da michele pizzeria a milano

LE MANI IN PASTA DELLA CAMORRA - A MILANO CHIUSA ''DA MICHELE'', LA FILIALE DELLA MITICA PIZZERIA NAPOLETANA CHE AVEVA APERTO NEGLI STESSI LOCALI DEL ''RICCI'', IL FU RISTORANTE DI BELEN E JOE BASTIANICH - IL PREFETTO HA EMESSO UN'INTERDITTIVA ANTIMAFIA CONTRO LA SOCIETÀ CHE CONTROLLA L'ATTIVITÀ

 

Andrea Galli per il ''Corriere della Sera - Cronaca di Milano''

 

Piazza della Repubblica 27. Stesso indirizzo, stessi spazi.

DA MICHELE PIZZERIA MILANO

In precedenza era stato il «Ricci», riconducibile al duo Belén Rodriguez e Joe Bastianich. Nel 2017 il bistrot aveva chiuso per ragioni legate a strategie imprenditoriali e agli impegni della show-girl e dello chef, i quali nella loro esperienza gastronomica, accompagnata da musica dal vivo, avevano puntato su aperitivi e un menù italo-americano.

 

da michele pizzeria a milano

Al posto di «Ricci», nel solco dell' invasione a Milano di diversi marchi campani, un' invasione anomala che porterà altre e differenti novità investigative, era sorta per appunto l' ennesima pizzeria napoletana, la «Da Michele», che vanta «filiali» all' estero e che adesso ha visto l' interruzione dell' attività. Al termine di una lunga fase di accertamenti incrociati, la decisione è del prefetto Renato Saccone e risponde all' interdittiva antimafia contro la società che controlla il locale, la «Fornace Milano srl», e alla conseguente revoca della licenzia commerciale alla pizzeria.

 

La posizione del locale, la massiccia frequentazione di clienti d' ogni «provenienza», il cospicuo giro d' affari non devono confondere, anzi. Come già spiegato al Corriere da Alessandra Dolci, capo della Dda di Milano, «i ristoranti alla moda servono per creare quella rete relazionale che arricchisce il patrimonio di un' associazione criminale con personaggi famosi, sportivi, nomi da spendere». Insomma il circuito viziato del potere, delle relazioni, del denaro, delle frequentazioni sì di gente nota, ma insieme di balordi.

 

da michele pizzeria a milano

Nulla di nuovo se non fosse che è divenuto, a modo suo, un timbro di questa città, dove il settore della ristorazione continua a crescere, dove i locali aprono e chiudono con una velocità sempre più sorprendente e sospetta, e dove i ristoranti aiutano le mafie anche a garantirsi e garantire un controllo del territorio, con attività pulite, di facciata, senza dimenticare le azioni «fisicamente» criminali: dapprima gli «avvisi» al rifiuto di pagare il pizzo, quindi le intimidazioni, infine le minacce di vendette e la loro attuazione, come le poche, pochissime vittime capaci di raccontare hanno ammesso.

 

In questo caso specifico di piazza della Repubblica, alla base dell' interdittiva ci sono indagini campane e il coinvolgimento dell' ex titolare della pizzeria in vicende di turbativa d' asta collegate al clan camorristico dei Casalesi. L' imprenditore, attivo anche nel mondo del calcio delle serie minori, è stato condannato dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere nell' ambito di una maxi-inchiesta sugli appalti all' Asl di Caserta, ed è stato destinatario di un' interdittiva antimafia connessa alla sua ex carica di amministratore delegato di una società operativa nel settore delle pulizie e della manutenzione di grandi strutture, compreso l' aeroporto di Napoli Capodichino.

 

pizzeria da michele 2

Al periodo in carcere, l' imprenditore ha alternato l' obbligo di dimora nel paese di Belvedere Marittima, novemila abitanti in provincia di Cosenza, seppur egli sia originario del Casertano. La «da Michele», precisano gli investigatori, è soltanto omonima del famosissimo marchio napoletano.

 

 Le indagini sono nate da controlli dell' annonaria della polizia locale; i vigili hanno elaborato una nota che ha permesso alla divisione anticrimine della questura diretta da Alessandra Simone di sviluppare il caso e al questore Sergio Bracco di segnalare la situazione al prefetto Saccone. Potremmo comunque essere solo all' inizio delle indagini della polizia, perché la «Fornace Milano srl» ha altre attività di ristorazione.

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”