MENTRE NOI LEGGIAMO BURIONI, IN GERMANIA UN LIBRO CONTRO LOCKDOWN E ALLARMISMI HA VENDUTO 2 MILIONI DI COPIE - BECCHI E ZIBORDI: “È ASSURDO ILLUDERSI DI IMPEDIRE LA DIFFUSIONE DI UN VIRUS CHE 8 O 9 PERSONE SU 10 NON SI ACCORGONO NEPPURE DI AVERE, MENTRE È LOGICO LASCIARE CHE LA POPOLAZIONE SI IMMUNIZZI. ABBIAMO DISTRUTTO L’ECONOMIA DEL NOSTRO PAESE  PER NIENTE, COME CI  MOSTRANO OGGI I VIROLOGI TEDESCHI, MENTRE LA SVEZIA…”

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becchi becchi

 

 

 

Testo di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi

 

In Italia continua ogni giorno la campagna di allarmismo che confonde i contagiati con i malati, cioè cita ogni singolo caso di persona che risulta positiva al test come se si trattasse di un malato.

 

Karina Reiss Sucharit Bhakdi - Corona Fehlalarm? Karina Reiss Sucharit Bhakdi - Corona Fehlalarm?

In Germania da un mese è un bestseller il libro del professore di epidemiologia e infettivologia Sucharit Bhakdi ( insieme a Karina Reiss)  Corona Fehlalarm? (“Falso Allarme Corona?”) che spiega in dettaglio come questo non abbia alcun senso (tramite oltre 200 citazioni della letteratura scientifica).

 

Grazie al professor Bhakdi e a molti altri esperti tedeschi oggi in Germania ci sono dimostrazioni di centinaia di migliaia di persone, senza mascherina, contro le restrizioni del “lockdown”, mentre da noi si multano sposi perché escono dal municipio senza mascherina.

 

GERMANIA LOCKDOWN E COVID GERMANIA LOCKDOWN E COVID

Il professor Bhakdi, volendo semplificare all’essenziale,  fa notare il semplice fatto che se il 90% delle persone che risultano positive non si accorgono di avere il virus perché non hanno sintomi, questo significa che sono già immunizzati, allo stesso modo in cui milioni di persone ogni inverno non si  accorgono di essere contagiati dal virus influenzale e solo con un test risulterebbe “contagiati”. E argomenta che è assurdo illudersi di impedire la diffusione di un virus che 8 o 9 persone su 10 non si accorgono neppure di avere, mentre è logico lasciare che la popolazione si immunizzi.

 

GIUSEPPE CONTE MEME GIUSEPPE CONTE MEME

In Germania questo discorso è più agevole da fare perché  la mortalità è stata molto più bassa che in Italia, Spagna, Francia e Gran Bretagna e in pratica uguale a quella degli anni precedenti. Questo probabilmente perché gli ospedali tedeschi hanno seguito la  politica di non far entrare fin dall’inizio i pazienti di Covid negli ospedali a contatto con altri malati  e sono stati attenti anche a non mescolarli con gli altri residenti delle case di riposo.

 

MORTALITA' IN ECCESSO CORONAVIRUS ITALIA VS SVEZIA MORTALITA' IN ECCESSO CORONAVIRUS ITALIA VS SVEZIA

Il prof Bhakdi fa notare che comunque, oltre a queste politiche sanitarie, anche il “tasso di riproduzione” del virus tanto citato dagli esperti (in pratica il ritmo a cui si diffonde)  è sceso fin da inizio marzo, prima che anche in Germania venisse adottato un “morbido” Lockdown e in larga parte differenziato da Land  a Land.

 

giovanni zibordi giovanni zibordi

Questo andamento della curva dei contagi si è verificato in tutti ii paesi inclusa l’Italia. Il Covid si è diffuso per quattro o cinque settimane e poi ha bruscamente rallentato, indipendemente dalla politiche di “chiusura” adottate. Nel nostro caso, dato che abbiamo “chiuso tutto” dal 13 marzo i nostri esperti governativi sostengono che è merito del Lockdown, ma lo stesso calo brusco della diffusione del virus è avvenuta ovunque nel mondo dopo il picco iniziale di un mese, come si vede qui nel caso della Germania.

i profitti delle aziende svedesi sopra le aspettative i profitti delle aziende svedesi sopra le aspettative

 

L’altro caso che ovviamente viene citato da Bhakdi  è la Svezia, che non ha chiuso niente, neanche le scuole e ha avuto in effetti  più morti della Germania, ma non più di Italia, Francia, Spagna e Gran Bretagna e in cui la mortalità da due mesi è tornata nella norma lo stesso come nei paesi del “Lockdown”. 

 

Qui si vedono i dati dell’osservatorio europeo sulla mortalità e mostrano l’andamento stagionale dei decessi rispetto alla media stagionale. Come si vede la Svezia ha avuto un andamento simile all’Italia, con un picco di morti più basso e un calo poi più lento, ma complessivamente ha avuto una deviazione dalla media dei decessi un poco uguale alla nostra.

negazionisti del coronavirus a berlino 12 negazionisti del coronavirus a berlino 12

 

Non solo la mortalità totale (mostrata qui sotto) ma anche a differenza di decessi associati al Covid  è leggermente a loro favore, 587 decessi per milione di persone in Italia e 571 decessi per milione in Svezia.

 

Nel mondo industriale oggi solo la Svezia (e la Cina)  nell’ultimo trimestre sono tornate ad avere un incremento di PIL. L’economia svedese però, non avendo chiuso quasi niente, è quella che ha subìto meno danni dal Covid, con un calo del PIL finora del -8% contro un -17% dell’Italia e -20% della Spagna e Gran Bretagna.

 

chiusi per decreto chiusi per decreto

Parliamo di  una differenza di 9 punti di PIL cioè 150 miliardi in meno per l’Italia (rispetto a quella che è la riduzione di reddito in Svezia). Con 150 miliardi si possono finanziare cure mediche e ospedali e consentire ai giovani di avere un reddito e fare figli. Noi abbiamo distrutto l’economia del nostro paese  per niente, come ci  mostrano oggi i virologi  tedeschi e come mostrano le statistiche dei decessi e quelle economiche.

giuseppe conte meme 2 giuseppe conte meme 2 stime sul pil coronavirus stime sul pil coronavirus giuseppe conte meme 1 giuseppe conte meme 1 negazionisti del coronavirus a berlino 11 negazionisti del coronavirus a berlino 11 negazionisti del coronavirus a berlino 13 negazionisti del coronavirus a berlino 13 negazionisti del coronavirus a berlino 1 negazionisti del coronavirus a berlino 1 negazionisti del coronavirus a berlino 3 negazionisti del coronavirus a berlino 3 nuovi casi in svezia da febbraio a luglio nuovi casi in svezia da febbraio a luglio giuseppe conte meme giuseppe conte meme negazionisti del coronavirus a berlino 2 negazionisti del coronavirus a berlino 2 GIUSEPPE CONTE E IL BONUS MONOPATTINO GIUSEPPE CONTE E IL BONUS MONOPATTINO

 

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