principe andrea regina elisabetta virginia roberts giuffre

LA MEGXIT ERA UNA PASSEGGIATA – IL PRINCIPE ANDREA RISCHIA DI FAR TRACOLLARE LA MONARCHIA BRITANNICA: AVERLO PRIVATO DEI TITOLI REALI NON BASTA PER RIABILITARE LA SUA IMMAGINE E CARLO RISCHIA DI RITROVARSI UN FRATELLO CONDANNATO PER STUPRO – VIRGINIA GIUFFRE NON ACCETTERÀ ALCUN ACCORDO EXTRAGIUDIZIALE E IL “DUCA DI PORK” VUOLE DIFENDERSI IN AULA CON IL RISCHIO CHE L’EX MOGLIE E LA FIGLIA BEATRICE SIANO COSTRETTE A TESTIMONIARE – UNA VALANGA CHE TRAVOLGERÀ…

1 - LA REGINA DEGRADA ANDREA A PRIVATO CITTADINO

Luigi Ippolito per il “Corriere della Sera”

 

Il principe Andrea con Virginia Roberts

Cala la mannaia a Buckingham Palace. La regina Elisabetta ha deciso di tagliare i ponti ufficiali col suo figlio prediletto, il principe Andrea, sul cui capo pende una causa legale per stupro intentata da Virginia Roberts Giuffre, una delle vittime del magnate pedofilo Jeffrey Epstein e della sua complice Ghislaine Maxwell: una nota di Palazzo ha annunciato ieri sera che Andrea è stato privato dei titoli reali e militari e che d'ora in poi dovrà difendersi «come un privato cittadino».

 

Il principe resta Altezza Reale ma, come Harry e Meghan, non potrà più fregiarsi pubblicamente dell'appellativo. Una mossa dolorosa, decisa al termine di una serie di conversazioni tra i membri più importanti della famiglia reale, inclusa la sovrana, che pure ha sempre avuto un debole per Andrea: ma è una svolta che si è resa necessaria dopo che un giudice di New York, mercoledì, aveva dato via libera alla causa intentata da Virginia Roberts (che ora si fa chiamare col nome da sposata di Giuffre).

 

LA COMUNICAZIONE UFFICIALE DELLA CORONA SUL PRINCIPE ANDREA

Uno sviluppo che rischia di coinvolgere l'intera monarchia britannica in un sordido scandalo rispetto al quale la Megxit, lo scisma dei duchi di Sussex, impallidisce, e che quanto a conseguenze può far sbiadire perfino la memoria dell'abdicazione di Edoardo VIII nel 1936.

 

Ieri si era affacciata l'ipotesi che il principe volesse tentare un accordo extra-giudiziale in extremis offrendo a Virginia Giuffre 10 milioni di sterline (circa 12 milioni di euro), ma il legale della donna ha spiegato da New York che «è molto importante per Virginia che la questione sia risolta in un modo che renda giustizia a lei e alle altre vittime»: in altre parole, nessun patteggiamento.

principe andrea

 

 

 

 

 

E anche il principe, secondo la Bbc, intende «continuare a battersi».

 

Ci sono dunque tutti gli elementi per uno showdown che arrecherà solo danni alla monarchia. Questo infatti doveva essere l'anno del Giubileo di Platino, le celebrazioni per i 70 anni di regno di Elisabetta: ma i festeggiamenti, che culmineranno a giugno, rischiano di essere totalmente oscurati dal clamore legato alle deposizioni del procedimento legale, che devono essere completate entro luglio, per poi andare al processo a settembre.

 

regina elisabetta

Quel che è peggio, potrebbero essere coinvolti anche altri membri della famiglia reale: l'ex moglie di Andrea, sarah Ferguson, che è ancora duchessa di York, potrebbe essere interrogata, così come la figlia Beatrice, che Andrea ha usato come alibi per sostenere di non aver incontrato nel 2001 l'allora 17enne Virginia Roberts. Il principe dovrebbe essere sentito via video per un'intervista che potrebbe durare fino a sette ore senza intervalli e che verrebbe registrata sotto giuramento, il che espone Andrea a un'eventuale incriminazione per spergiuro.

 

Se il principe dovesse perdere la causa, si aprirebbe uno scenario da incubo. Il regno di Elisabetta, per ragioni inevitabili, volge al termine e presto Carlo sarà re: ma rischia di essere un sovrano il cui fratello è stato condannato per stupro. Una macchia che non si vede come possa essere lavata. La vicenda getta poi un'ombra sulle relazioni fra Gran Bretagna e Stati Uniti. Per due anni l'Fbi ha cercato di interrogare Andrea in relazione al caso Epstein, col quale il principe era in stretti rapporti: ma la richiesta inoltrata al governo di Londra è stata insabbiata. Se il principe volesse andare a New York a difendersi di persona, rischierebbe di essere arrestato dall'Fbi e costretto a sottoporsi alle loro domande. Un'ipotesi raggelante.

CHALET PRINCIPE ANDREA SVIZZERA

 

2 - VIRGINIA, IL «GIOCATTOLO» DI EPSTEIN HA AVUTO SOLDI, ORA VUOLE GIUSTIZIA

Paola De Carolis per il “Corriere della Sera”

 

Virginia Giuffre vive con il marito e i tre figli a Perth, in Australia, in una casa che si affaccia sul mare. Ogni giorno pratica yoga e porta il cane Juno, un bulldog francese, a passeggiare sulla spiaggia. È qui che nel 2003, a 20 anni, si rifugiò con il compagno per costruirsi una nuova vita, qui che venne raggiunta dall'Fbi nel 2007 nell'ambito nelle inchieste su Jeffrey Epstein, qui che - dopo un lungo silenzio - decise di tornare a quello che sperava fosse un capitolo chiuso e di parlare degli abusi sofferti nel giro di minorenni di Epstein e Ghislaine Maxwell, sua complice.

 

Virginia Roberts Giuffre

Gli inquirenti statunitensi le dissero che sapevano che era stata una vittima: «È grazie a loro che ho trovato la mia voce», ha raccontato. Una voce che oggi rimbomba forte e chiara dall'altro capo del mondo, dove le sue accuse potrebbero portare a uno scenario sino a qualche anno fa inconcepibile: il terzo figlio di Elisabetta in tribunale. Andrea si dice innocente, ma Giuffre chiede giustizia e non avrebbe intenzione, stando al suo avvocato, David Boies, una leggenda nel mondo legale nordamericano, di scendere a compromessi: «Non credo che sia interessata a un accordo puramente finanziario, è determinata ad arrivare al processo».

Principe Andrea

 

Quello del patteggiamento è un iter che Giuffre conosce. L'inchiesta su Epstein avviata nel 2005 individuò 36 ragazze sue vittime, alcune di solo 14 anni. L'imprenditore se la cavò con 13 mesi di reclusione. Nel 2009, così, Virginia si impegnò a non procedere ulteriormente contro lui o «altri potenziali imputati» in cambio di mezzo milione di dollari. Nel 2015, quando Maxwell la definì una bugiarda, Giuffre le fece causa per diffamazione arrivando due anni dopo a un risarcimento danni il cui totale non è stato reso noto.

 

virginia giuffre

 In entrambi i casi, soldi, ma solo quelli: il tassello mancante che ora rivendica è l'ammissione di colpevolezza: «È importante che venga dimostrato che nessuno, per quanto importante, ricco o potente, è al di sopra delle legge». Il principe Andrea dovrà scegliere se presentarsi in tribunale, limitarsi a deposizioni sotto giuramento o negarsi del tutto. Come ha sottolineato Gloria Allred, avvocata che si è battuta affinché venissero a galla il traffico di Epstein e Maxwell e i loro abusi, «la vittima perfetta non esiste e Giuffre non lo è». Anche lei aiutò Ghislaine a procurare ragazze giovanissime per soddisfare le perversioni della coppia. Lo ha ammesso varie volte.

 

Per Carolyn Andriano, finita nella rete dei due pedofili a 14 anni per via delle azioni di Virginia, «è colpevole quanto Maxwell». È così, però che funziona l'abuso: spezzata, usata e sfruttata da due adulti, «passata ai loro amici come un piatto di frutta», tenuta sotto controllo con l'assicurazione che, come le spiegò Epstein, «la polizia della Florida è nelle mie tasche», finì per assecondare ogni richiesta. «Ci sono gabbie e catene di misure e forme diverse», ha raccontato al New York Times.

 

principe andrea jeffrey epstein

«Non ero legata al termosifone, come nei film. La mia prigionia erano la ricchezza di Epstein e Ghislaine e le persone potenti che conoscevano. Avevo paura». Chi ha avuto un'infanzia felice o è cresciuto in una famiglia stabile avrebbe forse trovato il coraggio di tirarsi fuori. Maxwell ed Epstein, però, sapevano scegliere bene. Virginia, molestata da piccola, ha passato anni in affidamento, è scappata di casa a 14 anni, ha vissuto per strada. L'impiego presso Mar-a- Lago, il club di Donald Trump a Palm Beach, doveva rappresentare un nuovo inizio. È lì che, mentre leggeva un libro su come diventare una massaggiatrice, incontrò Ghislaine. «Non hai esperienza? Non fa niente, sei perfetta per noi».

Il principe Andrea virginia roberts giuffre 2virginia giuffrevirginia roberts giuffre 3il principe andrew, virginia giuffre, ghislaine maxwellprincipe andrea, regina elisabetta filippo il principe andrea nega di aver fatto sesso con virginia giuffreVIRGINIA GIUFFRE ROBERTS – INTERVISTA ALLA BBCVirginia Giuffre con il suo avvocatoPrincipe Andreaprincipe andrea

jeffrey epsteinjeffrey epsteiin

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."