cocaina livorno

NEVICA A LIVORNO! – IL PORTO TOSCANO È IL NUOVO APPRODO PREFERITO DELLE MAFIE PER LA COCAINA. NEI PRIMI DIECI MESI DELL’ANNO SONO STATI SEQUESTRATO 1100 CHILI DI POLVERE BIANCA, QUASI QUATTRO VOLTE IN PIÙ RISPETTO AL 2018. E QUELLA CHE PASSA È ALMENO IL QUINTUPLO… - VISTI I CONTROLLI NEGLI SCALI DEL SUD, I TRAFFICANTI HANNO CREATO ROTTE ALTERNATIVE E…

porto di livorno 4

Giacomo Salvini per "il Fatto Quotidiano”

 

Il 5 maggio 2017 a Livorno era una giornata grigia. Quella foschia mista a libeccio a cui i livornesi non sono abituati, almeno nelle prime giornate calde. Eppure Alessandro aveva deciso lo stesso di affrontare il vento e la mareggiata e portare fuori il suo labrador alla Terrazza Mascagni alle prime luci del mattino. Ma dopo poco si accorge che in mare c' è qualcosa di difficile da identificare, sembrano grosse boe scure ma la vicinanza tra loro lo insospettisce: sono sette borsoni di plastica galleggianti. Dentro, la cocaina. Duecento chili di droga purissima proveniente dalla Colombia dei narcos che sarebbero dovuti entrare nel porto di Livorno il giorno prima per essere distribuita, illegalmente, in tutta Italia. Ma qualcosa deve essere andato storto e, per evitare i controlli, qualcuno ha deciso di buttare la droga in mare.

cocaina sequestrata a livorno 10

 

È la spia di un' emergenza che crescerà sempre di più nei due anni successivi: nel 2018 gli uomini della Guardia di Finanza e della Polmare, coordinati dalla Procura di Livorno e dall' Agenzia delle Dogane, hanno sequestrato 327 chili di droga arrivati in porto (+134% rispetto all' anno prima), mentre nei primi dieci mesi di quest' anno siamo già a quota 1.100 chili (quasi quattro volte tanto). L' aumento del traffico non riguarda solo lo snodo di Livorno ma il fenomeno è europeo: secondo Europol, quest' anno nelle dogane del Vecchio Continente saranno intercettati carichi per circa 200 tonnellate, il 30% in più rispetto alle 150 del 2018 e alle 140 dell' anno precedente.

porto di livorno

 

Se ci riferiamo ai soli porti italiani, invece, la crescita del traffico (e quindi dei sequestri) è ancora più ampia: dal primo gennaio al 31 ottobre, rilevano i dati del consorzio giornalistico Eic (European Investigative Collaborations), negli scali italiani sono state intercettate più di cinque tonnellate di droga: +168% rispetto allo scorso anno. Dalle inchieste in corso aperte delle Procure di Genova, Livorno e Reggio Calabria, emerge come il traffico di stupefacenti sia in mano soprattutto alla 'ndrangheta che "assolda" i camalli, gli scaricatori di porto, per far passare la cocaina e suddividerla nei principali scali italiani ed europei.

porto di livorno 2

 

A Livorno la parola chiave è "crocevia" e ad usarla è il Procuratore capo, Ettore Squillace Greco, che prima da pm a Reggio Calabria e poi da procuratore distrettuale antimafia a Firenze di processi per traffico di droga ne ha fatti parecchi: "Il porto di Livorno ormai è diventato uno snodo importante del traffico di internazionale di droga messo in piedi dalle organizzazioni mafiose - dice al Fatto - queste, visti i controlli incisivi in porti come Gioia Tauro, hanno creato rotte alternative che prevedono punti di sbarco come Livorno e Genova, ma anche nel Nord Europa e in Spagna. In passato il nostro hub era sottovalutato, i sequestri di droga degli ultimi anni hanno fatto emergere questa realtà".

 

cocaina sequestrata a livorno 5

Poi c' è tutta quella droga - hashish e cocaina su tutti - che gli investigatori non riescono a intercettare e quindi attracca lo stesso sulla banchina per entrare nel mercato illegale o per ripartire per altri lidi, dalla Spagna al Marocco. "Negli ultimi anni abbiamo fatto tanto perché abbiamo capito che boss e narcotrafficanti usano Livorno come snodo fondamentale per i loro traffici - dice a mezza bocca un investigatore - ma noi non riusciamo a fermare tutto e potenzialmente la droga che passa da qui potrebbe essere fino a cinque/sei volte tanta rispetto a quella sequestrata". Ovviamente, finendo nel mercato nero, queste sono solo stime, ma che gli stupefacenti riescano a superare i controlli e ad arrivare nel continente, lo ammette anche Squillace Greco: "Sì è così - continua - per una parte di droga che riusciamo a sequestrare, ce n' è una ancora maggiore che invece passa".

cocaina sequestrata a livorno 1

 

Se Livorno, terzo porto italiano dopo Trieste e Genova, è diventato il nuovo punto di riferimento per i traffici di droga nel Mediterraneo, le tecniche per celarla sono diventate sempre più sofisticate: nell' aprile 2018 i finanzieri trovarono le palline di cocaina tra un vano accanto alla ventola di areazione e un carico di banane, mentre due mesi dopo i narcos colombiani avevano indirizzato la coca a Luigi Ciarelli, capo del clan di etnia rom di Latina Ciarelli-Di Silvio e molto legato a Vittorio Casamonica, nelle intercapedini di un grosso container che ufficialmente avrebbero dovuto portare una partita di trota salmonata.

cocaina sequestrata a livorno 9

 

carico di cocaina

Oppure ci sono i 650 chili di cocaina divisi scientificamente in 582 panetti nascosti in sacchi del caffè dall' Honduras e diretti a Barcellona, fino all' operazione del 6 novembre scorso che ha portato gli investigatori a scoprire 300 chili di polvere bianca sotto 36 bancali di legno.

 

Le organizzazioni mafiose e i narcotrafficanti sudamericani si sono inventati tecniche sempre più sofisticate per nascondere la droga: quello che va per la maggiore è il cosiddetto "doppio fondo" che consiste nel nascondere il carico di cocaina nelle intercapedini metalliche dei container delle navi. In apparenza, quindi, il carico sembra tutto in regola ma spesso i panetti vengono ritrovati tra le pareti.

cocaina sequestrata a livorno 2

 

cocaina sequestrata a livorno 3

Se le mafie si specializzano nei nascondigli della droga, sono aumentati anche i controlli e le tecniche per intercettarla: spesso non bastano più i cani che fiutano gli stupefacenti ma vengono effettuati controlli su tutti i carichi sospetti attraverso la "scannerizzazione", la modalità che permette di individuare tonnellate di cocaina anche se nascosta nelle intercapedini di metallo delle navi. "Negli ultimi tempi sono aumentati e migliorati i controlli - conclude il Procuratore di Livorno - e spesso gli investigatori e gli organi di controllo, come Finanza e Agenzia delle Dogane, trovano la droga nascosta con la stessa tecnica utilizzata per i carichi che arrivano a Gioia Tauro e che sono gestiti dalla 'ndrangheta".

porto di livorno 1poliziotto cocainaporto di livorno 3 esplosione al porto di livornoaspirina tritata sembra cocainacocaina sequestrata a livorno 7cocaina sequestrata a livornoi capannoni del rave a livorno 8

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…