moussa sangare sharon verzeni

"NON SO PERCHÉ HO UCCISO SHARON VERZENI" - MOUSSA SANGARE, INTERROGATO DAL GIP, HA RIPETUTO CHE HA AGITO SENZA UN MOVENTE: "SONO USCITO DI CASA CON UNA SENSAZIONE CHE NON SO SPIEGARE E CHE MI HA SPINTO A FARE DEL MALE" - IL LEGALE DEL 31ENNE ORIGINARIO DEL MALI PROVA A DIFENDERLO DALL'AGGRAVANTE DELLA PREMEDITAZIONE: "NON ERA USCITO PER UCCIDERE" (CERTO, UNO ESCE CON I COLTELLI PER ANDARE A PRENDERE UN GELATO) - PER IL GIP LO STATO MENTALE DI SANGARE ERA "TOTALMENTE INTEGRO" DURANTE L'OMICIDIO...

SHARON: SANGARE, HO VOLUTO TENERE IL COLTELLO COME RICORDO

moussa sangare

(ANSA) - "Non l'ho buttato nel fiume perché ho pensato che avrei potuto trovarlo ancora lì. Volevo tenerlo per avere memoria di quello che avevo fatto, come un ricordo". Lo ha detto oggi al gip di Bergamo Raffaella Mascarino, Moussa Sangare, in carcere per l'omicidio di Sharon Verzeni, a proposto del coltello usato per uccidere e che, a differenza degli altri oggetti gettati assieme agli indumenti nell'Adda, ha sotterrato nei pressi dell'argine. E quando il giudice gli ha chiesto se lo voleva tenere come un "souvenir" ha risposto: "sì".

 

 

SANGARE DAL GIP CONFERMA: 'NON SO PERCHÈ L'HO FATTO'

(ANSA) - BERGAMO, 02 SET - Ha confermato le dichiarazioni già rese Moussa Sangare, l'uomo accusato dell'omicidio di Sharon Verzeni interrogato oggi dal gip Raffaella Mascarino. Ha ripetuto che "non c'era un movente e - ha aggiunto - non so il perchè l'ho fatto". Sangare, come ha riferito il suo legale Giacomo May, ha detto al gip di essere uscito di casa con questa "sensazione che non so spiegare" e che lo ha spinto "a voler fare del male". Inoltre ha detto che nei giorni prima aveva fatto una sorta di esercitazione anche con una statua.

 

OMICIDIO SHARON: LEGALE SANGARE, IN INTERROGATORIO 'HA CONFERMATO TUTTO'

Alice Bellincioni per l’Adnkronos

 

SHARON VERZENI

Moussa Sangare, il 30enne che ha confessato l'omicidio di Sharon Verzeni, durante l'interrogatorio di questa mattina nel carcere di Bergamo, dove si trova in una cella singola dallo scorso venerdì, ha ''risposto alle domande'' della gip Raffaella Mascarino e ''sostanzialmente ha confermato le dichiarazioni che aveva già reso'', ha riferito il suo legale, Giacomo Maj, lasciando la casa circondariale di via Gleno.

 

Durante le circa due ore di interrogatorio, alla presenza dell'avvocato e del pm Emanuele Marchisio, Sangare - a quanto riferisce la sua difesa - ha confermato sia di aver minacciato due ragazzini prima di uccidere Sharon Verzeni, sia di essersi esercitato con il coltello con una statua di donna nel parco di Terno d'Isola, oltre che con il cartonato con il disegno di una facciano, trovato dai carabinieri nella casa di Suisio.

moussa sangare

 

Il reo confesso ha inoltre ''spiegato alcune azioni che sono state fatte nei giorni successivi'', dal disfarsi di coltelli e indumenti, fino al taglio di capelli e alle modifiche alla bicicletta usata quella notte, per non essere rintracciato. Non si sa se nei trenta giorni trascorsi tra l'omicidio e il fermo Sangare fosse mai tornato a Terno d'Isola, il paese in cui si è consumato il delitto, a pochi chilometri da Suisio, dove il 30enne vive.

 

''Non pare'' invece - ha detto l'avvocato Maj - che il 30enne fosse sotto l'effetto di droga quando ha ucciso Sharon ''senza un motivo'', solo perché ''sentiva il feeling di fare del male''. La procura, che contesta a Sangare l'omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, ha chiesto al gip la convalida del fermo e l'applicazione della custodia cautelare in carcere.

 

SERGIO RUOCCO SHARON VERZENI

OMICIDIO SHARON: LEGALE SANGARE, 'NON ERA USCITO PER UCCIDERE'

(Adnkronos) - Moussa Sangare, il 30enne che ha confessato di accoltellato a morte Sharon Verzeni, ''non era uscito con l'obiettivo di uccidere qualcuno''. Lo ha detto il suo legale, Giacomo Maj, lasciato il carcere di Bergamo dopo l'interrogatorio del suo assistito. La notte tra il 29 e il 30 luglio Sangare ''era uscito con questo - come lo chiama lui - 'feeling', queste sensazioni che neanche lui sa spiegarsi, che lo costringevano a pensare a qualcosa di male, a far del male, ma imprecisamente, non che cosa fare e a chi''.

MOUSSA SANGARE - GHALI

 

 

SHARON: NUOVI RILIEVI NELL'ABITAZIONE DI SANGARE RIS E CARABINIERI DI BERGAMO A SUISIO

(ANSA) - BERGAMO, 02 SET - Nuovi rilievi da nell'abitazione di Suisio, dove viveva Moussa Sangare, l'uomo che ha confessato di aver ucciso Sharon Verzeni, sono in programma tra circa un'ora. Come risulta dell'avviso di accertamento irripetibile, il sopralluogo verrà effettuato dal Ris e dai carabinieri di Bergamo, alla presenza anche del difensore, l'avvocato Giacomo Maj.

 

Nuovi rilievi da nell'abitazione di Suisio, dove viveva Moussa Sangare, l'uomo che ha confessato di aver ucciso Sharon Verzeni, sono in programma tra circa un'ora. Come risulta dell'avviso di accertamento irripetibile, il sopralluogo verrà effettuato dal Ris e dai carabinieri di Bergamo, alla presenza anche del difensore, l'avvocato Giacomo Maj.

omicidio sharon verzeni - terno d isola

 

OMICIDIO SHARON: GIP, 'STATO MENTALE SANGARE TOTALMENTE INTEGRO'

(Adnkronos) - Per la gip del tribunale di Bergamo Raffaella Mascarino che ha disposto la custodia cautelare in carcere per Moussa Sangare, lo stato mentale del 30enne nel momento dell'omicidio di Sharon Verzeni era ''totalmente integro''.

 

''Se pure le motivazioni addotte dall'indagato in ordine alla spinta che ha portato a commettere il fatto di sangue può destare qualche perplessità in ordine al suo stato mentale, nel momento di compiere l'omicidio però - è un passaggio dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere - la lucidità mostrata nell'adottare tutta una serie di accorgimenti sia nei momenti precedenti al delitto, come l'aver vagato in giro fino a incontrare il bersaglio più vulnerabile, e in quelli immediatamente successivi'', quando sfreccia in bicicletta, sceglie strade secondarie, perde il berretto che aveva in testa e torna indietro a recuperarlo, e ''anche gli accorgimenti dei giorni seguenti'', quando nasconde coltello e indumenti, cambia capigliatura e modifica la bicicletta, ''evidenziano uno stato mentale pienamente integro''.

Moussa SangareMoussa Sangare in bicicletta ripreso dalle telecamere la notte dell omicidio di sharon verzenile ultime tracce di sharon verzeni Moussa Sangarela madre e la sorella di moussa sangareMoussa Sangare

 

SERGIO RUOCCO SHARON VERZENI

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?