PER NON DISCRIMINARE I NERI SI DISCRIMINANO I BIANCHI – L’AMMINISTRAZIONE TRUMP FA UNA NUOVA CAUSA CONTRO YALE CHE SI È FATTA PRENDERE UN PO’ TROPPO LA MANO CON LA COSIDDETTA “AFFIRMATIVE ACTION”, LA PRATICA CHE “CORREGGE” LE DISCRIMINAZIONI RAZZIALI, FINENDO PER PENALIZZARE ASIATICI E BIANCHI – È GIÀ SUCCESSO CON HARVARD, MA UNA GIUDICE HA DATO RAGIONE ALL’UNIVERSITÀ. TRUMP TORNA ALLA CARICA ORA PER RINSALDARE IL SUO ELETTORATO WASP…

-

Condividi questo articolo


Paolo Mastrolilli per ''La Stampa''

 

yale university 2 yale university 2

Dopo Harvard, tocca a Yale. L' offensiva dell' amministrazione Trump contro il sistema di ammissione nelle università americane dell' Ivy League continua, con la nuova causa presentata giovedì. In teoria l' obiettivo è difendere la comunità asiatica dalle discriminazioni, che favoriscono l' accettazione di studenti di altri gruppi etnici, come neri e ispanici.

 

yale university yale university

In realtà si tratta di un attacco all' affirmative action, la «discriminazione positiva», che il governo lancia usando gli asiatici, ma col vero obiettivo di aiutare i bianchi, perché rappresentano la base elettorale fondamentale per il capo della Casa Bianca.

 

L' azione affermativa è una pratica usata da decenni negli Usa, attraverso leggi e regolamenti nel settore pubblico e privato, per correggere le discriminazioni. Serve ad evitare che gruppi specifici siano penalizzati in base a razza, sesso, religione, nazionalità, età, disabilità, o altre caratteristiche.

 

edward blum edward blum

Le origini risalgono all' era della Reconstruction, ossia il periodo seguito alla Guerra Civile, in cui si cercava di ricostruire la società dopo la fine della schiavitù. La Corte Suprema ha riconosciuto la sua validità, purché il bilanciamento delle pari opportunità non venga perseguito con le quote.

 

Nel caso delle università è lecito tenere presente la razza come uno degli elementi per l' ammissione degli studenti, perché è ovvio che chi viene dalle minoranze più svantaggiate va valutato considerando il suo handicap di partenza.

 

donald trump con la mascherina in mano al dibattito contro biden donald trump con la mascherina in mano al dibattito contro biden

Negli Usa, del resto, fino agli anni Sessanta i neri non avevano neppure il diritto di andare negli stessi bagni dei bianchi. Il colore della pelle però non deve diventare l' elemento decisivo e definitivo, stabilendo quote fisse di ammissione.

 

Per rispettare questi criteri, le università hanno adottato complessi sistemi di valutazione, ma i bianchi più conservatori le accusano di aver esagerato nella direzione opposta, discriminando loro. Per anni hanno cercato di sollevare il problema, senza grande successo, perché la denuncia veniva dal gruppo etnico chiaramente più privilegiato nella storia degli Usa.

 

affirmative action affirmative action

Allora Edward Blum, leader del movimento contro l' affirmative action, ha pensato di cambiare strategia, mettendo una minoranza contro l' altra. Così ha aiutato la Students for Fair Admission, gruppo di studenti di origine asiatica, a fare causa alle università che li escludono, nella speranza di usarli come grimaldello per scardinare l' intero sistema, e quindi favorire anche i bianchi.

 

Il primo obiettivo è stato Harvard, ma nell' autunno del 2019 la giudice Allison Burroughs ha dato ragione all' università, che si era difesa dicendo di considerare la razza come un elemento per l' ammissione, ma non in maniera esclusiva e senza stabilire quote.

affirmative action affirmative action

 

In effetti gli studenti asiatici costituiscono il 20% degli ammessi dall' ateneo di Cambridge, contro il 6% della popolazione totale americana: ciò avviene per loro merito, ma è difficile sostenere che sono penalizzati. Ora quindi l' attenzione si è trasferita su Yale, citata in tribunale dal dipartimento alla Giustizia, che l' accusa di violare il Civil Rights Act del 1964.

 

Il presidente dell' università, Peter Salovey, ha risposto che la causa si basa su «statistiche imprecise e conclusioni infondate. Yale non discrimina contro alcun candidato di qualsiasi razza o etnia. Le nostre pratiche sono legali e non cambieranno».

affirmative action 2 affirmative action 2

Le università non usano quote, ma sostengono che se prendessero solo gli studenti con i voti migliori, senza considerare anche altri elementi, la diversità finirebbe.

Trump però ha un interesse elettorale a favorire i bianchi, e quindi appoggia Blum.

La sua strategia punta ad arrivare alla Corte Suprema, nella speranza che la maggioranza conservatrice da lui creata metta fine ad ogni forma di affirmative action.pao. mas. -

universita' di yale 1 universita' di yale 1 UNIVERSITA' YALE UNIVERSITA' YALE il bassorilievo dell universita di yale il bassorilievo dell universita di yale universita' di yale universita' di yale UNIVERSITA' YALE UNIVERSITA' YALE donald trump 11 donald trump 11 universita' di yale 4 universita' di yale 4

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...