shmuel peleg, nonno di eitan biran

UN MESE PRIMA DEL RAPIMENTO DEL PICCOLO EITAN LA PROCURA DI PAVIA GIA’ AVEVA APERTO UN’INDAGINE – LA SEGNALAZIONE ERA ARRIVATA DAL GIUDICE TUTELARE AL TERMINE DI UN'UDIENZA BURRASCOSA IN CUI AVEVA ASSEGNATO DEFINITIVAMENTE ALLA ZIA PATERNA AYA BIRAN LA TUTELA DEL BAMBINO – LA GUERRA TRA I DUE RAMI FAMILIARI

Giuseppe Guastella per il "Corriere della Sera"

 

Shmuel Peleg, nonno di Eitan Biran,

Un mese prima del rapimento del piccolo Eitan la Questura di Pavia monitorava gli incontri periodici tra Shmuel Peleg e il nipotino su sollecitazione della Procura della Repubblica la quale aveva aperto un'indagine dopo una segnalazione del giudice tutelare che, al termine di un'udienza burrascosa, aveva assegnato definitivamente alla zia paterna Aya Biran la tutela del bambino.

 

La legge non avrebbe permesso più di un controllo discreto e periodico che sabato scorso Peleg, soldato israeliano in pensione, ha aggirato agevolmente facendo perdere le tracce sue e del nipotino che ha rapito durante uno degli incontri consentiti dal giudice. C'erano stati momenti di forte tensione il 6 agosto in aula quando il giudice Michela Fenucci aveva dovuto sedare gli animi dei parenti materni di Eitan Biran, unico superstite della tragedia della funivia del Mottarone in cui il 23 maggio ha perso tra i 14 morti i suoi genitori, il fratellino di 2 anni e due bisnonni. La tensione tra i due gruppi, devastati dal dolore per la perdita dei loro cari, da tempo aveva superato il livello di guardia.

nonno eitan

 

La nonna, Esther Athen Cohen, anche lei indagata per sequestro di persona con l'ex marito Shmuel Peleg nell'indagine aperta dalla Procura guidata da Mario Venditti, aveva urlato accusando Aya Biran, tra l'altro, di vergognarsi di essere ebrea. Aveva poi chiesto di trascorrere con il nipote più tempo di quello che le era concesso, sostenendo che il piccolo è legato più a loro che al ramo paterno e che le limitazioni tagliavano «come un coltello nella carne viva» il rapporto con il nipotino. «Vorremmo portarlo in Israele e che crescesse da ebreo», aveva affermato anticipando quanto avrebbe poi dichiarato da Tel Aviv sua figlia Gali.

 

Una delle principali contestazioni era la nomina di Aya a tutore di Eitan decisa dal Tribunale di Torino quando, subito dopo l'incidente, era necessario affrontare le cure per il bambino ferito. Scelta fermamente contestata dai nonni, dalla zia Gali e dai loro avvocati secondo i quali «non esiste nessuna decisione di nomina o di conferma a tutore a Pavia e, ad oggi, non esiste un affidamento del minore perché la competenza è del Tribunale dei minori, che non è stato investito della questione», contesta l'avvocato Sara Carsaniga, secondo la quale Torino nominò Aya Biran limitatamente per le incombenze di quel momento drammatico. Il giudice ha anche disposto che Peleg riconsegnasse entro il 30 agosto il passaporto israeliano del nipote, per il quale veniva emesso un divieto di espatrio.

Etty Peleg, la nonna materna di eitan

 

Tensioni che il giudice ha comunicato a Venditti il quale ha subito aperto un fascicolo a modello 45, cioè senza ipotesi di reato e senza indagati, allertando la squadra mobile della Questura di Pavia che, dice una fonte, in quella situazione giuridica, ad esempio, poteva far controllare periodicamente dalle pattuglie la casa di Travacò Siccomario ma senza poter pedinare Peleg. L'uomo non ha mai dato adito a sospetti, afferma un investigatore convinto che questo facesse parte del sua piano per il rapimento. Talvolta ha riportato Eitan a casa in ritardo. ma non così grave da allarmare la zia. E infatti, sabato scorso la donna ha atteso una trentina di minuti prima di chiamare la polizia intorno alle 19. A quell'ora Eitan e il nonno erano già atterrati a Tel Aviv con un aereo privato decollato da Lugano.

eitanzia paterna eitanstriscioni per eitanla famiglia di eitan 4la famiglia di eitan 3la famiglia di eitan 5SHMUEL E TAL PELEG

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? INNANZITUTTO L’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MILANO BLOCCA DI FATTO OGNI POSSIBILE ASSALTO DELL’ARMATA “CALTA-MELONI” AL "FORZIERE D'ITALIA", ASSICURAZIONI GENERALI – CERTO, I MANAGER DECADONO SOLO DOPO UNA SENTENZA DEFINITIVA, MA GIÀ DA ADESSO LOVAGLIO E E COMPAGNIA POTREBBERO ESSERE SOSPESI DAL CDA O DALLA VIGILANZA DI BANKITALIA - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DEI PM DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE FAVORITA DA PALAZZO CHIGI DELLA COMBRICCOLA ROMANA, SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO'') - OGGI IN BORSA MONTE PASCHI SIENA HA CHIUSO PERDENDO IL 2,12%, MEDIOBANCA -0,15% MENTRE, ALLONTANANDOSI CALTARICCONE, GENERALI GUADAGNA LO +0,47%...

putin witkoff marco rubio donald trump zelensky

DAGOREPORT – SI ACCENDE LA RIVOLTA DEL PARTITO REPUBBLICANO CONTRO TRUMP - I DANNI FATTI DA STEVE WITKOFF (SOTTO DETTATURA DI PUTIN), HANNO COSTRETTO L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A METTERE IN CAMPO IL SEGRETARIO DI STATO MARCO RUBIO CHE HA RISCRITTO IL PIANO DI PACE RUSSIA-UCRAINA - CON IL PASSARE DELLE ORE, CON UN EUROPA DISUNITA (ITALIA COMPRESA) SUL SOSTEGNO A KIEV, APPARE CHIARO CHE PUTIN E ZELENSKY, TRA TANTE DISTANZE, SONO IN SINTONIA SU UN PUNTO: PRIMA CHIUDIAMO LA GUERRA E MEGLIO È…

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?