laboratorio virus coronavirus

ALLA NATURA NON JE DOVETE CACA' ER CAZZO - LO SCIOGLIMENTO DEL PERMAFROST NELLE REGIONI ARTICHE DELLA RUSSIA POTREBBE "SVEGLIARE" VIRUS E BATTERI INTRAPPOLATI NEL GHIACCIO DA MIGLIAIA DI ANNI - PER QUESTO IL CONSIGLIO ARTICO HA STABILITO UN PROGETTO DI "BIOSICUREZZA" CHE STUDI I RISCHI E I POSSIBILI EFFETTI DEL RIEMERGE DI MALATTIE RISALENTI ALMENO ALL'ULTIMA ERA GLACIALE...

Dagotraduzione dal Daily Mail

 

Virus trovato nel permafrost

Il governo russo ha avvisato che lo scioglimento del permafrost nelle regioni artiche della Russia potrebbe rilasciare virus e batteri antichi e potenzialmente mortali. Nikolay Korchunov, un alto diplomatico russo che presiede il Consiglio Artico, ha detto lunedì che esiste il rischio che i microbi intrappolati nel gelo da decine di migliaia di anni si "sveglino" mentre il terreno si scioglie a causa del riscaldamento globale.

 

Korchunov ha detto che il Consiglio ha ora stabilito un progetto di "biosicurezza" per studiare i rischi e i possibili effetti posti dal riemergere di malattie che potrebbero essere state congelate almeno dall'ultima era glaciale.

 

Nikolay Korchunov

Parlando al canale televisivo Zvezda lunedì, ha detto: «C'è il rischio che vecchi virus e batteri si risveglino. Per questo motivo, la Russia ha avviato un progetto di 'biosicurezza' all'interno del Consiglio Artico», ha aggiunto.

 

Il progetto avrà il compito di valutare "rischi e pericoli" relativi al "degrado del permafrost" e alle "future malattie infettive", ha spiegato.

 

Circa il 65% del territorio russo è classificato come permafrost, terreno che rimane permanentemente ghiacciato anche durante i mesi estivi. Ma, poiché le temperature aumentano a causa del riscaldamento globale, il terreno sta iniziando a scongelarsi, espellendo animali e oggetti che sono stati congelati per migliaia di anni.

 

Rinoceronte lanoso emerso dal permafrost

Negli ultimi anni sono stati portati alla luce resti di rinoceronti lanosi estinti circa 14.000 anni fa e una testa di lupo di 40.000 anni fa - così perfettamente conservata da avere ancora la pelliccia. Questi ritrovamenti hanno persino generato un'industria intorno al mammut lanoso - estinto circa 10.000 anni fa - con i cacciatori che vanno alla ricerca di scheletri dissotterrati in modo da poter estrarre le loro zanne e venderle ai commercianti di avorio.

 

Ma la scoperta di esemplari così ben conservati ha anche suscitato il timore che le malattie che gli animali potrebbero aver portato possano essere scongelate con loro e, a differenza dei loro ospiti, possano sopravvivere allo scongelamento.

 

Jean Michel Claverie, un virologo dell'Università di Aix-Marseille, ha avvertito l'anno scorso di prove «estremamente buone» che «si possono far rivivere i batteri dal permafrost profondo». Il professor Claverie ha persino scoperto uno di questi virus - il pithovirus - che, una volta scongelato dal permafrost, ha iniziato ad attaccare e uccidere le amebe.

 

Cratere Batagaika, in Russia, effetto dello sciogliemento del permafrost

Il pithovirus, che era stato congelato per circa 30.000 anni prima dell'esperimento, è innocuo per l'uomo, ma il professor Claverie ha affermato che dimostra che i virus congelati a lungo possono "svegliarsi" e iniziare a infettare nuovamente gli ospiti.

 

Gli scienziati non sono d'accordo sull'età esatta della calotta polare artica, sul permafrost che la circonda e quindi sull'età degli oggetti che contiene. Ma la maggior parte delle scoperte scongelate che sono state scoperte finora risalgono all'ultima era glaciale, da circa 115.000 a 11.700 anni fa.

 

A parte il potenziale rilascio di malattie antiche, gli scienziati avvertono che lo scioglimento del permafrost rappresenta una minaccia ancora maggiore a causa del rilascio di anidride carbonica e gas metano mentre la materia organica intrappolata al suo interno si scongela e inizia a marcire.

 

Lupo emerso dal permafrost

Entrambi i gas contribuiscono al riscaldamento globale che a sua volta accelera lo scioglimento, in un circolo vizioso che gli scienziati avvertono essere un "punto di svolta" che accelererà il ritmo e la gravità del cambiamento climatico a meno che non venga fermato o mitigato.

 

Lo scioglimento rappresenta anche un rischio per le infrastrutture e le città russe, che sono state costruite nel terreno ghiacciato e ora vedono la terra spostarsi sotto i loro piedi mentre inizia a scongelarsi.

 

Un'enorme fuoriuscita di petrolio nel Circolo Polare Artico lo scorso anno è stata attribuita allo scioglimento, dopo che un serbatoio di diesel è crollato quando il terreno intorno ha ceduto.

 

permafrost 5

In questo contesto, Vladimir Putin è stato sempre più esplicito sulla minaccia dello scioglimento del permafrost e del riscaldamento globale più in generale. Parlando a una conferenza l'anno scorso, ha detto al pubblico: «Colpisce i sistemi di condutture, i distretti residenziali costruiti sul permafrost e così via. Se entro il 2100 si dovessero sciogliere il 25 per cento degli strati di permafrost vicini alla superficie, ne sentiremo l'effetto molto forte».

Ultimi Dagoreport

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)

giusi bartolozzi almasri giorgia meloni carlo nordio

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA TRA LE MANI IL CAPRO ESPIATORIO PERFETTO PER LA FIGURACCIA SU ALMASRI: GIUSI BARTOLOZZI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, NORDIO. DEL RESTO, È UNA MAIL DELLA “ZARINA” A DIMOSTRARE CHE A VIA ARENULA SAPESSERO DELL’ARRESTO DEL TORTURATORE LIBICO GIÀ DOMENICA 19 GIUGNO, E NON LUNEDÌ 20, COME SEMPRE SOSTENUTO DA NORDIO – DI FRONTE ALL’IPOTETICA CACCIATA DELLA BIONDISSIMA GIUSI, PERÒ, NORDIO S’È SUBITO OPPOSTO: GIAMMAI! D'ALTRONDE LA DECISIONE, SECONDO IL MINISTRO, È STATA PRESA DIRETTAMENTE A PALAZZO CHIGI…

mantovano belloni almasri ursula von der leyen bjoern seibert gianni caravelli

BELLONI, UN ERRORE DOPO L’ALTRO. QUANDO SBATTÈ LA PORTA DEL DIS, ESSENDO ENTRATA IN CONFLITTO CON IL CAPO DELL’AISE, GIANNI CARAVELLI, COLPEVOLE DI NON FARE RIFERIMENTO A LEI MA AL SOTTOSEGRETARIO ALFREDO MANTOVANO, SCELSE IL MOMENTO MENO OPPORTUNO: L’ESPLOSIONE DEL CASO ALMASRI - DOPO LO SCHIAFFO A MANTOVANO, ORA HA MOLLATO UNA SBERLA A URSULA, DECIDENDO DI FARE LE VALIGIE ANZITEMPO NEL MOMENTO DI DEBOLEZZA MASSIMA DI VON DER LEYEN: LA QUESTIONE DEI DAZI E LA MOZIONE DI SFIDUCIA DEGLI EUROPARLAMENTARI DI ULTRA-DESTRA - E OGGI BELLONI SI RITROVA, COME DICONO IN CERTI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ‘’SENZA I CRISMI’’ DI AFFIDABILITÀ PER ASPIRARE A UNA PRESIDENZA IN QUALCHE PARTECIPATA DI STATO, DOVE URGE UNA PRESENZA FEMMINILE, COME L’ENI...