covid coronavirus bollettino

È ARRIVATO IL BOLLETTINO – OGGI I NUOVI CASI SONO 180.426, IN CALO RISPETTO A IERI E ANCHE ALLA SETTIMANA SCORSA. MA I MORTI SONO ANCORA SOPRA QUOTA 300 (308 OGGI, 360 IERI) - IL TASSO DI POSITIVITÀ MOSTRA UN PICCOLO MIGLIORAMENTO AL 16,2% - AUMENTANO I RICOVERI IN AREA MEDICA, CALANO QUELLI IN RIANIMAZIONE

Paola Caruso per www.corriere.it

 

CORONAVIRUS - BOLLETTINO DEL 15 GENNAIO 2022

Sono 180.426 i nuovi casi di Covid in Italia (ieri sono stati 186.253). Sale così ad almeno 8.549.450 il numero di persone che hanno contratto il virus Sars-CoV-2 (compresi guariti e morti) dall’inizio dell’epidemia. I decessi odierni sono 308 (ieri sono stati 360), per un totale di 140.856 vittime da febbraio 2020.

 

Le persone guarite o dimesse sono complessivamente 5.937.747 e 120.609 quelle che sono diventate negative nelle ultime 24 ore (ieri 125.199). Gli attuali positivi — i soggetti che hanno il virus — risultano essere in tutto 2.470.847, pari a +72.019 rispetto a ieri (+75.310 il giorno prima).

 

I tamponi e lo scenario

I tamponi totali (molecolari e antigenici) sono stati 1.217.830, ovvero 85.521 in più rispetto a ieri quando erano stati 1.132.309. Il tasso di positività scende al 14,8% (l’approssimazione di 14,81%); ieri era 16,4%.

il grafico sulle terapie intensive di roberto speranza

 

Meno contagi in 24 ore rispetto a ieri. Come di consueto la curva in oscillazione scende nel weekend, per poi toccare il «punto minimo settimanale» con i dati di lunedì. A «influenzare» l’andamento dello scenario è soprattutto la Lombardia — rispetto alle altre regioni ha quantità maggiori di contagi giornalieri — perché dopo il «suo record» di oltre 52 mila casi/die, datato 6 gennaio, sembra registrare un trend in calo. Non è così per altri territori, alle prese con numeri che tendono a crescere (ma molti sono caratterizzati da moli minori di nuovi positivi). L’ipotesi che si possa essere vicini al plateau diventa più concreta.

RICOVERATI IN TERAPIA INTENSIVA

 

La curva dei nuovi positivi sul sito della Protezione civile

Anche il confronto con lo scorso sabato (8 gennaio) — lo stesso giorno della settimana — quando sono stati registrati +197.552 casi con un tasso del 16,2%, mostra un piccolo miglioramento: oggi, infatti, ci sono meno nuove infezioni di quel giorno con una percentuale inferiore (14,8% contro 16,2%).

 

Il sistema sanitario

Aumentano le degenze in area medica e sono in flessione quelle in rianimazione per la terza volta questo mese. I posti letto occupati nei reparti Covid ordinari sono +351 (ieri +371), per un totale di 18.370 ricoverati. I posti letto occupati in terapia intensiva (TI) sono -2 (ieri +11) — si tratta del saldo tra le persone uscite e quelle entrate in TI —, portando il totale dei malati più gravi a 1.677, con 141 ingressi in rianimazione (ieri 136).

 

I casi regione per regione

Il dato fornito qui sotto, e suddiviso per regione, è quello dei casi totali (numero di persone trovate positive dall’inizio dell’epidemia: include morti e guariti). La variazione indica il numero dei nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore.

 

Lombardia 1.748.171: +33.249 casi (ieri +33.856)

Veneto 868.413: +19.539 casi (ieri +18.357)

Campania 824.083: +19.788casi (ieri +20.206)

terapia intensiva covid 2

Emilia-Romagna 789.044: +17.755 casi (ieri +20.346)

Piemonte 685.051: +14.350 casi (ieri +14.609)

Lazio 682.635: +12.096 casi (ieri +15.307)

Toscana 571.128: +11.761 casi (ieri +11.859)

Sicilia 514.101: +9.292 casi (ieri +10.023)

Puglia 417.380: +9.718 casi (ieri +9.757)

Liguria 216.912: +5.835 casi (ieri +5.438)

Friuli Venezia Giulia 205.114: +4.570 casi (ieri +4.584)

Marche 177.399: +5.766 casi (ieri +4.257)

Abruzzo 162.806: +3.835 casi (ieri +3.570)

terapia intensiva covid 1

Calabria 142.960: +2.723 casi (ieri +3.653)

Umbria 126.010: +1.958 casi (ieri +2.125)

P. A. Bolzano 125.400: +2.700 casi (ieri +2.469)

Sardegna 105.889: +1.490 casi (ieri +1.549)

P. A. Trento 92.293: +2.461 casi (ieri +2.235)

Basilicata 47.828: +593 casi (ieri +904)

Valle d’Aosta 23.488: +440 casi (ieri +587)

Molise 23.345: +507 casi (ieri +562)

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”