scientific american edward o. wilson

NEMMENO LA SCIENZA SI SALVA DAL POLITICAMENTE IDIOTA – LA RIVISTA “SCIENTIFIC AMERICAN” VIENE CONTAGIATA DALLA FEBBRE DEL PENSIERO E RANDELLA EDWARD O. WILSON, IL CELEBERRIMO BIOLOGO EVOLUZIONISTA MORTO A DICEMBRE SCORSO, BOLLANDOLO COME “RAZZISTA” PERCHE' IL SUO RETROTERRA SCIENTIFICO SAREBBE CARATTERIZZATO DA UN "RAZZISMO IMPLICITO" - UNA DERIVA CHE HA PORTATO LA RIVISTA A CRITICARE BIDEN PER AVER SCELTO COME CONSIGLIERE SCIENTIFICO ERIC LANDER, OTTIMO SCIENZIATO CHE HA LA "COLPA" DI ESSERE MASCHIO E BIANCO...

Luigi Sparti per "Libero quotidiano"

 

edward o. wilson

L'ultima "perla" in ordine di tempo è recente un articolo dedicato a Edward O. Wilson pubblicato tre giorni dopo la sua morte, che in pratica etichetta senza troppi complimenti il celeberrimo biologo evoluzionista come "razzista". In particolare tale Monica McLemore nel pezzo in questione sostiene - senza portare alcuna prova - che il retroterra scientifico dello scienziato sarebbe appunto caratterizzato da un "razzismo implicito".

 

È questo il più recente episodio della deriva politicamente corretta che sta minando l'obiettività scientifica e la lucidità di una rivista di divulgazione scientifica di altissimo profilo, ossia lo Scientific American. Un tempo la casa di giganti come Martin Gardner e Philip Morrison, la rivista in questione ha compiuto negli ultimi anni una sterzata verso il "wokeism" - come viene chiamata negli Usa la ligia adesione al politically correct puro e duro, un'ideologia che vede tutto attraverso le lenti di razza, genere e orientamento sessuale, finendo che sconfinare ampiamente nel vittimismo di professione.

scientific american

 

TONI BIZZARRI Parliamo ad esempio dell'attacco portato dallo Scientific American all'amministrazione Biden per aver scelto come consigliere scientifico Eric Lander, ottimo scienziato, senz' altro, ma che ha la colpa - molto grave, in effetti - di essere maschio e bianco. Tornando poi indietro nel tempo, citiamo il caso - risalente al 2014 - di Ash Jogalekar, collaboratore della rivista licenziato in tronco dalla direttrice editoriale Laura Helmuth per aver scritto un post troppo complimentoso verso Richard Feynmann, geniale premio Nobel per la fisica e padre dell'elettrodinamica quantistica che, essendo un noto donnaiolo, difficilmente si inserirebbe nel contesto neo-puritano del wokeism contemporaneo.

 

edward o. wilson 2

Ma la nostra storia non finisce di certo qui, anzi, assume toni sempre più bizzarri. Ne parla ampiamente in un suo articolo online il notissimo divulgatore e scettico Usa - nel senso di studioso che smonta le bufale e le affermazioni del paranormale - Michael Shermer. Lo scrittore in particolare elenca tutta una serie di episodi in cui il politically correct si è dimostrato un veleno per l'obiettività dello Scientific American.

 

eric lander 2

Ricordiamo dunque un articolo dell'agosto 2021 in cui si sostiene in modo abbastanza esplicito che, se ci sono così pochi neri e donne tra i matematici americani, dipende dal fatto che tale comunità è infestata da razzisti e misogini. Ora, dice Shermer, vero è che è senz' altro possibile che nel mondo della matematica, come negli altri settori della vita, ci siano alcuni razzisti e misogini; ma, calcolando che il matematico medio è politicamente un "liberal", l'eventualità che l'intero settore sia vittima di una mentalità patriarcale e sciovinista è improbabile.

 

eric lander 3

In più - aggiunge Shermer - una rapida analisi delle domande di ammissione a posti accademici nel campo della matematica mostra come in effetti in proporzione pochi neri e donne fanno domanda per tali pozioni. Quindi in effetti tali gruppi sono sottorappresentati, ma ciò non è di certo colpa delle commissioni di matematici che valutano tali richieste. Le cause della disparità vanno dunque cercate altrove. Il 5 luglio del 2021 lo Scientific American pubblica poi un articolo in cui si sostiene che il creazionismo - cioè l'idea, diffusa in diverse parti dell'America, per cui l'evoluzione non esiste e le specie siano state create da Dio così come sono - sia una forma di "suprematismo bianco".

eric lander

 

In pratica, se sei un creazionista sei di conseguenza anche un nazista. Ora, puntualizza Shermer, senz' altro alcuni creazionisti del secolo scorso erano anche razzisti, ma in linea di principio il creazionismo ha motivazioni sostanzialmente religiose e non politico-razziali, prova ne è anche il fatto che è diffuso ugualmente - secondo le statistiche presentate da Shermer - tra i bianchi e tra gli afro-americani.

michael shermer

 

IL TERMINE JEDI Dulcis in fundo, citiamo un articolo pubblicato dallo Scientific American lo scorso 23 settembre, in cui si definisce il termine "Jedi" - si avete capito bene, gli Jedi di Star Wars - come "problematico" - definizione usata dal wokeism per indicare concetti che urtano la sensibilità dei suoi veri credenti. E l'acronimo JEDI viene usato negli Usa come sigla per indicare tutti i programmi politici e sociali che promuvono appunto "Justice, Equity, Diversity and Inclusion."

 

richard feynmann

Il problema? Gli Jedi sono un ordine di monaci intergalattici che promuovono il "salvazionismo bianco" e sarebbero intrisi di mascolinità tossica - altro termine molto caro alle femministe "woke". Nel caso il lettore se lo stesse chiedendo, no, non è un articolo satirico, ma proprio lo Scientific American.

edward o. wilson 4edward o. wilson 1scientific american 6

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO