BV”) – CERTO, KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: HA SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” CHE AL QUOTIDIANO DI CONFINDUSTRIA RICORDANO PIÙ PER I CONTENZIOSI E LE RICHIESTE DI BONUS CHE PER I RISULTATI EDITORIALI O FINANZIARI

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”