yara gambirasio bossetti massimo

NESSUNA FICTION E' MEJO DELLA REALTA' - DOPO “SANPA”, GIANLUCA NERI, A CAPO DELLA SOCIETÀ DI PRODUZIONE 42, VUOLE PORTARE IN TV LE DOCUSERIE SU YARA GAMBIRASIO E LE STORIE DEI BAMBINI SOTTRATTI ALLE LORO FAMIGLIE A RIGNANO FLAMINO E NELLA VAL D’ENZA: “IL FUTURO DELLA 42 SARÀ COSÌ: RACCONTARE IN PROFONDITÀ STORIE DI QUESTO TIPO” - L’IRRESISTIBILE ATTRAZIONE PER LE VERITÀ NON DETTE DI “THE UNDOING” - VIDEO

 

1 - ARRIVANO LE DOCUSERIE SU YARA E BIBBIANO

Claudia Casiraghi per "la Verità"

 

sanpa luci e tenebre di san patrignano

Quale successo avrebbe avuto SanPa - Luci e tenebre di San Patrignano, la prima docu-serie italiana che Netflix abbia voluto produrre, era impossibile a dirsi. Gianluca Neri, storico autore di Macchianera oggi a capo della 42, società di produzione che lo ha sviluppato, scritto e prodotto, ha ammesso di non aver osato nemmeno sognare un clamore tale. «Un po' (me lo sarei aspettato, ndr), ma certo non tutto questo», ha dichiarato all'Ansa, spiegando come il fenomeno SanPa sia stato motore di altro: una sorta di missione educativa, in nome della quale la 42 di Neri si farà produttrice di diverse, e altrettanto impegnate, produzioni televisive.

 

GIANLUCA NERI

La società, una piccola eccellenza italiana nata nel 2019, ha promesso di realizzare quarantuno, nuove produzioni. E, tra queste, ad aver catturato l'attenzione del pubblico sono, soprattutto, due. Neri, che pur non ha stretto ancora alcun accordo con emittenti televisive o piattaforme streaming, si è detto pronto a raccontare la storia di Yara Gambirasio e, prima, l'orrore dei bambini strappati alle famiglie tra Bibbiano e Rignano Flaminio.

 

«(Con SanPa, ndr) pensavamo di poter coinvolgere reduci di quegli anni, invece ci sono tantissimi giovani ai quali abbiamo raccontato un mondo che neppure immaginavano», ha spiegato Neri, la cui docu-serie Netflix è entrata di prepotenza tra i titoli più visti in Italia sulla piattaforma online, appena dopo la leggerissima (e fortunatissima) Bridgerton. «Tante volte ci siamo commossi anche noi durante il montaggio, certe cose ti fanno torcere lo stomaco, ti fanno pensare. Per questo anche il futuro della 42 sarà così: raccontare in profondità storie di questo tipo, senza avere presunzioni, preconcetti». Giudizi di parte che, nella ricostruzione televisiva di fatti realmente accaduti, possano influenzare lo spettatore e viziare di conseguenza l'oggettività di quel che si trova a guardare.

sanpa luci e tenebre di san patrignano

 

Come Neri abbia intenzione di fare, se voglia riproporre un'inchiesta a puntate o affidare ad attori professionisti l'interpretazione di vicende dolorose, non è chiaro. Ma il produttore, la cui opera prima, SanPa, ha fatto il giro del mondo, conquistando 190 Paesi totali, ha parlato di un rigore proprio della cronaca giornalistica. «Per primo, potrebbe andare in onda un progetto proposto alla società da Selvaggia Lucarelli: Kid's don't lie, i bambini non mentono, che ripercorre il filo, ingarbugliato, di casi strumentalizzati con al centro l'infanzia tra Rignano Flaminio e Bibbiano», luoghi in cui l'orrore non è stato imputato alla sola esistenza del male, ma al silenzio omertoso e alla connivenza della classe politica. Bibbiano, diversamente dalla vicenda Gambirasio, di cui Neri ha seguito come consulente ogni singola udienza, è stato il disposto combinato di elementi diversi.

YARA GAMBIRASIO

 

È stato la volontà di lucrare sulla sofferenza altrui, l'abuso di potere che deriva dalla propria professione, il dolore di creature troppo piccole per alzare la voce. È stato politica e, pure, campagna elettorale. All'indomani dell'inchiesta denominata Angeli e Demoni, quando Andrea Carletti, esponente del Partito democratico e allora sindaco di Bibbiano, è stato indagato per concorso in abuso di ufficio, Luigi Di Maio ha urlato allo scandalo. Il Pd, nelle parole del grillino, si è trasformato nel «Partito di Bibbiano». Matteo Salvini e Matteo Renzi, al tempo, si sono indignati. «Chi strumentalizza la violenza sui bambini fa schifo», ha replicato il leader di Italia Viva, ponendo, insieme alla controparte leghista, una questione urgente.

 

yara gambirasio massimo bossetti

Dov' è lecito apporre la propria bandiera, dove finisce, se finisce, l'appartenenza politica e dove, nel conflitto tra bene e male, esiste la neutralità dell'azione umana, scevra di ideologie e chimere? Bibbiano, alla domanda, non ha dato risposta, ma è difficile oggi immaginare una ricostruzione televisiva del caso che non tenga in considerazione la contaminazione tra palazzo e cronaca, e le implicazioni sociali che ne derivano. Bibbiano e Rignano Flaminio, dunque, dovrebbe essere docu-serie costruite sul modello di San Patrignano, mentre diversi sono i format cui la società produttrice 42 sta lavorando.

 

stefania e marco i genitori di reggio emilia a cui gli assistenti sociali hanno portato via la figlia 1

Accanto a Yara Gambirasio, di cui verrà ricostruito l'omicidio e la caccia che ha portato le forze dell'ordine ad individuare Ignoto 1 e, poi, Massimo Bossetti, Neri si occuperà di Coke on the water, storia vera di Gianfranco Franciosi, meccanico nautico che al soldo dei cartelli colombiani e spagnoli ha trasportato per mare quintali di cocaina, scegliendo poi di pentirsi e diventare collaboratore di giustizia. In lavorazione, anche l'adattamento del memoir in cui Vittorio De Sica racconta la realizzazione de La Porta del Cielo, film girato durante la Seconda guerra mondiale, quando il regista ha rifiutato di collaborare con il governo nazista.

 

2 - LE INCONFESSABILI VERITÀ DI «THE UNDOING»

Maurizio Caverzan per "la Verità"

 

nicole kidman e hugh grant in the undoing

Si poteva fare meglio, certo. Si può sempre, dato che la perfezione terrena non esiste. Però avercene di miniserie così. Un thriller psicologico che evolve in legal drama, catapultandoci nell'Upper East di Manhattan, case, alberghi, ristoranti, salotti con pianoforti e gallerie d'arte che già da sole fanno, come si dice, storytelling (aiuto!). E poi ci sono le telefonate in terrazza con vista sull'East River e i cappottini fluttuanti di Nicole Kidman, la psicoterapeuta Grace, sposata con Hugh Grant, l'oncologo pediatrico Jonhatan Fraser, genitori di Henry, adolescente iscritto all'esclusivo collegio dove si organizzano aste di beneficenza con le quali le mogli dell'alta borghesia appagano il loro desiderio filantropico.

the undoing le verita' non dette 16

 

Perché poi è qui, nell'ipocrisia, il focus narrativo di The Undoing (Sky Atlantic e on demand), sei episodi tratti da Una famiglia felice di Jean Hanff Korelitz con la regia di Susanne Bier. Una miniserie Hbo che prosegue la riflessione sulla menzogna iniziata dal produttore David E. Kelley in Big Little Lies. Anche lì c'era Nicole Kidman e anche lì ci trovavamo nell'alta borghesia, solo insediata nelle ville sul mare di Monterey in California. E anche qui c'è da scoprire il colpevole dell'omicidio di Elena Alves, l'artista impersonata da Matilda De Angelis (Veloce come il vento e la sottovalutata Tutto può succedere), cui è stato fracassato il cranio a martellate, indiziatissimo Grant, suo ambiguo amante.

 

nicole kidman e matilda de angelis the undoing

Che farà la moglie, starà al fianco del marito infedele, ma non assassino? E la sua professione di strizzacervelli l'aiuterà ad avere la giusta distanza nel vedere più a fondo? Tutto ruota attorno alle «verità non dette» (il sottotitolo) che si scoprono strada facendo, mentre gli interrogativi si accavallano tra stereotipi un po' prevedibili: i mariti fedifraghi, a cominciare dal padre di Grace (il sempre magnetico Donald Sutherland), i bambini vittime terminali delle menzogne, i neri più retti dei bianchi, la complicità femminile che sovverte l'inerzia.

 

the undoing le verita' non dette 1

Sì, certo, si poteva fare meglio. Nella recitazione, in qualche dialogo, nella promozione («la serie che ha sconvolto l'Europa»). Però, la storia c'è e con autocritica sociale incorporata. «Gli investigatori non la credono sincera», dice a Grace la tosta avvocatessa interpretata da Noma Dumezweni. «Perché?». «Perché è quello che i ricchi e gli altolocati fanno se sono minacciati. Tengono nascoste scomode verità. Per proteggere sé stessi, la loro famiglia, il loro ruolo nella società, la loro immagine pubblica. E credono di poterla fare franca soltanto perché sono facoltosi». Fischiano le orecchie a qualcuno?

 

lucia borgonzoni con la maglietta parliamo di bibbianothe undoing le verita' non dette 8the undoing le verita' non dette 9the undoing le verita' non dette 6the undoing le verita' non dette 2the undoing le verita' non dette 3the undoing le verita' non dette 12the undoing le verita' non dette 13the undoing le verita' non dette 11the undoing le verita' non dette 14the undoing le verita' non dette 15stefania, la mamma di reggio emilia a cui gli assistenti sociali hanno portato via la figlia. LUIGI DI MAIO PD PARTITO DI BIBBIANOlucia borgonzoni con la maglietta parliamo di bibbiano 2

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...