aldo moro

I MISTERI DEL CASO MORO - LA COMMISSIONE HA DIMOSTRATO CHE NEL RAPIMENTO E UCCISIONE DI ALDO MORO NON ERANO COINVOLTE SOLO LE BRIGATE ROSSE - L’APPUNTO DELLA STASI, LA CASA DELLO IOR IN CUI FU PORTATO MORO, UNA "FONTE RISERVATA" CHE AVVERTÌ IL COMANDANTE DELLA FINANZA, RAFFAELE GIUDICE - IL CONDOMINIO DI VIA MASSIMI 91, DOVE FU TENUTO IL SEGRETARIO DELLA DC, E I SUOI STRANI INQUILINI…

Maria Antonietta Calabrò per il “Fatto quotidiano”

 

aldo moro

La STASI, il potente servizio segreto della defunta Repubblica democratica tedesca, in un appunto dell' 8 giugno 1978, pubblico dal 2014, metteva in evidenza le somiglianze dell'intera azione brigatista con la notissima vicenda del rapimento dell' industriale Hanns-Martin Schleyer, compiuta dalla RAF (Rote Armeee Fraktion) alla fine del 1977, e segnalava una possibile "prigione del popolo" vicina al luogo del sequestro, via Fani.

 

La STASI era particolarmente ben informata visto che, secondo il suo leggendario capo Markus Wolf, la RAF (che oggi sappiamo essere stata presente con almeno due terroristi sulla scena di via Fani), era nelle sue mani. Se oggi questa "prigione" - la prima e più importante - è stata "scoperta", si deve ai lavori parlamentari della scorsa legislatura. Era in via Massimi 91. Ne parlo in più capitoli del libro che ho scritto a quattro mani con Giuseppe Fioroni, Moro, il caso non è chiuso, la cui seconda edizione è stata pubblicata in occasione del trentesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino.

IL CADAVERE DI ALDO MORO NELLA RENAULT 4 ROSSA

 

I riscontri sono stati trovati negli atti desecretati a partire dal 2014, e hanno portato a individuare questa prigione in un miniappartamento ricavato nell'attico della palazzina B di via Massimi 91, di proprietà allora dello IOR , la cosiddetta banca vaticana. Un attico che ha un' altra caratteristica: era allora sicuramente l' appartamento più alto di Roma.

Quindi vista libera, nessun occhio indiscreto e la possibilità per Moro di poter stare all'aria aperta e di muoversi (tanto che il suo tono muscolare era buono e quindi incompatibile con una lunga detenzione su una brandina in via Montalcini).

 

Oggi sappiamo che una "fonte riservata", già il giorno successivo al sequestro, il 17 marzo 1978, aveva avvertito il comandante della GdF Raffaele Giudice, che "le 128 dei brigatisti sarebbero state parcheggiate in un box o garage nelle immediate vicinanze di via Licinio Calvo", presso una base situata a un piano elevato, con accesso dal garage mediante ascensore, una tipologia di edilizia residenziale signorile e moderna.

AGGUATO DI VIA FANI - UNO DEGLI AGENTI DI SCORTA DI ALDO MORO

 

Grazie alla collaborazione del Comando della GdF, sono stati acquisiti dalla Commissione Moro, presieduta da Fioroni, tutti i documenti che riguardavano la localizzazione di questo covo-prigione. Le palazzine erano gestite dal padre di don Antonio (che le Br scelsero come interlocutore e mediatore con la famiglia Moro), Luigi Mennini, all' epoca ai vertici dello IOR . Gli accertamenti sviluppati dalla Commissione Moro 2, a partire dal 2015 hanno dimostrato che mai, dal 1978 a oggi, era stato svolto un serio lavoro investigativo sui condomini di via Massimi 91.

 

GLI UOMINI DI SCORTA DI ALDO MORO

Un miniappartamento nell' attico della Palazzina B Nel complesso di via Massimi 91, tra il 1977 e il 1978, furono fatte modifiche che sono state oggetto di recenti approfondimenti. Nell' attico della Palazzina B fu realizzata una camera compartimentata, costruita sul terrazzo e appoggiata a uno dei muri perimetrali. Situata nella zona di servizio, la stanza poteva ospitare un eventuale soggetto temporaneamente custodito nella "cameretta" con gli spazi e i servizi di un vero e proprio miniappartamento.

 

ritrovamento corpo aldo moro

E ciò combacia con quanto descritto in un appunto del 28 settembre 1979 dal generale Grassini (Sisde), in cui fa riferimento a un' intercettazione ambientale di una conversazione tra detenuti, "uno dei quali di alto livello terroristico": "Non gli hanno mai messo le mani addosso", "Non gli è stato torto un capello"; Moro otteneva tutto ciò di cui "aveva bisogno, si lavava anche quattro volte al giorno, si faceva la doccia, mangiava bene, se voleva scrivere scriveva []".

 

Si torna sempre sul luogo del delitto Le indagini compiute tra il 2014 e il 2017 hanno consentito di identificare per la prima volta due persone, allora conviventi in via Massimi 91, hanno esplicitamente ammesso di aver ospitato per alcune settimane, nell' autunno 1978, Prospero Gallinari il carceriere di Moro in un'abitazione sita in quello stesso condominio.

ALDO MORO 8

 

Non è un caso se Gallinari entrò in quella abitazione in un periodo in cui la caduta della base di via Monte Nevoso a Milano e di altri covi brigatisti dovette indurre a cercare sistemazioni più sicure per il carceriere di Moro.

 

CHECKPOINT CHARLIE IN VIA MASSIMI

All’interno del complesso di via Massimi 91, oltre quella degli alti prelati vaticani (tra cui Marcinkus) , la Commissione Moro 2 ha riscontrato altre presenze. Vi abitava la giornalista tedesca Birgit Kraatz, corrispondente in Italia dei periodici tedeschi Der Spiegel e Stern, a quel tempo legata a Franco Piperno, il leader di Autonomia Operaia. Nella palazzina c' era poi la sede operativa di una società statunitense, la Tumpane Company (TumCo), con sede legale negli Stati Uniti e domicilio fiscale proprio in via Massimi 91.

ALDO MORO 11

 

Ha cessato le proprie attività nel 1982, ma dal 1969 forniva assistenza alla presenza Nato e statunitense in Turchia, ed esercitava anche attività di intelligence per l'organismo informativo militare statunitense. Vivevano o lavoravano in via Massimi 91 anche diversi personaggi legati alla finanza e ai traffici tra Italia, Libia e Medio Oriente. Come Omar Yahia che mise in contatto con il Sismi la fonte Damiano, particolarmente informata sulle dinamiche terroristiche palestinesi.

 

uomo della scorta di aldo moro assassinato roma 16 march 1978

Il rapimento e l'omicidio di Aldo Moro, quindi non appaiono come una vicenda puramente interna all' eversione di sinistra, ma acquisiscono una rilevante dimensione internazionale, che i brigatisti hanno sempre negato. Roma a quei tempi, come Berlino, era occidentale per tre quarti e orientale per un quarto. Era in via Massimi 91 il Checkpoint Charlie della capitale italiana?

 

Tutti gli atti e la documentazione raccolti dalla Commissione Moro 2 sono stati desecretati a eccezione degli atti prodotti dai magistrati o dagli ufficiali di Polizia giudiziaria consulenti della Commissione che hanno esplicitamente chiesto di mantenere la documentazione segreta, in quanto si tratta di indagini ancora in corso di approfondimento. Infatti "il caso non è chiuso".

L AGGUATO DI VIA FANI DELLE BRIGATE ROSSE PER RAPIRE ALDO MOROL AGGUATO DI VIA FANI DELLE BRIGATE ROSSE PER RAPIRE ALDO MOROL AGGUATO DI VIA FANI DELLE BRIGATE ROSSE PER RAPIRE ALDO MOROMOROL AGGUATO DI VIA FANI DELLE BRIGATE ROSSE PER RAPIRE ALDO MORO

Ultimi Dagoreport

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?

giorgia meloni maurizio belpietro francesco saverio garofani sergio mattarella

DAGOREPORT - IL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE MELONI” NON ESISTE: LO “SCOOP” DELLA “VERITÀ” È STATO CONFEZIONATO CON L’OBIETTIVO DI PRENDERE DI MIRA SERGIO MATTARELLA, COME MASSIMA RAPPRESENTANZA DI QUEL "DEEP STATE" CHE I CAMERATI DI PALAZZO CHIGI HANNO SUL GOZZO – LA STATISTA DELLA SGARBATELLA SOGNA L’EGEMONIA ISTITUZIONALE: BOCCIATO IL PREMIERATO, VUOLE CAMBIARE CON LA FORZA IL SISTEMA MODIFICANDO LA LEGGE ELETTORALE E INSERENDO IL NOME DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SULLA SCHEDA (COSI' DA BYPASSARE DI FATTO I POTERI DI NOMINA DEL PREMIER CHE SPETTANO AL COLLE) - MA NON TUTTO FILA LISCIO: LEGA E FORZA ITALIA SI OPPONGONO PERCHE' NON VOGLIONO ESSERE CANNIBALIZZATI DA FDI E IN CAMPANIA E PUGLIA SI PROSPETTA UNA BATOSTA PER IL CENTRODESTA - DA QUESTO DERIVA QUEL NERVOSISMO, CON VITTIMISMO PARACULO ANNESSO, CHE HA SPINTO GIORGIA MELONI A CAVALCARE IL “COMPLOTTO DEL COLLE” – E SE FDI, PER BOCCA DI BIGNAMI E MALAN, NON AVESSE RINCULATO, DAL QUIRINALE SAREBBE PARTITO UN SILURO A TESTATA MULTIPLA...

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...